Scent of a Woman – Profumo di donna, di Martin Brest

Al Pacino, nel primo ruolo con cui ha vinto l’Oscar veste i panni di un uomo burbero e irascibile. Attimi da ricordare insieme alle musiche di Thomas Newman. Remake del film di Risi del 1974.

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Prati verdi sui quali si adagiano foglie dai colori autunnali. Campo lungo, medio, primo piano. Di complessi architettonici dall’inconfondibile sapore inglese, di archi ogivali che reggono ampi porticati, di scale spaziose dal bianco marmoreo. Poi la campanella. Le porte delle aule si aprono in un contemporaneo impeto di giovane desiderio di evasione e piccoli uomini dall’aspetto distinto affollano gli spazi comuni di quello che appare come un tempio del sapere dedicato ai pochi. Quasi quasi ci aspetteremmo di veder spuntare il professor Keating fra tutte quelle teste, davanti a quelle teche. E invece no, non si tratta dell’intramontabile film di Peter Weir, non stiamo per assistere alla morte di Robert Sean Leonard – Neil Perry, o al riemergere della Setta dei Poeti Estinti. Solo ragazzini impomatati, vestiti in serie, pronti per le vacanze invernali a spendere i soldi di papà. E poi c’è Charlie. E il colonnello Frank Slade, solo. 

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Per tutto il film James Alfredo – Al Pacino (premiato con l’Oscar) veste i panni di un uomo burbero e irascibile, nel ruolo ache era stato di Vittorio Gassmann in Profumo di donna di Dino Risi realizzato 18 anni prima. Ama il sapore del whiskey e il profumo delle belle donne. Recita sì, rapito dal personaggio si spinge oltre, fin troppo, togliendo espressività alle battute, ridotte a monotoni insulti urlati con tanto di occhi spalancati nel buio più profondo. La scena nel ristorante però, il tango ballato nel bel mezzo di una sala vuota, ulteriore palcoscenico dal quale mostrare la propria bravura, rimane un oasi di affascinante bellezza, sostenuta dalle note di un sensuale violino. E la corsa in macchina, la Ferrari che sfreccia, mentre il colonnello si riempie di una soddisfazione che ne addolcisce i lineamenti, ne riempie i vuoti, prima della caduta finale. Due accellerazioni improvvise, piantate con decisione tra le pieghe un tantino ripetitive dello scambio di rimproveri alla base di quel rito di iniziazione che porta Charles a scoprire New York e con essa i traumi di una vita in attesa di essere troncata.

Ci sono attimi da ricordare, ma ci sono soprattutto le musiche originali di Thomas Newman che da sole, sarebbero capaci di raccontare la storia di Frank Slade e della sua rabbia senz’anima.

 

Oscar ad Al Pacino come miglior attore protagonista

 

Titolo originale: Scent of a Woman
Regia: Martin Brest
Interpreti: Al Pacino, Chris O’Donnell, Gabrielle Anwar, James Rebhorn, Philip Seymour Hoffman
Durata: 156′
Origine: USA, 1992
Genere: drammatico

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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