"Abbasso l'amore", di Peyton Reed

Il meccanismo regge, nonostante tempi morti e regia incerta, grazie all'omaggio frizzante e divertito. Con qualche incursione pre-volgare che non nuoce a un film dove sveltina si pronuncia "matinée".

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Abbasso l'amore, oppure "sotto con l'amore", parafrasando lo spirito effervescente dei titoli di coda, ballati e cantati dalla coppia Zellwegger-McGregor. Ecco un punto nodale del film: casting solidissimo che si affida al carisma di una doppia coppia ben sintonizzata nelle bolle di sapone iridescenti che le commedie hanno sempre usato per incapsulare Manhattan, frenetico isolotto in pieno boom e sola ed unica Città. Qui, in un dolly che scende sullo skyline per poi farci risalire lungo un grattacielo (sola forma oblunga che non verrà utilizzata come allusione fallica da qui in avanti), ha inizio Down with love. Primo omaggio: come in Amore ritorna! la frenesia di una città si stringe nella folla pimpante che assiepa un palazzo per lasciar emergere lei. Doris Day allora, Renée Zelvegger adesso. Superato questo ossequio di prassi il film è libero di gettare omaggi in ogni direzione e senza costrizioni eccessive. Così se il lavoro perfetto di scenografi, costumisti e responsabile dei titoli è rigoroso nel riferirsi solo al genere Day-Hudson (dalla coppia di colombi tratteggiata a matita ai cappellini pastello delle protagoniste, passando per gli interni leccati e pieni della migliore tecnologia ingenua & ingegnosa), il resto spazia tra gli anni '40 del musical (l'inserto della Judy Garland letterale madre del genere), i '50 femminilmente caleidoscopici ("la mora e la bionda" in posa Monroe-Russel), le feste beatnick di Colazione da Tiffany e l'eterna guerra dei sessi di tutta la commedia "rosa"-come il tailleur della protagonista. Anticipando con malizia l'editoria commercial-femminista dei primi '70. E tornando a noi con la piacevole spalla di David Hyde Pierce, che interpreta lo psichiatra imbranato nella raffinata sit-com Frazier, celeberrima negli Usa e appartenente al genere televisivo che più si rifà alla screwball comedy.

--------------------------------------------------------------
IL NUOVO #SENTIERISELVAGGI21ST N.17 È ARRIVATO! in offerta a soli 13 euro

--------------------------------------------------------------

In questo florilegio ben si inseriscono brandelli portati di peso da Il letto racconta (il finto ingenuo che viene dal West, le verità scoperte spalla a spalla al ristorante, la reiterazione dello split-screen) e Amore ritorna, così come la comparsa in qualità di grande vecchio di quel Tony Randall che a entrambe le pellicole prende parte. Ma il cast non si limita alla copia carbone e lo stesso McGregor strizza con stile l'occhio tanto a Rock Hudson quanto a Sinatra, Cary Grant e James Bond. Renée Zellweger merita un discorso a parte. Simile solo per colori e bellezza acqua e sapone a Doris Day, del modello non mostra la grinta che le è valso l'incredibile titolo di proto-femminista (vedere Amore e altre catastrofi per credere). Ed è diretta in una mimica corporea e facciale sopra le righe. Tuttavia sa come ammiccare goffamente rallegrando le scene di ballo e ancheggiamenti, dove mostra in tutto il suo splendore la figura agile abbandonata in favore del seguito di Bridget Jones. Possiamo addirittura dire che è il suo zuccheratissimo candore ad alleggerire doppi sensi ben più espliciti del modello di riferimento, di cui il film sembra fare l'errore di copiare i ritmi un po' annacquati dalla tv (dove la Day ebbe però più di un momento di gloria). E il meccanismo regge, nonostante tempi morti e regia incerta, proprio grazie alla ricchezza divertita di un omaggio frizzante e privo di intellettualismi, dove lo schermo spezzato in senso orizzontale per simulare più di una posizione erotica si ferma appena prima di divenire eccessivo. Perfetto, per un film dove sveltina si pronuncia matinée.


 


Titolo originale: Down With Love


Regia: Peyton Reed


Sceneggiatura: Eve Ahert e Dennis Drake


Fotografia: Jeff Croneweth


Montaggio: Larry Bock


Musica: Marc Shaiman


Scenografia: Andrew Laws


Costumi: Daniel Orlandi


Interpreti: Renée Zellweger (Barbara Novak), Ewan McGregor (Catcher Block), David Hyde Pierce (peter Macmannus), Sarah Paulson (Vikki Hiller), Tony Randall (Theodore Banner), Rachel Dracht (Gladys), Jack Plotnick (Maurice)


Produzione: Fox 2000 Pictures, Regency Enterprises, Epsilon Motion Pictures, Jinks/Cohen Company, Mediastream III


Distribuzione: 01 Distribuzione


Durata: 102'


Origine: Usa, 2003


 

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative