I FILM IN TV – Film della settimana: GREEN CARD di Peter Weir

Il regista australiano ha sempre raccontato con insistenza lo spaesamento dei suoi personaggi in uno spazio estraneo. Questo film assolve l'eterna regola del suo autore senza sfuggire all'indefinibile angoscia esistenziale che altro non è che il disagio del dovere abitare per forza il posto sbagliato, lo spazio estraneo. Martedì ore 21.30 la7

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Il corpo abnorme i Gerard Depardieu occupa, lo spazio e lo sguardo di questo (apparentemente) anomalo film di Weir del 1990.

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Il regista australiano con pervicacia e pazienza ha sempre raccontato lo spaesamento dei suoi personaggi in uno spazio estraneo e nemico e questo film, al pari degli altri, assolve, sia pure con altri toni e accenti inusuali per Weir, l'eterna regola del suo autore. Da Picnic ad Hanging Rock, a Master e Commander passando per Il testimone, o per i paradigmatici Un anno vissuto pericolosamente e Fearless o per la fabula (non più) futuribile di Truman Show (sintesi straordinaria di un risveglio in un mondo fatto di nemici), al sottovalutato Mosquito Coast, al pluriacclamato L'attimo fuggente, Weir ha affondato il suo sguardo tra le pieghe del mistero e del disagio esistenziale. La sua costanza viene dritta dai suoi primi film da noi quasi inediti sia Lo stagnino sia Le macchine che distrussero Parigi sono due splendide metafore per raccontare la diversità e il mistero che irrompono nel quotidiano e in cui quei temi appaiono la dominante più cristallina della narrazione.


Gren Card – Matrimonio di convenienza è confezionato come una innocua commedia sentimentale, in cui con dovuta  accortezza, è raccontato il drammatico ritrovarsi di una coppia sul filo del troppo tardi. La finta coppia diventa vera e va incontro alla propria vita proprio nel momento dell'addio e per Georges il luogo, gli States,  fino a quel momento consapevolmente nemico si trasforma nel regno del possibile e il sogno americano sembra dischiudersi alla realtà. L'esatto contrario di ciò che accade a Truman che (ri)appare al mondo dopo gli anni dell'inconsapevole incubo.


I personaggi di Weir stanno sempre in bilico e camminano sull'orlo dell'abisso, in questa incertezza risiede il fascino e la modernità del suo raccontare l'uomo in crisi e Green card, spiazzante per la sua apparente futilità, non sfugge all'indefinibile angoscia esistenziale che qui pervade il percorso accidentato di Georges e che altro non è che il disagio del dovere abitare per forza il posto sbagliato, lo spazio estraneo.


Finzione e verità, spaesamento e ritrovamento sono i legami profondi di Green card che cripta  con sapiente misura più che dire, e in cui la vita deve per forza farsi finzione per potersi chiamare realtà. È il gioco vero del cinema ed è il gioco falso della vita.


 


 


Green card di Peter Weir
con Gérard Depardieu, Andie McDowell, Bebe Neuwirth, Greg Edelman
Martedì 22 febbraio, ore 21:30 La 7

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