Non riconciliati: dal cinema contro di Lindsay Anderson al cinema d'immagine di Andrei Tarkovskij.

Bergamo Film Meeting XXII edizione dal 13 al 21 marzo

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Ribelle per natura, battagliero per scelta, Lindsay Anderson reagì con vigore al conservatorismo classista della cultura inglese degli anni '50. Giovane "arrabbiato" – come John Osborne e Harold Pinter sul fronte teatrale, Tony Richardson, Karel Reisz tra gli altri su quello cinematografico – è sua l'immagine-icona di tutti i movimenti del '68: Malcolm McDowell che, dal tetto della chiesa del college, spara sui professori riuniti in cortile per una cerimonia commemorativa.

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Il film è if…. (1968) Palma d'oro a Cannes, esordio sullo schermo per McDowell che, nei panni di Mick Travis sarà il protagonista cinico e disperato anche di O Lucky Man! (1973) e Britannia Hospital (1982).


A 10 anni dalla morte del regista, avvenuta in Francia nell'agosto del 1994, Bergamo Film Meeting dedica a Lindsay Anderson una retrospettiva che comprenderà i sei lungometraggi da lui diretti (oltre ai già citati: This Sporting Life, 1963, In Celebration, 1974 e The Whales of August, 1987, unico film americano e omaggio a due delle sue più grandi star, Lillian Gish e Bette Davis, qui nella loro ultima interpretazione), oltre a un'ampia selezione di corti e mediometraggi perlopiù documentari – alcuni dei quali piccoli capolavori – da lui diretti con lo stesso vigore, intransigenza e passione che profuse per la sua attività teatrale, nel lavoro critico-teorico come co-fondatore della rivista Sequence e come padre del 'Free Cinema'.


Fustigatore impietoso, anche se a tratti rassegnato, della società britannica, la sua rimane a tutt'oggi una delle voci più radicali e libere della cultura e del cinema d'Oltremanica; appassionato di John Ford  (scrisse nel 1981 "About John Ford"), la manifestazione bergamasca proporrà a fianco della retrospettiva a lui dedicata, alcuni film di Ford da lui particolarmente amati.


 


L'omaggio ad Andrei Tarkovskij proporrà i sei film realizzati dal grande regista in Russia, in copie nuove da negativo restaurato a cura dell'Istituto Internazionale Andrei Tarkovskij: Il rullo compressore e il violino (1960), L'infanzia di Ivan (1962), Andrei Rublëv (1966), Solaris (1972), Lo specchio (1974), Stalker (1979).


Ad accompagnare e presentare l'omaggio, oltre che a portare preziose inedite testimonianze sulla vita e l'opera di uno dei maestri del cinema contemporaneo, sarà il figlio Andrei Tarkovskij jr.


 


Come sempre la proposta di Bergamo Film Meeting sarà arricchita dalla tradizionale Mostra-concorso, dalla sezione classici ritrovati e restaurati, da anteprime e dalla personale dedicata ad un autore emergente, quest'anno il canadese Guy Maddin, inventore di storie straordinarie, di mondi favolosi in cui si mescolano le invenzioni della pop art e del postmoderno insieme alle suggestioni del cinema popolare.


Sei i lungometraggi da lui girati e proposti dal Festival: dal primo Tales from the Gimli Hospital (1988), film di culto, proiettato per mesi a mezzanotte in alcune sale newyorkesi al recentissimo The Saddest Music in the World con Isabella Rossellini e Maria de Medeiros, presentato all'ultima Mostra di Venezia.

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