"Non aprite quella porta – The Texas Chainsaw Massacre", di Marcus Nispel

Marcus Nispel si cimenta con il remake dell'omonimo film del 1974 diretto da Tobe Hooper e, nell'organizzare le strategie di fuga dei suoi personaggi, dirige le pedine di un gioco al massacro circoscritto all'interno di uno spazio claustrofobico.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Ha imparato bene la lezione Marcus Nispel. Al suo debutto dietro la macchina da presa, il  cineasta tedesco formatosi in America realizzando spot pubblicitari e videoclip ha, infatti, confezionato un horror dal ritmo incalzante (la colonna sonora è firmata, tra gli altri, da Marilyn Manson) che resuscita tutti, ma proprio tutti i topoi della bottega degli orrori hollywoodiana. C'è il bad place, la cittadina del Texas, c'è il suo mostro "faccia di pelle" profanatore di morti, c'è il feticcio dell'arma ovvero una motosega di raimiana memoria (ricordate Bruce Campbell nella trilogia de La casa?) e ci sono, infine, le vittime, giovani ignari votati al martirio, in viaggio per una vacanza in Messico. Marcus Nispel si cimenta con il remake dell'omonimo film del 1974 diretto da Tobe Hooper e, nell'organizzare le strategie di fuga dei suoi personaggi, dirige le pedine di un gioco al massacro circoscritto all'interno di uno spazio claustrofobico. I cinque ragazzi, infatti, per quanto si affannino a trovare soluzioni e a tracciare salvifiche traiettorie, non escono mai dall'area "maledetta", e vengono stritolati in un girone infernale senza ritorno, i cui anelli sono il furgone, la casa, la fabbrica e tutta la città. Ad uno ad uno, gli agnelli sacrificali vengono così catturati, torturati e accorpati. E mentre il serial killer si preoccupa di rifarsi un nuovo volto, tutto intorno si muove un universo parallelo. Una sorta di territorio dell'irrazionale, dove abitano colonie di figure sinistre, avvinghiate da una rete di sordide complicità. Uomini e donne, dall'aria innocua ma che nei loro tratti fisici, a metà tra il grottesco e l'aberrante, sfiorano una deformità di sapore lynciano e presso le quali invano i protagonisti cercano rifugio e umana compassione. Ad azionare il dispositivo dell'orrore, però, non è l'angoscia dell'ignoto, bensì l'attesa del noto. L'incipit "documentaristico", che rievoca inevitabilmente le atmosfere di The Blair Witch Project,  preannuncia infatti quella che è la scoperta più drammatica: tutto il film trae spunto da una storia realmente accaduta il 10 agosto del 1973, per cui a essere spaventosa è la realtà, non la finzione cinematografica. E la visione non è altro che una gelida messa in scena della morte, tridimensionale teatro della crudeltà…

Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre
Regia: Marcus Nispel

Sceneggiatura: Scott Kosa

Fotografia: Daniel Pearl

Montaggio:  Glen Scantlebury

Musica: Steve Jablonsky

Scenografia: Gregory Blair

Costumi: Bobbie Mannix

Interpreti: Jessica Biel (Erin), Jonathan Tucker (Morgan), Erica Leerhsen (Pepper), Mike Vogel (Andy), Eric Balfour (Kemper), David Dorfman (Jedidiah), R. Lee Ermey (Sceriffo Hoyt), Lauren German (Autostoppista), Heather Kafka (Henrietta)

Produzione: Platinum Dunes/Next Entertainment

Distribuzione: Eagle Pictures

Durata: 98'

Origine: Usa, 2003

 

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array