FILM IN TV: "Minuti contati", di John Badam

John Badham gioca nuovamente a guardie e ladri con pistole e bersagli umani. Quello che sembra essere il piano perfetto, il film perfetto, lo schema perfetto, viene continuamente attraversato da suggestioni differenti, che trasferiscono per pochi istanti lo spazio dell’azione in un limbo indefinito, dove si mescolano sogni e paure. Una struttura insomma tanto semplice quanto complessa, lineare eppur circolare

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Minuti_contatiMeccanismo preciso, ticchettio puntuale, cerchio che si chiude. Dopo Due nel mirino e Nome in codice: Nina, John Badham gioca nuovamente a guardie e ladri con pistole e bersagli umani. Nascondendosi dietro la maschera impenetrabile di Cristophen Walken, controlla dall’alto di una ringhiera il destino del prossimo (?) governatore di Los Angeles. Attento osservatore, sceglie la sua vittima tra centinaia di volti senza nome e senza storia, per completare il cast e dare inizio al conto alla rovescia. Minuto dopo minuto, Walken/Badham costringe la sua pedina a muoversi sulla scacchiera con passi cadenzati, ad avanzare, una tappa dopo l’altra, lungo un percorso già chiaramente disegnato, a seguire tracciati unidirezionali che non prevedono divagazioni alternative. Quello che sembra essere il piano perfetto, il film perfetto, lo schema perfetto, viene però continuamente attraversato da suggestioni differenti, che ne minacciano l'immobile integrità, ne alleggeriscono il peso, trasferendo per pochi istanti lo spazio dell’azione in un limbo indefinito, dove si mescolano sogni e paure. Più di una volta, attraverso lo sguardo di un Johnny Depp deciso a strappare sua figlia dalle mani del suo carnefice, la pellicola si sdoppia, (come quando le parole del tassista che sta accompagnando il killer “per forza” sul luogo stabilito per il delitto, diventano pian piano appena percettibili, sovrastati dai pensieri silenziosi dell'uomo “in gabbia”), ammorbidendo la rigidità della trama ordita da Badham, che risulta così diluita nei ritmi e negli intenti. Lo scheletro portante appare fortemente attaccato in questo suo (finto) principio di  integrità, non solo grazie a tali derive esistenziali. E' il meccanismo stesso a contenere al suo interno gli ingranaggi necessari per sovvertire l'ordine per il quale è stato progettato, basato su un dinamismo evidente fin dal primo momento, quasi una staffetta, che porta un uomo comune da un autobus a un furgone dai vetri oscurati, dal taxi all'ascensore di un hotel di lusso, fino alla camera dei "segreti". Un dinamismo presente finanche nel mezzo attraverso il quale le immagini vengono filtrate, costruendo inquadrature al loro interno stratificate, attraverso una macchina da presa “ufficiale” che si alterna a quella amatoriale di uno dei presenti al congresso. Una struttura insomma tanto semplice quanto complessa, lineare eppur circolare, che costringe il protagonista a percorrere nuovamente la stessa strada, a passare dalle medesime stazioni, per riuscire a sottrarsi ad un finale già scritto.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

Titolo originale: Nick of Time

Regia: John Badham

Interpreti: Courtney Chase, Johnny Depp, Christopher Walken, Roma Maffia, Marsha Mason, Gloria Reuben, G.d. Spradlin, Peter Strauss,

Durata: 89’

Origine: USA, 1995

Venerdì 28 marzo ore 23.25 Rete4

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array