COLT 45 di Fabrice Du Welz: un polar vicino ai film di Don Siegel e ai poliziotteschi italiani degli anni '70

Joey Starr in COLT 45, nuovo Polar di Fabrice Du Welz

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Joey Starr in COLT 45, nuovo Polar di Fabrice Du Welz

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Il regista belga Fabrice Du Welz, che ha già dimostrato di seguire un percorso originale e personale con il potente esordio Calvaire (2004) e le sperimentazioni di Vinyan (2008) per il suo terzo lungometraggio sceglie, come altri registi dell'area franco belga, di riscoprire il polar, genere che ha avuto il massimo sviluppo tra i '40 e i 70, con le opere di Henri Clouzot, Jules Dassin, Alain Corneau, Jean-Pierre Melville.

Colt 45 (che è anche il titolo di un western degli anni '50) ora in postproduzione, è definito "un film di genere puro e senza compromessi, in termini di azione e violenza" che affonda le sue radici nel noir poliziesco dei registi citati. "Oggi, il polar francese viene identificato con il cinema di Olivier Marchal [36 Quai des Orfèvres, L'ultima missione, Les Lyonnais] un cinema che non mi fa particolarmente impazzire, con tutto il rispetto che ho per l'uomo. Colt 45 è invece un lavoro oscuro e politicamente scorretto, più vicino ai film di Don Siegel o ai poliziotteschi italiani degli anni '70" spiega il regista.
 
Sul set del nuovo film di Fabrice Du Welz COLT 45Lo script, firmato da Fathi Beddiar, critico cinematografico di Mad Movies, appassionato di noir e cinema di genere e autore del saggio Tolérance Zéro: La justice expéditive au cinéma, vede come protagonista Vincent Milès, venticinquenne istruttore di tiro presso la Polizia di Stato, tanto talentuoso da essere definito un "Mozart delle armi".

Lo interpreta Ymanol Perset, ancora sconosciuto: il regista definisce la sua recitazione affascinante, anche se ha solo 20 anni e ha più esperienza nell'esercito che nelle scuole di cinema – si era messo in luce con il ritratto del livido Hamza di La Désintégration e in futuro lo vedremo in  Le monde nous appartient e in Akwaba, diretto da, accanto a Benoît Poelvoorde e Olivier Gourmet).

La sua vita cambierà radicalmente dopo l'incontro con un carismatico, brutale e pericoloso, Milo Cardena (il rapper Joey Starr, già in Les Seigneurs, Bye Bye Blondie, L'Amore Dura Tre Anni, e ottimo interprete in Polisse. Per Maïwenn, sua ex compagna, era comparso anche in Le Bal des Actrices). Vincent finirà in un'incontrollabile spirale di violenza e coinvolto in una geroce fuerra tra poliziotti che vede contrapporsi il suo mentore, Denard (Simon AbkarianL'armée du crime, Il canto delle spose) e il comandante Chavez (Gérard LanvinNemico pubblico N. 1, Les Lyonnais). Intrappolato in una polveriera, Vincent non potrà fare altro che abbracciare il suo lato oscuro per sopravvivere.

Nel cast anche due icone del cinema franco/belga, entrambi già diretti da Du Welz in Calvaire: Philippe Nahon (Seul contre tous, Mammuth, La Meute, Kill Me Please) e Jo Prestia (Irréversible, La vita sognata dagli angeli, La Horde, 13 Tzameti). In ruoli minori, Amr Waked (Syriana, Il pescatore di sogni) Philippe Petit (My Little Princess) Alice Taglioni (La proie) Richard Sammel (Bastardi senza gloria) Antoine Basler (Irma Vep, Un profeta) e l'androgina modella Mika Ela Fisher (già in Non dirlo a nessuno di Canet e Pour Elle di Cavayé).

Colt 45
, girato in otto settimane a Parigi, è il film più costoso nella carriera di Du Welz, con un budget di 10 milioni di euro. Il direttore della fotografia è sempre Benoît Debie (Calvaire, Vinyan, utimamente ha lavorato per Spring Breakers). Il produttore è Thomas Langmann (Nemico pubblico N.1, The Artist, Le magasin des suicides, Maniac). Per ottenere scene d'azione realistiche, è intervenuto Mick Gould, esperto trainer di combattimento per innumerevoli attori, da De Niro a Pacino, già collaboratore di Michael Mann per quasi tutti i suoi film.
 

Il nuovo film di Fabrice Du Welz COLT 45 in fase di montaggio"Volevo fare un film personale, ma il fallimento [al box office] di Vinyan mi ha aiutato a maturare e non restare imprigionato nel mio autismo, è stato uno scossone che mi ha portato a riposizionare me stesso" aggiunge Du Welz. "Mi sono chiesto che cosa volevo fare: film d'autore, come Bruno Dumont, o opere che possano raggiungere il pubblico? Con questo non voglio dire che non mi piace Bruno Dumont, ma che io amo i film popolari, quelli con cui sono cresciuto. Ho optato per la seconda scelta. Colt 45 è un film di pulsioni, come i miei precedenti, ma anche un'opportunità per raccontare una storia avvincente senza rinunciare alle mie aspirazioni".
 
Ricordiamo che Du Welz ha in cantiere anche Alléluia, nuovo adattamento dedicato alla coppia dei "killers della luna di miele", con Bouli Lanners e Jeanne Balibar, scritto a quattro mani con Vincent Tavier, produttore di Calvaire.
 

Nella nostra gallery, alcune foto dalle riprese di Colt 45, scattate dall'attore Alexandre Brasseur e pubblicate su Cinevox accanto a un'intervista dal set realizzata da Damien Taymans, direttore della rivista belga dedicata al cinema di genere  Cinemagfantastique. Quello qui a fianco è uno scatto della fase del montaggio, diffuso da Fabrice du Welz sul suo Twitter.

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