FILM IN TV : La scelta di Sophie, di Alan J. Pakula

Il plauso che merita la regia di Alan J. Pakula, e la forza stessa del film, è la sua capacità di accostarsi al romanzo senza intralciarne la forza drammatica. Conservando, nelle immagini, l' intatta la capacità di esplorare, di soffermarsi sui tormenti, senza sopraffare o debordare.
Sabato 16 ottobre La7 ore 1:45

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Accostarsi al film di Alan J. PaKula (Tutti gli uomini del Presidente, Presunto innocente, Il rapporto Pelican) è come varcare una soglia, immergersi in maniera inconsapevole nelle tormentate vicende di Sophie, calcare le stesse orme, osservare l’atroce sofferenza, di chi è stata costretta a rinunciare alla propria vita. Il dolore, tagliente arma che sopprime ogni sentimento, avvolge le vite spezzandone il presente fino a strappare dai ricordi ogni forma di consistenza. Resiste solo la forza distruttrice della violenza umana, capace di strapparci ciò che di più caro abbiamo al mondo. Meryl Streep incarna con disarmante bravura la protagonista, Sophie, una trentenne polacca esule negli States dopo aver superarto la barbarie del campo di concentramento. Kevin Kline è Nathan Landau, colui che riuscirà a riportarla in vita aiutandola a superare le difficoltà della nuova patria. Peter MacNicol è Stingo, il giovane scrittore venuto dal profondo sud degli States, e fin da subito diventato il compagno di casa, e il confidente della coppia.  La Scelta di Sophie nasce da un romanzo, e  grande successo, di uno dei più apprezzati narratori americani, William Styron (suoi: Un letto di tenebre, Le confessioni Nat Turner), scomparso il 1 novembre di quest’anno all’età di 81 anni, che nel 1972 ritornò dopo tredici anni di silenzio con questo racconto incentrato sull’abisso profondo della colpa. Lo sterminio degli Ebrei, vissuto nel delirio schizofrenico di Nathan, pagato sulla pelle della cattolica Sophie, e trapassato nelle membra dell’ingenuo Stingo, il devastante follia che alimenta dopo la fine della guerra il male oscuro dei personaggi. La regia, e nello stesso tempo la sceneggiatura o meglio la riscrittura, di Pakula mischia le carte, inserendo il passato attraverso flashback improvvisi, una discontinuità che distende il peso di una tragedia ancora troppo viva. Tutto si concentra nella sapiente direzione degli attori, amalgamati in maniera sublime nel restituirci il calore di un legame forte e viscerale, aggressivo e dolce, confidenziale e debordante. Tre anime che si incontrano lacerando in maniera inesorabile le loro vite. Sophie, rievocando ciò che al suo arrivo nel campo le piombò addosso distruggendo per sempre le sua fragilità di giovane madre, Nathan esplodendo nella sua folle flagellazione per non essere stato vittima dei Nazisti, Stingo nella scoperta di non poter più chiudere gli occhi di fronte al dramma della perdita. Ma riuscendo, lui solo, a riaprire gli occhi. Il plauso che merita la regia di Alan J. Pakula, e la forza stessa del film, è la sua capacità di accostarsi al romanzo senza intralciarne la forza drammatica. Conservando, nelle immagini, l’ intatta la capacità di esplorare, di soffermarsi sui tormenti, senza sopraffare o debordare.

 

Regia: Alan J. Pakula

 

Interpreti: Meryl Streep, Kevin Kline, Peter MacNicol, Stephen D. Newman, Rita Karin

 

Origine: Usa, 1982

 

Durata: 150′

 

Sabato 16 ottobre La7 ore  1:45

 

 

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