X FACTOR 2014: Un diluvio (poco) universale

L'inizio non è stato dei più incoraggianti. E l'impressione è che la qualità dei concorrenti (Leiner e Mario su tutti) sia migliore dello spettacolo che, almeno nella 1° puntata, ha mostrato anomali segni di logorio. Il meglio per ora è stato nei provini, nei bootcamp e negli home visit

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Arriviamo in ritardo, ma anche quest'anno ci siamo. Il Festival di Roma ha avuto un po' la meglio su X Factor, ma con qualche giorno di ritardo, anche quest'anno Sentieri Selvaggi torna ad occuparsi del programma. E' chiaro che non possiamo fare noi il calendario degli eventi ma questa è già la seconda importante sovrapposizione tra un festival di cinema e un evento televisivo di musica, dopo che è accaduto spesso tra la Berlinale e il Festival di Sanremo. Speriamo che sotto al Festival di Cannes non ci mettano nulla.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

L'inizio non è dei più incoraggianti. Non ci si vorrebbe far ingannare dalle prime impressioni, ma l'8° edizione di X Factor ha mostrato, almeno nella prima puntata, degli anomali segni di logorio che il talent, anche nelle puntate o addirittura nelle edizioni meno riuscite, era stato capace comunque di tenerli abbastanza nascosti.

Non si sa se la cosa possa dipendere dal cambio di due giudici su quattro (Fedez e Victoria Cabello al posto di Elio e Simona Ventura che comunque erano ormai dei volti chiaramente riconoscibili) e cambiare la squadra dei protagonisti del 50% ha avuto sempre bisogno di qualche evidente assestamento. Oppure dal fatto che si ha sempre di più l'impressione che le discussioni, dopo ogni esibizione, diventano sempre più lunghe e argomentate e molte volte si vede il concorrente lì sul palco a ciondolare assieme ad Alessandro Cattelan in attesa di capire se l'esibizione è stata valida o no. In questo modo si sta perdendo quel ritmo, quel controllo dei tempi che aveva spesso caratterizzato il programma soprattutto da quando è passato a Sky.

La prima puntata della gara si è chiusa con l'eliminazione di Diluvio, che fa parte della squadra di Mika che è uscito fuori allo scontro finale contro i The Wise. E' stato un ballottaggio in tono minore, dove però il giovane rapper, con il suo cavallo di battaglia (La notte di Arisa) ha mostrato di essere uno di quei cantanti che forse avrebbero avuto bisogno di più tempo per affermarsi. E lì forse è mancata la grinta necessaria.

Il meglio al momento è fuori. Ma non si vuole correre il rischio di aspettare la maggiore vitalità dell'Extra Factor dove è ricomparsa Mara Maionchi. Perché in trasmissione, l'unica vera polemica, quella di Fedez che ha polemizzato con Morgan per aver fatto cantare a Mario E non andar più via di Lucio Dalla perché il riferimento al comunismo era esplicito, è apparsa sterile oltre che stancamente costruita.

Il meglio, paradossalmente, l'abbiamo visto prima. Negli spettacoli Mèlo dei provini, dei bootcamp (anche se eno efficaci rispetto l'edizione statunitense), negli home visit. Non vorremmo che il meglio di X Factor fosse proprio nelle cosiddette puntate preparatorie alla gara. Al momento sta andando così.

 

Le pagelle della 1° puntata

Emma (Blurred Lines di Robin Thicke). Un'ottima voce per una hit cantata con classe e la necessaria ironia. 7.5

Komminuet (Aria sulla quarta corda di Bach). Esperimento sostanzialmente riuscito, si aspetta una maggiore coesione da parte tra Francesca e Pietro. 6.5

Leiner (What Goes Around…Comes Around di Justin Timberlake). La sensualità di uno sguardo di un microfono portato dalla ragazza, canta da Dio e trascina quando balla. 9

Ilaria Rastrelli (The Scientist dei Coldplay). Forse ancora un po' timida, con la vaga rassomiglianza a Jennifer Lawrence. Ma è tra le concorrenti che potrebbe avere i maggiori margini di crescita. 7

Diluvio (Alors on dance di Stromae). La sua esibizione forse troppo coperta dalla scenografia con quell'iniziale giallo insistente. Ma non decolla soprattutto sul cambio di marcia del brano. 6

Madh (Take Care di Drake e Rihanna). Un po' statico vicino agli altri ballerini ma l'interpretazione del brano è buona anche se con qualche sospetto di freddezza. 6.5

Spritz for Five (Just Can't Get Enough dei Depeche Mode). Uno ha la gamba rotta e non hanno ancora il front-men. Ma il gruppo gioca con le note con disinvoltura e bravura. Se il loro stile non stanca, possono arrivare alla fine. 7.5

Mario Gavino Garrucciu (E non andar più via di Lucio Dalla). Il cantautore vecchia scuola. Quando alza le note da i brividi e dentro ha una rabbia e un'energia che rendono ogni sua interpretazione profondamente personale. 8.5

Camilla Andrea Magli (Toxic di Britney Spears). Il brano è apparso oltre le sue possibilità in quando ha evidenziato delle sue imprecisioni. 5.5

The Wise (Giovanni telegrafista di Enzo Jannacci). Reinterpretazione della canzone anche appariscente ma dove in realtà non si sente il lavoro dietro. 5

Lorenzo Fragola (Good Riddance (Time of Your Life) dei Green Day). Bravo è bravo, ma forse era bloccato dall'emozione. Un passo indietro rispetto ai provini e i bootcamp. 7

Vivian Grillo (We Found Love di Rihanna). Ha reso abbastanza giustizia alla bellissima canzone di Rihanna, sostenendola anche nel finale. Deve migliorare nella presenza sul palco. 6.5

 

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array