"Slither", di James Gunn

“Slither” è un attacco frontale e diretto a qualsiasi forma di omologazione possibile; la rivendicazione, estrema e dolorosissima, delle specificità umane di ciascun individuo.

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Non è più una novità per nessuno, ormai: negli ultimi tempi l'horror è tornato prepotentemente alla ribalta, e la dimostrazione la troviamo pressoché tutti i mesi nelle sale cinematografiche. Dopo un decennio all'insegna dell'annichilimento e dell'autoreferenzialità come gli anni Novanta, l'inizio del nuovo millennio da questo punto di vista si sta rivelando decisamente ricco di sorprese; conseguenza dell'11 settembre, come sostengono molti? Banale, ma probabilmente veritiero. Da 28 giorni dopo a Hostel, passando ovviamente per l'imprescindibile La terra dei morti viventi, il genere politico e sociologico per eccellenza non poteva certo rimanere indifferente agli enormi sconvolgimenti mondiali degli ultimi cinque anni, rivelandosi a conti fatti ben più efficace e diretto di un Farhenheit 9/11 qualsiasi.

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In questa ottica anche Slither si merita il suo bel posticino d'onore: esordio alla regia di James Gunn, già sceneggiatore dei due Scooby-Doo e del remake di Zombi (nonché membro attivo all'interno della Troma), il film prende spunto dal divertente Dimensione terrore di Fred Dekker, piccolo culto fanta-horror degli anni Ottanta, per parlare ancora una volta del nostro presente. In una piccola cittadina della provincia americana precipita una strana creatura di origine aliena, dando il via all'espansione di un'epidemia che contaminerà l'intera popolazione. Con una dose di ironia meno esplicita rispetto al film di Dekker (ma con una consapevolezza sociale ben maggiore) Slither è un attacco frontale e diretto a qualsiasi forma di omologazione possibile; la rivendicazione, estrema e dolorosissima, delle specificità umane di ciascun individuo: era dai tempi di Society di Yuzna che non vedevamo sugli schermi un'orgia tale di corpi e liquidi organici, e se il ribrezzo visivo che generano è innegabile, il vero orrore è dato dalla massificazione che essi rappresentano. Una massificazione che si porta via con sé affetti e sentimenti, perché il vero sottotesto che regge Slither è, sostanzialmente, una storia d'amore che vede come protagonista nonchè vittima sacrificale un immenso Michael Rooker.


In mezzo a tutto ciò, non dimentichiamolo, Gunn sa anche costruire bei pezzi di cinema horror purissimo, come l'intrusione dei vermoni all'interno della casa, con la ragazza dentro la vasca da bagno: tensione alle stelle, cattiveria inaudita.


Non un gioiello inestimabile, ma comunque la dimostrazione che quando si vuole fare un horror guardando al portafogli (distribuisce una major), non necessariamente bisogna partorire pellicole come Saw o Resident Evil.

Titolo originale: id.


Regia: James Gunn


Interpreti: Nathan Fillion, Elizabeth Banks, Michael Rooker, Gregg Henry, Tania Saulnier, Brenda James


Distribuzione: UIP


Durata: 95'


Origine: USA, 2006


 

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