FILM IN TV: "Ritorno al futuro" di Robert Zemeckis

"Ritorno al futuro" è un film che riesce a calibrare ogni scena, ogni battuta, ogni inquadratura, dove niente sembra affidato al caso e tutto scorre fluidamente, in un susseguirsi di paradossi a dir poco avvincenti. Lunedì 31 ottobre ore 23:15 Italia 1.

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Ritorno al futuro, diretto da Robert Zemeckis nel 1985 (con il contributo importante di Bob Gale, autore della sceneggiatura, e di Steven Spielberg alla produzione), ha letteralmente riscritto la storia americana, ma anche la storia della commedia, giocando alla rinfusa (ma consapevolmente) su fantascienza, teen-ager movie, commedia demenziale. Un film che riesce a calibrare ogni scena, ogni battuta, ogni inquadratura, dove niente sembra affidato al caso e tutto scorre fluidamente, in un susseguirsi di paradossi a dir poco avvincenti. Basta prendere una scena, come campione, per capire che razza di lavoro hanno fatto "i due Bob irresistibili" di Hollywood (Zemeckis e Gale). Tempo: un'ora quindici minuti dall'inizio, Marty McFly (Michael J. Fox) è in auto con la madre da giovane (Lea Thompson), dopo che è stato scaraventato nel passato dalla Delorean del suo amico scienziato Doc (Christopher Lloyd). Lei beve, poi fuma anche e Marty, che ha sempre visto la madre come un'integerrima donna un po' bigotta è letteralmente sorpreso. Alle sue rimostranze Lorraine risponde: "Sembri mia madre!". E' una battuta ma in fondo è tutto qui il gioco del film, ovvero quello di capovolgere tutto, la storia, i personaggi, i ruoli, il tempo e tutto il resto. E' in questo continuo rovesciamento, in questi continui paradossi temporali (ed esistenziali) che sta la forza in primis di una sceneggiatura coi fiocchi, e subito dopo di un film che non sembra davvero mai perdere un attimo…di tempo.

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Ed é proprio il tempo, vera e propria ossessione di Zemeckis, presente in quasi tutti i suoi film (pensate a La morte ti fa bella, con l'ossessione delle protagoniste per fermare l'invecchiamento, oppure a Contact, altro viaggio nel tempo straordinario, per citarne solo un paio),  il nucleo fondativo di Ritorno al futuro. Ma non tanto, non solo, il mito del viaggio nel futuro o nel passato della letteratura fantastica ottocentesca, quanto piuttosto il desiderio di immaginare il mondo, e la realtà, come un qualcosa di modificabile, trasformabile, o più ancora sottilmente, come un qualcosa di già modificato, trasformato. Da parte di chi vince le guerre, ad esempio, o di chi detiene il potere di raccontare la Storia. Ed ecco che il viaggio di Marty McFly  diviene quello dell'uomo qualunque che può rimettere a posto la propria vita (e dei propri familiari) solo con un percorso a ritroso terribilmente simile a quello psicoanalitico, con tanto di scene fondanti come quella con la madre, anche se – per restare in stile – rovesciata (ovvero è la madre che vuole "farsi" il figlio….). Ma anche il rapporto, anch'esso rovesciato, di Marty con il padre George è significativo, con il ragazzo che insegna al futuro suo padre come reagire ai soprusi, come tirar fuori da se il meglio senza paura del giudizio degli altri (non è un fantastico modo di dire ai genitori di imparare dai proprio figli?). E il film è tutto un magnifico puzzle, con battute fulminanti ("Ronald Reagan Presidente?!!" Urla Doc,  "e chi è il vicepresidente Jerry Lewis???") e giochi ad incastro complicatissimi (l'intervento di Marty che inizialmente spezza il legame tra i suoi genitori "sostituendosi"  al padre nell'incidente). Ma il tutto letto con la lucidità di chi è consapevole che è "negli anni cinquanta che nasce la cultura adolescenziale americana, che domina ancora oggi il nostro immaginario" (parole di Zemeckis).


Ed ecco allora che Ritorno al futuro è pieno da un lato degli elementi chiavi della "formazione " giovanile degli anni '50 (gli appuntamenti, il "dating system", le liti a scuola, le corse in auto, il ballo di fine anno, ecc…), da un altro alcuni rimandi alla fantascienza fumettistica dell'epoca (con Marty travestito da extraterrestre per convincere il riluttante George McFly a incontrare Lorraine) e al nascente rock'n'roll (con Marty che suona un celebre pezzo di Chuck Berry davanti al cugino del grande rocker). Insomma Ritorno al futuro è un film complesso, che si potrebbe leggere e analizzare per ore usando ogni volta punti di vista originali e diversi.


RITORNO AL FUTURO di Robert Zemeckis
con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson
USA 1984 (118')
lunedì 31 ottobre ore 23:15 Italia 1

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