Il ciclone Buster Keaton

A 40 anni dalla morte, Studio Universal propone un ricchissimo omaggio sul comico che prevede 28 cortometraggi e 4 lungometraggi, da oggi fino al 28 febbraio. Previsto anche un focus sull'attore-regista dal volto impassibile, in perenne lotta con gli oggetti che metteva in evidenza però la sua acrobatica fisicità e le sue fughe verso il 'fantastico'.

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Per alcuni critici è stato l'esempio  più rappresentativo del cinema comico puro, ancora più di Chaplin. La sua maschera definita con il cappello schiacciato, la cravatta corta e i pantaloni enormi assieme al suo volto spesso impassibile (secondo il contratto non doveva ridere mai), la sua lotta contro gli oggetti che possedevano spesso una loro autonomia, il suo conflitto eterno con il mondo che lo circonda, la dimensione fantastica e la sua acrobatica fisicità, hanno fatto di Buster Keaton uno dei più grandi e anche moderni comici che però, al contrario di Chaplin, non è riuscito a sopravvivere al cinema sonoro. Eppure pare che possedeva una voce baritonale che non gli avrebbe probabilmente creato problemi con il film parlato. Vanno comunque ricordate le sue apparizioni accanto a Chaplin in Luci della ribalta (1952), i camei in Viale del tramonto (1950) di Wilder e Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo (1963) di Kramer nonché la sua partecipazione in un film accanto a Franchi e Ingrassia, Due marines e una ragazza (1965) di Scattini. Va comunque soprattutto ricordato il cortometraggio Film (1966) di Schneider da un'idea di Samuel Beckett, vero omaggio all'arte dell'assurdo di Keaton.

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In occasione dal 40° anniversario della sua morte (è morto infatti il 1° febbraio del 1966, mentre è nato a Piqua, nel Kansas, il 4 ottobre 1895) Studio Universal, il canale satellitare della piattaforma Sky, propone una ricca ritrospettiva che comprende 4 lungometraggi e 28 cortometraggi. Si parte oggi con 2 corti. In The Balloonatic (1923) diretto dallo stesso Keaton insieme ad Edward F. Cline, l'attore fronteggia la natura su un aerostatopartito inopinatamente da un luna-park. In serata viene trasmesso invece Oh, Doctor! (1917) diretto e interpretato anche da R. "Fatty" Arbuckle con cui Keaton girò circa una quindicina di cortometraggi. Del ciclo di Studio Universal fanno parte anche The Butcher Boy, The Rough House, Coney Island (del 1917), Out West, The Bell Boy (del 1918), Back Stage, The Hayseed e The Garage (del 1919). Arbuckle era il popolare ciccione cattivo delle comiche di Mack Sennett. Con Keaton creò una comicità basata proprio sul contrasto: uno era appunto grasso, bambinesco, eccessivo; l'altro era invece magro, con l'aria sempre seria. La fortuna di Arbuckle terminò negli anni Venti quando venne coinvolto in uno scandalo dove fu accusato di aver provocato la morte di una ragazza durante un festino. Venne poi assolto ma la sua carriera naufragò.

Dopo questa separazione Keaton produce e dirige una serie di altri corti, moltio di questi assieme a Cline (anche se talvolta il suo nome non è accreditato). Di questi Studio Universal ne propone alcuni dei più rappresentativi: The Scarecrow (1920), in cui due scapoli sono innamorati della stessa ragazza ma il padre di lei non vede entrambi di buon occhio; Convinct 13 (1920), dove, dopo essere stato colpito da una pallina da golf, sviene e sogna di trovarsi in carcere dove sta per essere condannato a morte per impiccagione; in Neighbors (1920) Keaton e la sua bella vicina sono innamorati e vogliono sposarsi ma leloro rispettive famiglie non si possono vedere; in One Weeks (1920) Keaton, in occasione del suo matrimonio, riceve in regalo una casa prefabbricata ma il rivale geloso scambia i numeri delle casse, cosicché si ritrova con muri sbilenchi, tetto che copre solo una parte della costruzione, ingresso al primo piano.


Numerose situazioni caratterizzano sempre il comico in questi corti proposti dal ciclo. Cerca di suicidarsi ma non ci riesce e si ritrova così nelle situazioni più diverse, dal pranzo di gala alla battuta di caccia (Hard Luck, 1921). Si moltiplica in numerosi personaggi in un teatro (The Playhouse, 1921). Trova lavoro presso un tiro al bersaglio e viene assunto come guardia del corpo da un miliardario (The High Sign, 1921). Finisce in una riserva indiana e cerca di farsi accettare dalla popolazione che non ama i 'visi pallidi' (The Paleface, 1922, uno dei suoi corti più famosi). Viene scambiato per un assassino e si ritrova inseguito dalla polizia (The Goat, 1921). È un cassiere di banca che si ritrova in una casa popolata da fantasmi (The Haunted House, 1921). Parte per una crociera assieme alla famiglia con una barca costruita da lui stesso e si ritrova in mezzo a una tempesta (The Boat, 1921). Lavora con un fabbro con cui non va per niente d'accordo (The Blacksmith, 1922). Si addormenta al cinema e sogna il deserto del Nord (The Frozen North, 1922). Viene scambiato per un elettricista e si ritrova a progettare una casa ultramoderna piena di congegni elettrici (The Electric House, 1922). Si inventa le professioni più prestigiose per far colpo sulla ragazza di cui è innamorato (Daydreams, 1922). È costretto a sposarsi con una megera anche se alla fine riesce a fuggire da lei (My Wife's Relations (1922). Parte per un lungo viaggio per dimenticare la ragazza di cui è innamorato e si ritrova a bordo di una baleniera comandata da un capitano tirannico e violento (The Love Nest, 1923, suo ultimo cortometraggio). Ma di questo gruppo uno dei film più importanti è Cops (1922), dove resta celebre la scena in cui Keaton si mescola a una sfilata di poliziotti. Qui l'attore è veramente oggetto delle situazioni in cui si trova coinvolto, segno di una comicità in cui lui è spesso l'elemento passivo o meglio, uno degli elementi costitutivi della gag ma non l'unico. Sorprende poi ancora lo straordinario finale dove il protagonista, dopo aver capito che la ragazza che ama non lo vuole più, decide di rientrare volonariamente in carcere.

L'inseguimento, il sogno, l'illusione sono tra gli elementi ricorrenti dei corti di Keaton. Ed è proprio sul ritmo, sulla velocità, sulla mutazione inconsapevole in elemento attivo che si basa una delle opere più rappresentative del cinema di Keaton, Come vinsi la guerra (1926), autentico film d'avventura diretto dallo stesso comico, con ampi scenari, dove un macchinista delle ferrovie va all''inseguimento dei nordisti per recuperare la propria locomotiva e la donna che ama. Oltre a questa pellicola, Studio Universal propone anche Io…e il ciclone (1928) per la regia di Reisner, dove Keaton è innamorato, ricambiato, del rivale del padre e College. Tuo per sempre (1927) di Horne in cui veste i panni di un giovane universitario che lavora in un drugstore e cerca di far colpo su una ragazza. Ultimo lungometraggio del cicloè Dolci vizi al foro di Lester in cui l'attore interpreta il ruolo di Erronius. Lunedì 6, ci sarà un focus sull'attore che precede la messa in onda di Come vinsi la guerra.

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