FILM IN TV: "I migliori anni della nostra vita" di William Wyler

Un capolavoro della Hollywood pre-Maccartismo (ben sette Oscar) che riesce ancora, a distanza di 60 anni, a raccontare con forza, decisone e rispetto una delle più grandi tragedie del XIX secolo. Non un film antimilitarista, ma uno sguardo lucido e veritiero su chi è tornato a casa. In 2 parti, sabato 22 e domenica 23 ore 9:35 La 7.

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Finita la seconda guerra mondiale tre reduci americani tornano a casa nella stessa città, ma le loro vite subiranno destini assai diversi. Il più giovane, Homer Parrish (Harold Russell), è mutilato ad entrambi gli avambracci e non riesce a sopportare gli sguardi impietositi delle persone che lo circondano, soprattutto della fidanzata Wilma (Cathy O'Donnel). Fred Derry (Dana Endrews) pilota di bombardieri scopre che la moglie l'ha abbandonato per lavorare in un night. Il terzo militare, il più anziano dei tre, Al Stephenson (Fredric March) è l'unico che ritrova la serenità di una famiglia e di un lavoro. Specchio di un America appena uscita da vincitrice da una tragedia disumana, ma profondamente cambiata rispetto agli anni d'oro del periodo prebellico, I migliori anni della nostra vita è una fotografia lucida e responsabile di una società, non un apologo antimilitarista ma la testimonianza fedele dei fatti e delle vite di chi lottò contro il nazifascismo. Nessun compromesso con una visone personale e piegata a valutazioni di parte, ma un sforzo di obiettività nei confronti della storia. La complessa sceneggiatura di Robert E. Sherwood parte da un romanzo in versi di MacKinlay Kantor: Glory for me, e sviluppa con sapiente abilità l'intreccio di tre storie con molti personaggi accuratamente caratterizzati, i maggiori come i minori. Ma la densità di una storia deve trovare delle mani capaci per essere opportunamente sviscerata. William Wyler (Strada sbarrate, La figlia del vento,Vacanze Romane, Il grande paese) è riuscito nella difficile impresa. Grande capacità di adattare la duttilità della macchina da presa, guidata da un mostro sacro della fotografia come Gregg Toland, alle esigenze di profondità di campo, piani sequenza e carrelli. Un insieme di accorgimenti tecnici in grado di esaltare la struttura polifonica dell'opera, a cui Wyler aggiunge la sua magnifica capacità di osservare la realtà e gli uomini alle prese con i baratri di un destino alle volte inesorabile e crudele. Un film che conserva inalterata una qualità rara e introvabile in molte opere sul conflitto bellico: una omogeneità di tono che riporta alla luce un'atmosfera del tempo narrata con fermezza e rispetto.

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I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA di William Wyler
con Fredric March, Dana Andrews, Myrna Loy
USA 1946 (180')
Sabato 22 e domenica 23 ore 9:35 La 7

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