Ritratti Immaginari. Le eroine tragiche di Angelo Cricchi

Ritratti Immaginari. Le eroine tragiche di Angelo Cricchi

Sono icone cinematografiche, donne realmente esistite o figure tragiche della letteratura. Il fotografo romano le interpreta nella serie Ritratti Immaginari, scatti ispirati a figure femminili intense, tra realtà e finzione, esposti tra il 10 e il 12 maggio negli spazi di MIA FAIR (Milano Image Art)

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Ritratti Immaginari. Le eroine tragiche di Angelo Cricchi. Diane Arbus

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Marylin. Ritratti Immaginari di Angelo CricchiHanno attraversato le loro vite in tempesta, fatto esperienza dell'autodistruzione, terminato le loro esistenze con un gesto violento, e lasciato un segno definitivo nell'immaginario collettivo.
 

Sono icone cinematografiche (le morti misteriose di Marylin Monroe e Nathalie Wood) grandi fotografe (la Diane Arbus che ha influenzato Kubrick con le sue gemelle – nella nostra cover – la breve parabola di Francesca Woodman, suicida a 22 anni) – figure tragiche della letteratura e dall'opera (la madre di tutte le eroine romantiche, Giulietta, e Madama Butterfly – o M. Butterfly, secondo Cronenberg) o donne realmente esistite, come la moglie nazista Magda Goebbels e la musa di Modigliani Jeanne Hébuterne (interpretata dalla Olivia Magnani di Le conseguenze dell'amore).

Il fotografo romano Angelo Cricchi le interpreta nella serie Ritratti Immaginari, scatti ispirati a figure femminili intense, tra realtà e finzione, esposti tra il 10 e il 12 maggio negli spazi di MIA FAIR (Milano Image Art).

Cricchi, che ha lavorato a lungo nel mondo della moda, reinventa le sue eroine fatali – e mortali – riportate in vita dalle modelle, in uno spazio che non nasconde la sofisticazione (la finzione dei set allestiti per ogni scatto è documentata da un video dei backstage che conserva le tracce della fase di elaborazione dell’opera). I Ritratti Immaginari sono parte del progetto "Gloomy Sunday. Imaginary Portraits of Women who chose Death", dove compaiono anche le malinconiche Jean Seberg di Fino all'ultimo respiro e Edie Sedgwick della Factory Warhol (in I'm Not There di Todd Haynes il suo alterego è Michelle Williams, nel dimenticabile Factory Girl è Sienna Miller) Frida Kalho, Sylvia Plath, Virginia Woolf e Sarah Kane.

Nathalie Wood. Ritratti Immaginari di Angelo CricchiTutte artiste che scelgono la morte, a vario titolo ricomparse al cinema (la pittrice messicana interpretata da Salma Hayek nel film di Julie Taymor, la Plath di Gwyneth Paltrow, la Virginia di Nicole Kidman in The Hours di Stephen Daldry, a sua volta fuggita dal libro omonimo di Michael Cunningham) o a teatro (Isabelle Huppert nel testo capitale della Kane, 4.48 Psychose) affiancate da grandi protagoniste della letteratura come  l'jnfelice Ofelia Shakespeariana, Emma Bovary (per Claude Chabrol ha avuto il volto di Isabelle Huppert; e sarà riportata sul grande schermo da Mia Wasikowska) e da figure chiave del desiderio, come la Lolita di Nabokov/Kubrick.

Nella nostra gallery, alcuni Ritratti Immaginari.

 

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