LIBRI DI CINEMA – "Nouvelle vague" di Angelo Moscariello

Nouvelle Vague - Angelo MoscarielloUna ricognizione per fotogrammi, condotta attraverso sequenze rappresentative, tra “sguardi in macchina” ed “erranze”, “monologhi interiori” e “falsi raccordi”, delle figure di linguaggio e dei procedimenti formali e narrativi di quella grande avventura cinematografica, critica ed esistenziale che ha dato vita alla Nouvelle Vague. Dino Audino Editore.

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Nouvelle Vague - Angelo Moscariello

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NOUVELLE VAGUE
Angelo Moscariello
Edizioni Dino Audino
Finito di stampare nel mese di febbraio 2008
Pag. 128 – 15 euro
 
La premessa è tratteggiare “una stilistica, prima ancora che una grammatica” attraverso l’analisi di alcune sequenze dai film atti d’amore di Godard, Chabrol, Rohmer, Rozier, Rivette, Resnais, Truffaut: ai fotogrammi più rappresentativi segue un’analisi di topoi, segni caratteristici, tecniche ed espedienti, spesso sorprendenti, che contribuirono a nutrire, pur con le debite differenze tra i registi che si riconobbero in un comune gesto di libertà, l’avventura della nouvelle vague. Così i grandi andirivieni contraddittori dello studente di La fornaia di Monceau di Rohmer, la passeggiata di Zazie nel film di Malle o quella più angosciosa di Jeanne Moreau in Ascensore per il patibolo, l’”andare a zonzo” malinconico o allegro vengono inquadrati nell’ottica di quell’estasi della folla baudelairiana che consente di raffigurare i indecisioni, inquietudini e desideri dei personaggi direttamente all’interno dello spazio che percorrono, intricato e caotico come i loro pensieri; le vedute “trattate”, come la città di Parigi e le luci di un locale, che ruotano circolarmente nel gioiello che è Donne Facili di Chabrol, diventano il simbolo delle esistenze sempre uguali delle piccole commesse, rotte dal romanticismo o dall’assassinio; i manifesti contro i muri, le voci fuori campo, le didascalie, le interviste, la figura della ripetizione e i giochi di parole di Godard che e i riferimenti epistolari di Truffaut sono espressione dell’amore per una letteratura (e una pittura) che non si manifestavano nel cinema come omaggio ma come espressione di un emozionante linguaggio comune (la nascita del nouveau roman); le tecniche come il surcadrage, il décadrage, l’uso del piano sequenza, il frame-stop, le ellissi narrative, i falsi raccordi vengono raccontate dall'autore di questo breviario di immagini attraverso scene di Pierrot le fou, I 400 colpi, À bout de souffle; la sensazione di autenticità che fa del pubblico “una folla che si specchia nello schermo” viene indagata con l’analisi della prima geniale sequenza di Questa è la mia vita; la spontaneità e l’immediatezza caratteristiche del rifiuto di aderire a una sceneggiatura rigida vengono spiegate con due sequenze, tratte da Desideri nel sole di Rozier, esemplificative di quelle che più che creazioni del tutto estemporanee, erano “finzioni improvvisate”; lo sguardo in macchina di Anna Karina o di Jean Seberg diventa figura poetica che chiama alla testimonianza e ancora, all’emozione, chi osserva. Il testo è introdotto da un percorso storico, corredato da diverse note esplicative e chiuso da un’appendice di approfondimento con estratti da dichiarazioni e rievocazioni dei principali cineasti della Nouvelle Vague, seguita da una bibliografia essenziale.

 

INDICE

Premessa p. 5
Capitolo primo – Una nuova idea di cinema p. 9
Che cosa è stata veramente la nouvelle vague p. 9
Astruc e la teoria della caméra stylo p. 10
I “giovani turchi” dei Cahiers du cinéma p. 11
“Il cinema è il cinema” p. 12
Nostalgia per il cinema delle origini p. 14
L’amore per i b-movies p. 15
Il manifesto di Truffaut p. 16
La sceneggiatura come “traccia” e non come “testo” p. 17
La scelta del “disimpegno” p. 18
La “politica degli autori” p. 19
1958 – 1961 Nasce la Nouvelle Vague p. 21
La Nouvelle Vague da allora a oggi p. 23
Capitolo secondo – Un nuovo stile di regia: forme, tecniche e figure p. 27
I procedimenti tecnico-formali della Nouvelle Vague p. 27
1- Vedute al “naturale” p. 28
2- Vedute “trattate” p. 32
3- Erranze p. 36
4- Piani-sequenza p. 40
5- “Teatro-verità” p. 42
6- Gli “a parte” p. 44
7- Sguardi in macchina p. 46
8- Monologhi interiori p. 48
9- Falsi raccordi p. 52
10- Jump-cut p. 56
11- Sintagmi a graffa p. 58
12- Finzioni improvvisate p. 60
13- Ripetizioni p. 62
14- Sequenze “potenziali” p. 64
15- Dilatazioni temporali p. 66
16- Ellissi narrative p. 68
17- Impressionismo visivo p. 70
18- L’intervista p. 72
19- “Fare teatro” p. 74
20- La gag p. 78
21- Surcadrage-décadrage p. 80
22- Citazioni p. 82
23- Iris e dissolvenze p. 84
24- Frame-stop p. 86
25- Didascalie p. 88
26- Luce naturale p. 90
27- Riprese notturne p. 92
28- Formato grande per soggetti piccoli p. 94
29- Il colore non-indifferente p. 96
30- Musiche di scena p. 98
31- La non recitazione p. 100
32- Cinema-saggio p. 104
33- I generi “lavorati” p. 106
34- I film come “atti d’amore” p. 110
Appendici
1. La Nouvelle Vague raccontata dai fondatori p. 113
2. La Nouvelle Vague giudica se stessa p. 115
3. Giudizio degli altri (Metz, Barthes, Pasolini) p. 117
4. Aforismi e definizioni sul cinema p. 122
Bibliografia essenziale p. 126
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