LIBRI DI CINEMA – “Neorealismo – Il nuovo cinema del dopoguerra”, di Stefania Parigi

neorealismoSono molti e svariati i temi contenuti in questo volume. Primo fra tutti, la consapevolezza dell’impossibilità di parlare di una stagione come il Neorealismo affrontandolo solo da un punto di vista stilistico. Bisogna fare infatti i conti anche con uno spesso strato filosofico, estetico e psicologico. Queste pagine, scritte con evidente rigore, tengono conto di tutto ciò, mostrando un viaggio all’interno del cinema di ieri e ai sentimenti dell’uomo di oggi. Marsilio Editore

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Neorealismo – Il nuovo cinema del dopoguerra

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di Stefania Parigi

Marsilio Editore – 2014

Pag. 364 – € 25, 00

 

Parlare di gente, di persone qualunque e di vita vera. Rappresentare la realtà e le sue macerie sia dal punto di vista fisico, che spirituale. In un’Italia devastata dalla fine della seconda guerra mondiale emerge in maniera spontanea e non codificata la volontà di descrivere tale condizione. Sarà “Ossessione” di Luchino Visconti nel 1943 a fare da opera manifesto di questo nuovo movimento: il Neorealismo. In questo libro l’autrice, Stefania Parigi, dopo una prima parte puramente introduttiva in cui descrive il panorama culturale precedente a questo periodo, dà spazio a quello che è il cuore della sua opera. Con un’attenta e minuziosa analisi dei film di maggiore rilievo, passando da registi come Visconti, De Sica, Rossellini, Antonioni, Germi descrive attraverso un processo comparativo tra le diverse opere come il Neorealismo si imponga attraverso un vero e proprio terremoto della visione. La macchina da presa si libera dagli spazi chiusi di Cinecittà e dalle trame irrealistiche e costruite che avevano caratterizzato il periodo fascista. Rotte le catene della tradizione il Neorealismo si afferma come “cinema puro”, in cui, dice Bazin, l’assenza di attori e di storia così come la mancanza della messa in scena riescono a rendere finalmente l’illusione estetica perfetta della realtà, annientando il cinema stesso. Attraverso l’analisi di questi nuovi dettami stilistici la Parigi costruisce una vera e propria antologia che cerca di fare ordine una volta per tutte sulle caratteristiche e le modalità specifiche della tendenza neorealista. La studiosa riesce nel suo intento, partendo dalle origini fino al Convegno di Parma del 1953, anno che segnò la fase calante di questa stagione.

 

Il Neorealismo però non è solo un pezzo di storia, non è solo materiale da manuali di cinema, è una sorta di fantasma che aleggia continuamente nei dibattiti di ieri e di oggi. E’ nell’ultima parte del volume che l’autrice parla della corrente attraverso un’analisi fenomenologica di tale fenomeno. Con toni molto filosofici viene mostrato come cercare di definire oggi il Neorealismo e le sue caratteristiche non significhi solo riuscire in un compito da storico, ma richieda anche uno sforzo di ricerca psicoanalitica all’interno della coscienza popolare di un Paese, della sua popolazione e forse anche in quella di ognuno di noi.

 

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