I FILM IN TV – Film della settimana: LA PATTUGLIA SPERDUTA di John Ford

Il grande sentiero di John Ford è dentro e fuori il western, negli spazi infiniti dove lo spirito si apre all'insondabilità dell'essere, tra percorsi più accidentati, profetiche pulsioni sotterranee e il mistero inesauribile della gratuità del suo mondo che avrebbe potuto non volere o volere diversamente. Sabato 23 a Fuori Orario.

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Durante la Prima Guerra Mondiale, un plotone inglese si smarrisce nel deserto della Mesopotamia. Arabi invisibili uccidono i soldati uno dopo l'altro. Solo un sergente sopravvive. Arrivano i rinforzi e la battaglia infuria…

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Non è certo il titolo più amato dai "fordisti/fordiani", ma restare indifferenti al regista americano per eccellenza è assai arduo. Il grande sentiero è dentro e fuori il western, negli spazi infiniti dove lo spirito si apre all'insondabilità dell'essere, tra percorsi più accidentati, la maturità più patetica e il mistero inesauribile della gratuità del suo mondo che avrebbe potuto non volere o volere diversamente. Quella pomposa "artisticità" (il film è girato nel deserto di Yuma e ha vinto l'Oscar per la migliore colonna sonora grazie a Max Steiner), di La pattuglia sperduta non intacca minimamente il suo atto di passione univoco che combatte la divinizzazione del relativo, in ogni inquadratura e per ogni metro di pellicola. Ford ha inseguito un sogno senza mai mitizzarlo e dilatandolo nella realtà sofferente fino a farci perdere in essa. La pattuglia è sperduta, incapace di giungere al fondo dell'abisso, i cui lamenti ci prendono e ci avvolgono, senza lasciare scampo. Chi ha deciso di eliminarci una alla volta, poco a poco, usando l'arma del terrore e la storia della salvezza come realtà oggettiva e letterale? Tempi di cronica paura, in cui la pattuglia smarrita e senza radici, ai margini di una civiltà o comunità isolanti, negli ingranaggi della paranoia, o dell'annullamento culturale, quando il pericolo è sottoterra da sempre (vedi Spielberg) e non in superficie dove si subisce una pulsione suicida collettiva. Essere presi di mira da una falsa coscienza collettiva, dai fallimenti del nostro primo mondo in cui si è costretti a privatizzare perfino i propri credi.  Cinema d'autorità visiva che non mortifica la ragione delle parole e della retorica, ma la eleva, contestandole l'onnicomprensività, l'autosufficienza. Sotto assedio senza comprendere le ragioni, i comandi, ma convinti che andare avanti come se niente fosse successo trascenda il pensabile e salvi dal non pensare. Altri tempi, altri spazi, ma sempre, come oggi, un'ambigua morale: ogni tanto si deve e si può essere allegramente amorali con la macchina da presa. Di solito, però, prima di muoverla, è meglio pensarci bene, e Ford è stato sempre il più veloce del west… 

LA PATTUGLIA SPERDUTA (The Lost Patrol) di John Ford


Con Victor McLaglen, Boris Karloff, Fallace Ford, Reginald Denny, J.M. Kerrigan, Billy Bevan, Alan Hale


USA, 1934, 74'


Sabato 23 Luglio, ore 01:00, Raitre


 

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