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Mentre si avvicina l'uscita USA (16 luglio) facciamo il punto su Inception, il film sui sogni che Christopher Nolan desiderava realizzare da sempre. Una storia sci-fi, ma non soltanto: in fondo il “furto del pensiero” è un sintomo di schizofrenia. Manifesti virali per le strade di Chicago e il film collaterale di Joseph Gordon-Levitt con la sua HitRecords.

Girato con un budget impressionante per un regista che non ha ancora 40 anni (oltre 160 milioni di dollari) in pellicola 35mm con l'ausilio di 65mm, IMAX e VistaVision, interpretato da un cast di ottimi attori, guidati da un Leonardo DiCaprio sempre più incredibile, forte di collaboratori come Wally Pfister, direttore della fotografia di tutti i film di Nolan, e Chris Corbould, veterano degli effetti speciali dei film di James Bond e creatore della Batmobile, Inception nasce come un film labirintico, un “noir vissuto direttamente dall'interno”. Così lo presenta Nolan.

È il film che Christopher Nolan inseguiva da una vita, il progetto più ambizioso di un regista affascinato dal sogno come esperienza sia personale che universale, innamorato di storie che coinvolgono processi mentali ambigui, disturbi della memoria, stati di coscienza alterati e percezione di illusorie (da Memento a Insomnia a The Prestige. Curiosità: il ladro di sogni di Inception si chiama Don Cobb, si chiama Cobb anche il ladro di appartamenti e di vite di Following, del 1998, lungometraggio di esordio di Nolan).

La campagna virale inaugurata per il film passa attraverso il gioco Mind Crime, il sito What Is Dream Share?, che presenta teorie cospiratorie sul processo di furto della mente altrui, quello dedicato alla "macchina dei sogni" e infine per uno stratagemma che ricorda un po' la promozione di District 9: manifesti affissi per le strade che invitano a proteggersi dai “ladri di pensiero”.

Tutti gli attori sembrano particolarmente coinvolti nella realizzazione del  film. Cillian Murphy, intervistato da Black Book Magazine insieme al collega sul set Ken Watanabe, ha definito Inception “un film di rapina, ma non come lo si intende convenzionalmente. Piuttosto, una rapina esistenziale. Chris gioca con gli spostamenti narrativi, come in Memento”.
Christopher Nolan conferma: “in origine ho scritto Inception come un classico heist film (caratteristiche: plot intricato che ruota intorno a un colpo di grandi proporzioni) ma con il passare del tempo ho avvertito il bisogno di alzare la posta emotiva in gioco, lavorare sui concetti di sogno e di memoria.”

Nel cast spiccano due giovani attori che hanno mantenuto tutte le promesse legate ai loro esordi, Ellen Page e Joseph Gordon-Levitt.
Ellen Page ha definito Inception estremamente realistico e credibile, anche quando diventa surreale, dichiarando al L.A.Times: “È come leggere un romanzo di Haruki Murakami: si tratta di fantasia, ma si avverte un'onestà che non passa mai in secondo piano. Questa è la chiave del film. La storia è complicata, ma mai confusa.”

Joseph Gordon-Levitt, già da qualche tempo attivo con la sua HitRecord, esperimento di produzione artistica collettiva, ha chiamato alle armi filmakers, fotografi, artisti, musicisti, disegnatori, per la creazione di un film diretto dal documentarista Roko Belic. Un progetto aperto a tutti, professionisti e dilettanti.
Unico tema, 5 sogni ricorrenti a cui ispirarsi: essere vestiti in modo inappropriato, caduta dei denti, volare, essere inseguiti e cadere nel vuoto.

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