DVD – "Lidris cuadrade di tre (Radice quadrata di tre)", di Lorenzo Bianchini

Un interessante horror indipendente che parte da una forte localizzazione regionale per poi virare verso una struttura aerea e visionaria, dove lo spazio e il tempo risultano sovvertiti e generano visioni inquietanti. Distribuito dal Centro Espressioni Cinematografiche di Udine.

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REGIA: Lorenzo Bianchini

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SCENEGGIATURA: Lorenzo Bianchini, Renzo Pituello


PRODUZIONE: Lorenzo Bianchini


INTERPRETI: Massimiliano Pividore, Alex Nazzi, Tomas Marcuzzi


MUSICHE: Flavio Zanon, Adriano Giacomini


DURATA: 97'


ORIGINE: Friuli, 2001


DISTRIBUZIONE: Centro Espressioni Cinematografiche, Udine


FORMATO VIDEO: widescreen 1.85:1 letterbox


AUDIO: Friulano Dolby Digital 2.0


SOTTOTITOLI: italiano, inglese


EXTRA:


Cortometraggio I Dincj de Lune (40')


Dietro le quinte "Buoni come tagli" (15')


Trailer


Trailer di Custodes Bestiae


 

IL FILM


Dimentico del suo illustre passato, l'horror cinematografico italiano ha da tempo abbandonato le uscite in sala e gli autori conclamati per riciclarsi come fenomeno underground: sono molti i nomi e le iniziative fioccate a tal proposito, in una galassia all'interno della quale non soltanto è difficile orientarsi, ma dove è arduo ricevere l'agognata visibilità. Merita dunque supporto e segnalazione la coraggiosa iniziativa di Lorenzo Bianchini, giovane regista friulano, che distribuisce direttamente in DVD il suo film Lidris cuadrade di tre (Radice quadrata di tre) grazie all'appoggio fornito dal Centro Espressioni Cinematografiche di Udine.


La particolarità di un horror girato in friulano stupisce in particolar misura se non si considera come molte delle produzioni indipendenti nostrane traggono la loro linfa proprio dal rapporto fra il linguaggio di genere e le realtà locali. Sicché è perfettamente coerente anche il percorso artistico di Bianchini, che si dipana a partire dal cortometraggio I dincj de Lune ("I denti della Luna", presente nel DVD), dove il dialetto è usato come elemento in grado di rimarcare la natura geograficamente molto specifica della storia. Non a caso l'opera si sofferma sui particolari scorci offerti dal territorio, che vengono ovviamente riformulati in chiave gotica.

Il lungometraggio vero e proprio dimostra invece un intento maggiormente universale, il friulano appare come un codice più "ufficiale" (prova ne sia il momento in cui alcuni giornalisti interrogano il giudice rivolgendogli domande in friulano e ottenendo risposte in italiano) e la vicenda si colloca principalmente in interni. La storia si situa a metà strada fra l'invenzione ironica, ludica persino, e una più seria intenzione metafisica: tre studenti si infiltrano infatti in un liceo nottetempo per sostituire i loro disastrosi compiti di matematica con una versione corretta e restano coinvolti in un coacervo di situazioni che ridisegnano l'intera toponomastica della scuola, diventata improvvisamente un luogo di culti demoniaci e inquietanti presenze.


Proprio la capacità di riuscire a riformulare la scansione degli spazi scolastici in modo da provocare nello spettatore la sensazione della perdita di ogni percezione è l'aspetto più interessante del film, che si apre perciò a voli pindarici nel fantastico puro, contrappuntati da apparizioni spaventose. In tal modo, in opposizione a quanto accade ne I dincj de Lune, stavolta l'intento pare essere quello di partire da una forte localizzazione regionale per poi scaraventare lo spettatore in un meccanismo a specchi dove lo spazio e il tempo risultano sovvertiti, a livello visivo e anche narrativo (la storia infatti non segue una narrazione lineare). La messinscena di Bianchini si dimostra efficace nel creare una atmosfera credibile e inquietante, oltre che nel dribblare le ristrettezze del budget: il film è stato girato in orario serale presso l'istituto A.Malignani, dove lo stesso Bianchini lavora, facendo ben attenzione a ottimizzare il tempo a disposizione perché entro la mezzanotte si inserivano gli allarmi. Di particolare merito la direzione degli attori, giovani e credibili nelle parti.

 


IL DVD


Il film è stato girato in formato Mini-DV e il riversamento sul DVD si presenta discreto sul versante video, con i limiti imposti dalla fonte, che si traducono in una grana più percepibile nelle scene buie. Peraltro le scelte fotografiche hanno portato a puntare a tratti su luci rosse, ma l'encoding riesce a tenere a bada i punti critici, quindi nel complesso la visione scorre abbastanza serena.


L'audio offre una codifica 2.0 con dialoghi comprensibili e un volume alto che permette di valorizzare le atmosfere. Negli extra, accanto al citato cortometraggio I Dincj de Lune, troviamo un dietro le quinte piuttosto parco di rivelazioni circa il metodo di lavoro di Bianchini, essendo in definitiva concentrato soprattutto sugli errori e le papere sul set. Merita particolare attenzione invece il trailer di Custodes Bestiae, nuovo lavoro del giovane regista, che sembra già offrirsi come ulteriore escalation di un percorso artistico interessante e visionario.

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