I FILM IN TV – Film della settimana: M. BUTTERFLY di David Cronenberg

Croneberg con “M. Butterfly” abbandona i fantasmi dell'orrore canonico aprendo il vaso di Pandora del voyeurismo introspettivo. la malattia del corpo è l'ossessione del regista canadese che attraverso il melodramma ci invita a guardare con occhi nuovi il perfezionamento della nuova carne.

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Attraversare il corpo con l'affilata lama della seduzione, guardare il corpo come oggetto sensuale e come scopo dell'innamoramento svincolando ogni desiderio dal banale e quotidiano sentire carnale. Croneberg con M. Butterfly abbandona i fantasmi dell'orrore canonico aprendo il vaso di Pandora del voyeurismo introspettivo. Lo fa attraverso una ricerca della bellezza del corpo che prescinda da qualsiasi quotidiano ammiccamento, scardinando ogni fuorviante pretesa che tutto voglia ricondurre al semplice scambio sessuale. È la malattia del corpo l'ossessione di Cronenberg, che con  M.Butterfly sconvolge il proprio immaginario solidificandone la struttura, depurando ogni accidentale elemento orrifico e anzi utilizzando la forma del melodramma e per contro salvaguardando ogni possibilità di perdizione connaturato ad ogni personaggio cronenberghaino che smarrisca la propria ragione nella ricerca dell'assoluto in quell'unità corporea (anche disfatta), come già era accaduto a Brundle (La mosca) o ai gemelli Mantle (Inseparabili). Solo attraverso una interpretazione che superi i modelli conosciuti del sentimento, quelli che si sviluppano attraverso il desiderio sessuale, sia esso etero o omosessuale, si entra nell'universo cronenberghiano che fa a meno di questi elementi per giungere al perfezionamento di quella nuova carne su cui il suo cinema ha, da sempre, alacremente lavorato. M. Butterfly lungi, quindi, dal diventare una banale opera sul travestitismo, o peggio, sull'omosessualità, può essere accolta come un ennesimo viaggio all'interno della fenomenologia del corpo, che si fa manifesto nella forma della maschera e che diventa sublime in quel vivido sentire il corpo altrui al di fuori della materia, al di fuori del sesso per percepirne le frequenze cerebrali che dalla dissonanza si modulano poi nella stabile assonanza delle interiori vitalità per giungere all'unità, fino al delirio esistenziale come accade al povero Gallimard perduto nel vaneggiamento amoroso e nella sua consapevole allucinazione del corpo d'amore lungamente inseguito, raggiunto e definitivamente inafferrabile.

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M. BUTTERFLY di David Cronenberg
con Jeremy Irons, John Lone, Barbara Sukova
Canada/USA 1993
Martedì 19 aprile, ore 02:15 Rete 4

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