"La bestia nel cuore", di Cristina Comencini

"Cinema di papà", vecchio e presuntuoso, che guarda dall'alto in basso, con un atteggiamento snobistico nel rappresentare il mondo delle soap-opere televisive, fintamente denso nell'affrontare le diverse tematiche (l'omosessualità, la pedofilia, le crisi sentimentali). Il cuore, malgrado i presupposti urlati, non ha mai iniziato a battere

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La parola amore non esiste. Eppure è ben due volte che si affaccia nel cinema di Cristina Comencini e, in entrambi i casi, ha un'origine lettraria. Va dove ti porta il cuore era infatti tratto da un romanzo di Susanna Tamaro mentre La bestia nel cuore da un libro scritto dalla stessa regista. Ancora una volta un cinema corale, un viaggio all'interno dei legami familiari (Matrimoni, Il più bel giorno della mia vita) dove alcuni spazi già esistenti nella pellicola della cineasta vengono riciclati (la Puglia di Liberate i pesci). Al centro della vicenda Sabina (Giovanna Mezzogiorno), una doppiatrice legata a un compagno attore (Alessio Boni), che da un po' di tempo è tormentata da strani incubi. Decide così di raggiungere il fratello (Luigi Lo Cascio) che non vede da tempo e che abita negli Stati Uniti. Lì viene a conoscenza dell'oscuro passato familiare. Tra gli altri personaggi c'è pure un regista costretto a lavorare in televisione (Giuseppe Battiston), una ragazza cieca omosessuale (Stefania Rocca) che si lega a una collega di Sabina (Angela Finocchiaro) dopo che questa è stata abbandonata dal marito.

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Cinema di una scrittura densa e ridondante quello di La bestia nel cuore, che segue delle precise coordinate visive e narrative in un disegno dove le dinamiche emozionali, i sentimenti, sono tutti costruiti a tavolino. La bestia nel cuore, scritto dalla stessa regista assieme a Francesca Marciano e Giulia Caleda, è autentico "cinema di papà", un cinema vecchio e presuntuoso, che guarda dall'alto in basso come l'opera di Marco Tullio Giordana (non a caso alcuni attori come Alessio Boni e Luigi Lo Cascio vengono da lì), con un atteggiamento snobistico nel rappresentare il mondo delle soap-opere televisive. In La bestia nel cuore si affronta l'omosessualità e la malattia, la pedofilia e le crisi sentimentali, la morte e la nascita, temi tutti affrontati con quella scolasticità informe ma in cui la cineasta ha porta in sé quell'atteggiamento autoriale come se volesse dare uno spaccato intimo e che invece rasenta, involontariamente le forme del grottesco. Zoom ripetuti sui personaggi, il passato visto come zona di penombra e visivamente mostrato attraverso lunghi corridoi e rumore dei passi, immagine della foto del padre di Sabina tagliata male, quasi un segno premonitore dell'inquietante memoria che emerge, segni questi di uno sguardo che s'impone con l'atteggiamento da 'prima della classe' che forse vorrebbe arrivare alla leggerezza profonda di Speriamo che sia femmina e che invece si avvicina a Muccino. La stessa Mezzogiorno da L'ultimo bacio ha una rigidità che si porta nello sguardo e nei movimenti, dove nella sofferenza e nel dolore di Sabina si vedono le tracce del lavoro di costruzione sul personaggio, proprio tutto il contrario da come questi stati d'animo emergevano spontaneamente prima del film di Muccino, come per esempio nello straordinario e sempre sottovalutato Del perduto amore di Placido. E, in un cast urlato, dove la nuova scuola di attori mette in gioco psicologie improbabile, si apprezza molto di più la recitazione sottotono di Angela Finocchiaro, la semplicità di Giuseppe Battiston o la vitalità spontanea di Francesca Inaudi, personaggi ovviamente tenuti a debita distanza, come se si avesse paura che la loro vitalità inquinasse questo esercizio autoriale dove si parla di amore ma questo non si sente mai, non prende mai forma, né sulla pelle, né davanti agli occhi perché in questo film il cuore, malgrado i presupposti, non ha mai cominciato a battere sin dalla prima inquadratura.


 


Regia: Cristina Comencini


Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston, Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi


Distribuzione: 01 Distribuzione


Durata: 120'

Origine: Italia, 2005

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