FILM IN TV: "Arma letale" di Richard Donner

In questo ci sono immagini di stupefacente dinamismo, montate con ritmo vorticoso, dove L.A. è ritratta con una fotografia splendente e solare, quasi a sottolineare l'antitesi tra la forma luccicante della città e la sua reale natura, dominata dalla violenza e dal degrado morale. Giovedì 20 ottobre ore 21 Rete 4.

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Richard Donner, prima dell'esplosione di Rob Cohen e Martin Campbell, è stato uno dei migliori registi hollywoodiani di action-movie. Prova ne è questo folgorante primo capitolo della quadrilogia di Arma Letale, il lungometraggio d'azione più spettacolare degli anni '80, insieme al magistrale Vivere e morire a Los Angeles, anche se di quest'ultimo non ne possiede il lancinante pessimismo di fondo e l'iperrealismo allucinato.

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Due poliziotti caratterialmente divergenti di Los Angeles, che volenti o nolenti, dovranno lavorare a stretto contatto per sgominare una pericolosa banda di spacciatori. Roger Martaugh (Glover) è lo sbirro riflessivo e prudente, padre di famiglia e poco incline al rischio, mentre Martin Riggs (Gibson) è l'elemento incontrollabile e potenziale maniaco suicida.


 


Immagini di stupefacente dinamismo, montate con ritmo vorticoso, dove L.A. è ritratta con una fotografia splendente e solare, quasi a sottolineare l'antitesi tra la forma luccicante della città e la sua reale natura, dominata dalla violenza e dal degrado morale. In questo senso la pellicola di Donner anticipa la visione di Dennis Hopper, regista, l'anno successivo, di Colors – Colori di guerra.


 


Le sequenze violente non mancano, due in particolare restano nella memoria: la tortura dei due poliziotti e lo scontro finale a mani nude tra Riggs e il cattivo di turno. Violenza autenticamente reale, filmata senza compiacimenti né gratuità, terribilmente concreta ma bilanciata con azzeccati tocchi di umorismo in pieno stile "american comedy", che stemperano i numerosi momenti di tensione che si respirano per tutto il film.


 


Ma il lavoro di Donner non si limita a questo. Racconta anche la sofferenza di Riggs, che non riesce a darsi pace per la prematura scomparsa della moglie. Sotto la superficie (apparentemente) goliardica del poliziotto si cela un senso di inquietudine e di dolore represso, non mostrato, una mancata elaborazione del lutto affettivo che il regista evidenzia in una lunga sequenza dal forte impatto emozionale: il disperato (e mancato) tentativo di suicidio da parte di Riggs. La mdp indugia in un primo piano prolungato sul volto di Riggs mentre si infila la canna della sua pistola d'ordinanza in bocca. Un'inquadratura quasi insostenibile per l'occhio dello spettatore, che vede a distanza ravvicinata tutta la disperazione di un uomo che non trova la forza per riprendersi da una perdita che gli ha cancellato la vita. Disperazione che viene gradualmente dissolvendosi con l'intensificarsi del rapporto di amicizia tra Riggs e Martaugh, a sottolineare che per uscire da una condizione emotiva di grande difficoltà è necessario fare ricorso a risorse esterne che esulano dalle normali capacità individuali.


 


ARMA LETALE di Richard Donner, con Martin Riggs, Danny Glover, Gary Busey, Darlene Love.
Usa, 1987 (106')
Giovedì 20 ottobre, ore 21 Rete 4

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