Come eravamo. (El) Pais tra Roma e Bologna

Come eravamo. (El) Pais tra Roma e Bologna, Monica Vitti per L'ecclisse di Michelangelo Antonioni

 

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La città di Roma in contemporanea con Bologna regala a chiunque voglia ri-scoprire la rinascita italiana del dopoguerra gli scatti di Rodrigo Pais. Un corposo Focus su un'epoca feconda del cinema italiano colta dall'occhio attento e onnipresente del fotografo e fotoreporter attraverso Pais del Cinema, la mostra curata da Guido Gambetta e Salvatore Mirabella, ospitata al Museo di Roma in Trastevere, che si protrarrà sino all'8 marzo 2015 cui si accompagna la personale bolognese La Dolce Vita di Pais che si tiene presso ONO Arte Contemporanea dal 5 febbraio al 1°marzo 2015. Un archivio vastissimo – di quasi 370000 negativi – e interamente catalogato quello di Pais. Un archivio estremamente variegato tra i cui meandri sono stati selezionati gli scatti incrociati su tanti luoghi del cinema (più di cento set cinematografici raccontati).

 

Un totale di 60 tra ritratti del divismo all'italiana (Virna Lisi, Claudia Cardinale, Silvana Mangano), scatti di scena Come eravamo. (El) Pais tra Roma e Bologna, Marcello Mastroianni e Sophia Loren sul set di Matrimonio all'italiana'rubati' durante i ciak, le pause delle riprese di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, L'eclisse di Michelangelo Antonioni, Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, Matrimonio all’Italiana di Vittorio de Sica, La dolce vita di Federico Fellini a cui si aggiungono La noia di Damiano Damiani con Bette Davis, Il disprezzo di Jean-Luc Godard con Brigitte Bardot. Ma di Pais non si può scordare quella che è stata la prima e più grande passione in grado di farlo maturare come occhio dietro una macchina: la sua attività di fotoreporter conscio dell'importanza degli eventi politici del nostro Paese come specchio del Paese. Attività che lo ha indotto a collaborare in primis per Vie Nuove e qualche anno più tardi a maturare un sodalizio inscindibile con il quotidiano L'Unità. Poi arrivano i lavori per  Paese Sera, il Corriere della Sera e La Stampa. Nella nostra memoria sono impresse indelebilmente alcune delle traccie fodamentali di una parentesi storica, impressioni su carta che raccontano un Enrico Berlinguer scanzonato in braccio a Roberto Benigni. Poi la folla 'indescrivibile' al suo funerale che insieme a quello di Palmiro Togliatti narra la chiusura di un certo 'clima politico'. E inoltre gli scontri fra polizia e studenti a Valle Giulia nel marzo 1968, ma anche tanta cronaca nera, di quella che all'epoca era come leggere la sceneggiatura di un noir. Fuori dai nostri confini riprende e riporta dentro (confine) La Primavera di Praga con il popolo cecoslovacco che sostiene Alexander Dub?ek.

 

Le immagini firmate da Pais raffigurano imprescindibilmente lo spaccato di un'epoca, di un Paese in uscita dalla guerra e in fase di ricostruzione, dello sviluppo economico, accompagnato dal mutamento del volto urbano di grandi città come Roma. Mutamento in cui i buchi di verde delle borgate vengono sempre più colmati da colate di cemento.

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