TELEFILM – 30 Rock

 

Se pensate che nel mondo della televisione sia tutto splendido e perfetto, forse è davvero venuto il momento che conosciate Tina Fey e la sua nuova creazione, 30 RockA cura di TELEFILMAGAZINE

 

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30 Rockdi Alessandro Grieco

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Le sit-com di oggi riescono genialmente a rappresentare un gruppo di personaggi sostanzialmente pazzi, pieni di assurde manie e soffocati da nevrosi ridicole. Ma tutto questo è un pallido riflesso di quello che avviene dietro le quinte, lì abita la vera follia, tra le bizze degli attori, le idee sempre più bislacche del team autoriale, la direzione del network con i suoi comandi perentori e incomprensibili, gli stagisti imbranati e mille altri casini che rendono ogni puntata un piccolo miracolo. 30 Rock racconta tutto questo, e riesce a farlo con uno sguardo interno. L’ambientazione è infatti NBC Universal, uno dei network più importanti d’America, nella sede di New York, dove tutto lo stress della città attraversa i corridoi e i set televisivi rendendo ancora più allucinati i poveri protagonisti.

La storia di 30 Rock è il mondo di Liz Lemon, autrice capo di The Girlie Show, una sketch comedy immaginaria in onda su NBC. Nel bel mezzo del solito trambusto prima della diretta, arriva un capo nuovo di zecca, Jack Donaghy, con una grande esperienza nel mondo dei forni a microonde. Con una bella dose di arroganza e presunzione, Jack costringe Liz a portare sostanziali modifiche allo show, tra cui la grande idea di piazzare nel bel mezzo dello spettacolo Tracy Jordan, che ha appena conosciuto in aereo, un comico di colore ormai famoso solo per esternazioni plateali della sua infermità mentale. Incredibilmente la cosa sembra funzionare, da quel momento il programma si chiamerà TGS with Tracy Jordan e un nuovo elemento di follia comincia ad installarsi in redazione, fino ad andarci poi a vivere fisicamente.

L’altro aspetto caratteristico del mondo dello show business è lo stress. Tutti sono sempre di corsa e ogni piccolo problema sembra diventare insormontabile, senza via d’uscita: da qualche chilo di troppo ad un equivoco nella consegna dei materiali. In tutto questo, conciliare la vita affettiva sembra totalmente impossibile, tanto che i nostri protagonisti vivranno storie paradossali piene di assurdità e, ovviamente, spassoso divertimento… almeno per noi spettatori!

 

Il mondo di una grande comica

Tina Fey30 Rock nasce dalla vita e dallo splendido umorismo di una comica davvero fantastica: Tina Fey, in questo show autrice, produttrice esecutiva e meravigliosa interprete nel ruolo di Liz Lemon. Recentemente anche in Italia, Tina è universalmente nota per la sua imitazione di Sarah Palin che è diventata un vero e proprio caso virale in rete sotto le elezioni americane. Ma prima di questo Tina ha maturato una lunga esperienza al Saturday Night Live, show di cui si sente più di qualche eco nel TGS che Liz produce in 30 Rock.

La comicità di Tina Fey è caratterizzata da una sottile linea di follia, che permette a qualsiasi personaggio di essere decisamente fuori dalle righe ma di conservare dei caratteri identificativi di tipologie umane che realisticamente animano il mondo della televisione. Diciamo che parte dall’osservazione ma la stravolge con un gran gusto dell’assurdo. Lei stessa ha dichiarato che quando ha cominciato a fare l’attrice non sapeva bene su cosa concentrarsi quando era sul palco e questo le ha impedito di essere incisiva. La sua svolta artistica è arrivata grazie al lavoro sull’improvvisazione, dove ha imparato ad appoggiarsi sul partner e a restituire in chiave comica quello che si trovava davanti. In questo senso 30 Rock non è altro che uno specchio deformato e divertente dell’incredibile mondo dello show business.

 

Giocare coi santi

Soprattutto agli occhi di un americano 30 Rock non ci va giù molto alla leggera neanche con i veri miti della televisione. Nella prima stagione Tracy Jordan è la parodia di quasi tutti i rapper approdati al cinema e al successo quasi per caso e presto letteralmente impazziti, dove il confine tra la realtà e lo show viene spesso e volentieri travisato. La seconda stagione si apre con un’idea folgorante: il buon vecchio Jack decide di fare letteralmente carne di porco del popolare comico americano Jerry Seinfeld, protagonista di una memorabile sit-com trasmessa per dieci anni proprio da NBC. L’idea di Jack è di approfittare di un viaggio europeo dell’attore per digitalizzarne l’immagine e inserirlo in quasi tutti gli show del canale (compresi i quiz, i reality e gli spot), con effetti paradossali, creando così la SeinfeldVision.

Le grandi società americane sono solitamente poco propense ad aprire le proprie porte, soprattutto quando è chiaro che saranno oggetto di sfottò. Tuttavia 30 Rock prende proprio il titolo dall’indirizzo esatto della NBC (30 Rockfeller Plaza, New York), e in buona parte si svolge dentro l’edificio. Si tratta di uno spazio pieno di trappole, dove la megalomania dei manager porta a continue ristrutturazioni di uffici visti come status symbol e i piccoli spazi per gli impiegati vengono abitati come micro appartamenti. Spesso può capitare che pezzi dell’arredo cadano in testa alle persone, altrettanto spesso nei caotici corridoi si può incappare in vere e proprie trappole o in incontri sgraditi, come gli inopportuni tour dei visitatori.

 

Un gruppo che spacca

30 Rock_castAnche se nella prima stagione non si può certo dire che 30 Rock abbia raccolto folle oceaniche di telespettatori, il successo critico è stato folgorante. Le recensioni sono state subito ottime e i premi hanno cominciato a fioccare. Per citare solo i maggiori: Emmy (7 vinti nel 2008, 2 nel 2007) Golden Globe (vinto entrambi gli anni), Screen Actors Guild (uno nel 2007, raddoppiato quest’anno) e molti altri.

Gran parte di questo successo è merito dello splendido cast. Oltre alla Fey, su cui ci siamo ampiamente dilungati, 30 Rock ci porta uno straordinario Alec Baldwin, in un ruolo ricco di ironia che fa la parodia dei manager tracotanti e sostanzialmente incompetenti. Judah Friedlander, un caratterista straordinario (probabilmente lo avete fisto in Zoolander, nel film di Starsky & Hutch e in …E alla fine arriva Polly) è il creativo totale, puzzolente, disadattato, iracondo e imprevedibile. Ma le vere sorprese della serie sono due personaggi che hanno una polarità opposta. Una è la bionda, frustrata, insicura Jenna, interpretata da Jane Krakowski (che noi italiani ricordiamo per il ruolo di Elaine in Ally McBeal, ma che i newyorkesi riconoscono come pluripremiata stella di Broadway che ha diviso i palcoscenici con Liza Minnelli e Antonio Banderas). L’altro è il rapper psicolabile, marpione, megalomane Tracy, interpretato da Tracy Morgan, star del Saturday Night Live e instancabile attivista dei caratteristici palcoscenici off della grande mela. Queste due polarità, così artisticamente legate ma con due personaggi opposti rendono bene il clima e la libertà di battuta che si respira dalla prima all’ultima puntata di 30 Rock.

 

A cura di www.telefilmmagazine.com

 

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