"30 anni in 1 secondo", di Gary Winick

Malgrado una robusta sceneggiatura degli stessi autori di "What Women Want" e qualche momento divertente, si ha l'impressione che Winick, per seguire lo schema proprio della "commedia fantastica" smarrisce l'imprevedibilità, l'infantilismo e il gioco.

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La mente di un bambino intrappolata nel corpo di un adulto. Jenna vive, più o meno, la stessa sorte che era capitata a Tom Hanks in Big – e di conseguenza a Pozzetto in Da grande – e a Robin Williams in Jack. Nel 1987, quando aveva 13 anni, voleva già diventare adulta. Stanca di trascorrere il suo tempo con Matt, suo migliore amico e vicino di casa, desiderava sedurre uno dei ragazzi coetanei più attraenti ed entrare nelle grazie di alcune compagne di scuola più in vista. Il giorno del suo compleanno, queste la rinchiudono nello sgabuzzino di casa suya dicendole di chiudere gli occhi perché è in arrivo una bella sorpresa per lei. Arriva però Matt. La ragazzina resta delusa, urla che vuole diventare grande e di colpo il sogno si avvera; Jenna si ritrova infatti catapultata nel 2004 all'età di 30 anni, è redattrice di un'importante rivista femminile e ha un appartamento sulla 5° strada di New York. Ma non sa come è arrivata a tanto.

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Come nel film di Penny Marshall e in quello di Coppola c'è un lavoro da parte del film di Winick (Tadpole – Un giovane seduttore a New York) sul "tempo perduto". 30 anni in 1 secondo vive infatti di una consistente ellisse temporale (circa 17 anni) dove le tracce del suo passato riemergono progressivamente attraverso ricordi di altri (Matt, incontrato da Jenna dopo molti anni, del quale ora è attratta) o album di fotografie. Il percorso di Jenna alla ricerca dei propri ricordi appare però piuttosto monotono, intermittente. Il film ha infatti qualche lampo evidente nella scena in cui la protagonista si ritrova adulta e non sa quale uomo ha dentro il letto, oppure nel divertente momento in cui Jenna si dirige verso un ragazzino di 13 anni dicendogli di essere attratta da lui. Winick però, per seguire lo schema proprio della "commedia fantastica" smarrisce l'imprevedibilità, l'infantilismo e il gioco. Eppure dietro il progetto c'era l'elaborata scrittura di Josh Goldsmith e Cathy Yuspa (gli stessi di What Women Want) che conteneva quella prorompente diversità che penetrava dentro la quotidianità e un attore in forma come Mark Ruffalo (In the Cut). Ma Winick ha preferito dirigersi su un'impostazione più tradizionale nel raccontare la vicenda di una metamorfosi, facendo sentire il segno del passato (gli anni Ottanta) soprattutto tramite una colonna sonora che comprende, tra gli altri, successi come Crazy for You di Madonna, Thriller di Michael Jackson e Mad About You di Belinda Carlisle. Inoltre la stessa Jennifer Garner (Daredevil) sembra poca adatta per un ruolo che avrebbe dovuto giocare di più con il proprio corpo e su frammenti adolescenziali che invece ritornano soltanto come lampi sporadici di una robusta sceneggiatura che meritava un miglior esito sullo schermo.


 


Titolo originale: 13 Going on 30


Regia: Gary Winick


Interpreti: Jennifer Garner, Mark Ruffalo, Judy Greer, Andy Serkis, Kathy Baker, Samuel Ball


Distribuzione: Columbia Tristar Films Italia


Durata: 98'


Origine: Usa, 2004

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