FILM IN TV – Banditi a Orgosolo, di Vittorio De Seta

Banditi a Orgosolo, 1961

Nel 1961 non è più tempo di neorealismo e Vittorio De Seta si cimenta nel lungometraggio. Banditi a Orgosolo  assume le vesti silenti di un'opera dall'epica quotidiana che soppianta definitivamente il neorealismo e senza mai farsi cronaca  professa, insieme al suo autore, una visione del mondo. Lunedì 27 ottobre, ore 21.30, Rai Storia

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Banditi a Orgosolo, 1961Dopo avere girato nel 1958 i due cortometraggi Un giorno in Barbagia e Pastori a Orgosolo che oggi assumono il valore di lavori preparatori, Vittorio De Seta nel 1961 esordisce nel lungometraggio con Banditi a Orgosolo, che nello stesso anno ottiene al Festival di Venezia, il premio come migliore opera prima.

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Il pastore Michele è accusato di furto di bestiame e di omicidio, ma lui è innocente. Non penserà mai di costituirsi e raccontare la verità e preferisce nascondersi tra le montagne. Le circostanze lo porteranno a trasformarsi in un bandito.

Banditi a Orgosolo è un'opera emblematica per il racconto della poetica di De Seta e se è vero che si pone in prosecuzione con il passato artistico del suo autore è anche vero che apre nuovi sguardi e prospettive sul mondo contadino e rurale, così amato da De Seta.  Non è più tempo di neorealismo nel 1961 epoca di speranze, nonostante i tempi duri della ricostruzione si era negli anni del boom, ma De Seta, aveva ancora lo sguardo rivolto a quella grande parte dell'Italia che viveva secondo regole arcaiche o comunque controcorrente rispetto al mito della industrializzazione e della speculazione edilizia che avrebbero, con forme e destini diversi, corroso i connotati di un paese dalla vocazione originariamente contadina che ritrova soltanto in quei luoghi una sua autenticità sempre più rara. Ed è questa la poetica di De Seta che sarebbe rimasta, nel bene e nel male, immutata negli anni.

Banditi a Orgosolo è un piccolo poema in bianco e nero interpretato da attori non professionisti, si ispira alle indagini antropologiche di Francesco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo, tanto esplicita anche nei confronti dell'assenza dello stato da sollevare le ire di Scelba che chiese e ottenne il sequestro della rivista e il giudizio penale per il suo autore che venne assolto e al quale venne riconosciuta la qualità dell'opera. A quelle indagini si è ispirato De Seta, ma senza farne un filmBanditi a Orgosolo, Vittorio De Seta scientifico, anzi il suo intento e il risultato sono completamenti opposti. Il cinema di De Seta è essenzialmente cinema di immagine in cui si esprime forte il senso della narrazione, ma attraverso strumenti del tutto differenti rispetto a quelli dell’intreccio. La trama è un esile filo conduttore della ben più potente espressività fondata, invece, sulla forza dell'immagine e del montaggio. Da qui il suo sguardo stabile, necessario, forse necessariamente inattuale, ma così preciso e rigoroso. È sufficiente guardare i suoi documentari degli anni 50 per ricostruire una biografia artistica del regista siculo-calabrese e comprendere l'anomalia del suo cinema così vicino, forse, soltanto per intenzioni e modalità di esecuzione e messa in scena, seppure su versanti differenti (non opposti), a quello di Ermanno Olmi. In Banditi a Orgosolo che pare contemplare, nel bianco e nero che diventa cifra drammatica del film, la scagliosa durezza della Barbagia sarda, De Seta trasferisce gli insegnamenti acquisiti, girando un film di fiction così come avrebbe girato un film di non fiction, con la straordinaria continuità con cui guardava al cinema professando una visione del mondo come lui stesso amava dire. Il film senza farsi mai cronaca, assume le vesti silenti di un'opera dall'epica quotidiana che soppianta definitivamente il neorealismo. De Seta cerca e trova altre direzioni espressive, depurando la sua opera da ogni retorica e lavorando silenziosamente, controcorrente, seguendo un'etica antica e facendosi interprete di quei saperi ormai misteriosi sui quali era fondata la grande civiltà contadina e in seguito quella degli ultimi che nel frattempo avevano cambiato colore della pelle.

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