DVD – "Teorema", di Pier Paolo Pasolini

locandina Teorema di Pier Paolo PasoliniIl sacro, ci dice Pasolini, può essere raggiunto dal mondo contadino, da chi è nobile non nella materia ma nell’animo, dai volti sporchi, poveri, veri dei contadini che assistono al miracolo. Non del tutto soddisfacente e per di più nella versione censurata il DVD di Medusa

 
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locandina Teorema di Pier Paolo PasoliniAnno: 1968
Durata: 94’
Distribuzione: Medusa Home Entertainment
Genere: drammatico
Cast: Silvana Mangano, Terence Stamp, Massimo Girotti, Anne Wiazemsky, Laura Betti, Andrés José Cruz Soublette, Ninetto Davoli, Carlo De Mejo, Adele Cambria, Luigi Barbini, Giovanni Ivan Scratuglia, Alfonso Gatto
Regia: Pier Paolo Pasolini
Formato DVD/Video: 1,85:1 anamorfico
Audio: italiano 1.0 Dolby Digital, inglese 1.0 Dolby Digital
Sottotitoli: italiano per non udenti
Extra: I luoghi, oggi e ieri, raccontano Pasolini, Cast artistico e cast tecnico
 
 
 
 

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IL FILM

Ospite presso la nobile casa di un industriale milanese, un giovane (senza nome, viene chiamato “boy” e non può essere altrimenti in un film che testimonia la perdita d’identità) – è perfetto il volto distante e allo stesso Massimo Girotti in Teorema di Pier Paolo Pasolinitempo compassionevole di Terence Stamp – turba (quasi esclusivamente sessualmente), mette in discussione, rovina le vite agiate di tutti i componenti del nucleo familiare, del padre e della moglie, dei due figli e della domestica. Il Teorema di Pier Paolo Pasolini è svelato in larga misura già dalla trama che abbiamo riassunto in un paio di righe: Pasolini distrugge («Hai distrutto semplicemente l’idea che ho sempre avuto di me», dirà il padre) la famiglia e un ceto, ovviamente la borghesia, perché impossibilitati al raggiungimento del sacro, quello puro, spogliato dell’ipocrisia del Cattolicesimo (furono molte infatti le polemiche nel mondo cattolico: un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano condannò che una giuria dell'Office Catholique International du Cinéma avesse premiato il film alla Mostra di Venezia). Il sacro, ci dice Pasolini nel finale, può essere raggiunto dal mondo contadino, da chi è nobile non nella materia ma nell’animo, dalla domestica che, devota e ispirata dal giovane e fuggita via dalla villa in sfacelo, si eleva sul tetto della casa di campagna, dai volti sporchi, poveri, veri dei contadini che assistono al miracolo.
Ma è un teorema che, nonostante la complessità (a cominciare dalla sua genesi: prima tragedia in versi, poi quasi romanzo e infine film) e l’ambizione (ci sono erotismo e rivoluzione, si mescolano ricorrenze bibliche a influenze psicanalitiche), si identifica, narrativamente, tematicamente, esteticamente, con l’anno di produzione del film, il Sessantotto. Oggi che lo schematismo ideologico appare troppo dichiarato e troppo ingombrante, Teorema potrebbe essere piuttosto ritratto senza appello di un’umanità media, scontenta, fragile, influenzabile, scossa dall’individuo estraneo, così nuovo e così diverso, e disposta a darsi a lui completamente pur di vivere. La gioia, l’emozione, l’appagamento dureranno solo un momento, mentre eterni saranno, alla partenza dell’estraneo, la beffa di una felicità solo sfiorata e la pena per un futuro dedito al ricordo e all’impossibilità di rivivere quell’appagamento.

Laura Betti in Teorema di Pier Paolo PasoliniIL DVD
Completamente disinteressata all’aspetto filologico, certamente influenzata dalla difficoltà di reperire il materiale, la Medusa Home Entertainment ha scelto di pubblicare la versione tagliata di Teorema. Lo spettatore appassionato ed esigente avrebbe invece preteso di poter vedere, oltre a questa versione breve, la versione originale del film. Anche il lavoro sulla tecnica è insufficiente: il video soffre i segni del tempo, non è mai nitido; l’audio in 1.0 ha volumi, del parlato e d’ambiente, troppo bassi, rende difficile, se non impossibile l’ascolto.

Il documentario I luoghi, oggi e ieri, raccontano Pasolini ci riporta nei luoghi che Pasolini scelse per le riprese del film e con interviste alla gente del posto (molto spazio occupano gli interventi del musicista Guido Mazzon e dell’architetto Vittorio Prina) cerca di indagarne la conservazione della memoria (non a caso il titolo scelto dall’autore del video è “un breve film sulla memoria”), del film e del suo autore.
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