FILM IN TV: "Giovanna d'Arco" di Luc Besson

Lo sguardo allucinato di Giovanna, immerso nella battaglia, con la macchina da presa “a spalla” che la segue fin dentro i combattimenti corpo a corpo, con il sangue che le bagna le mani, il viso, e l'orrore della morte che un po' alla volta penetra dentro la sua coscienza è uno dei momenti più forti e toccanti di questo film. Giovedì 30/3 ore 21 Rete 4

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Lo sguardo allucinato di Giovanna d'Arco, immerso nella battaglia, con la macchina da presa "a spalla" di Luc Besson che la insegue fin dentro i combattimenti corpo a corpo, con il sangue che le bagna le mani, il viso, e l'orrore della morte che un po' alla volta penetra dentro la sua coscienza. E' uno dei momenti forti e toccanti di questo film che batte ufficialmente bandiera francese ma che è hollywoodiano nell'anima (non solo per lo stile, il modo di produrlo e le star tutte americane, John Malkovich, Faye Dunaway, Dustin Hoffman – tranne l'ucraina "cosmopolita" Milla Jovovich – che interpretano il film), soprattutto nella volontà dichiarata, e realizzata, di fare un cinema "semplice", che letteralmente "azzanna" la storia per ridurla a pura immagine e suggestione, emozione cinematografica. E' questa la forza del film di Besson, nel suo ritratto dell'eroina della Storia di Francia messa al rogo nel XV secolo, ma solo dopo che le sue gesta avevano cambiato un po' la storia del Paese, resuscitando una Francia demoralizzata e riuscendo a incoronare un re, Carlo VII, che sembrava ormai irrimediabilmente sconfitto. Doveva realizzarlo la regista Kathryn Bigelow (quella di Point Break, Strange Days, ecc…), queste moderna versione di Giovanna D'Arco e Luc Besson era il produttore del progetto. Poi i dissidi tra i due personaggi (sicuramente più complessi della riduzione che è stata fatta sulla scelta della protagonista testardamente voluta da Besson e contrastata dalla Bigelow) hanno spinto il regista francese a girare egli stesso il film, e rimane il rammarico di cosa sarebbe stato il personaggio di Giovanna nelle mani di una cineasta capace di realizzare film visionari e potenti come la Bigelow. Ci resta però un film altamente spettacolare, con Luc Besson che ha messo anima e corpo nel girare la pellicola, fino a fare egli stesso l'operatore, con la macchina a mano, mischiandosi vestito da soldato all'interno delle battaglie per non farsi poi riconoscere dalle inquadrature in campo lungo(come raccontato nel bel documentario "Dietro le quinte del film" contenuto del DVD, poco meno di mezzora di notizie, curiosità, interviste, riprese sul set, ecc…). Innamorato del personaggio e della sua interprete (storia d'amore che come sempre capita finirà dopo il film…) Besson costruisce il film completamente su Giovanna, sin dalla sua fervida passione religiosa di bambina, passando per l'uccisione della famiglia e della sorella più grande, fino alla "rivelazione" del signore nella sequenza della spada nel campo. Divenuta ragazza Giovanna avrà un'unica ossessione: sconfiggere gli inglesi e fare incoronare re di Francia il Delfino, Carlo VII. La sua forza, il suo impeto missionario saranno così estremi da riuscire non solo a coinvolgere e stimolare con il suo solo grido i soldati demoralizzati dell'esercito francese, ma persino a rovesciare le sorti di una guerra che sembrava irrimediabilmente perduta. E Besson ci mostra una Giovanna ora dura, ora esaltata, a tratti come indemoniata nella sua fervida passione, nel suo sentirsi messaggera di Dio, presentandoci un personaggio che non è un uomo, non è ancora una donna (la vergine di Francia…) ed appare in tutto e per tutto come una sorta di"alieno", angelo (o diavolo) della storia. Il film alterna battaglie esaltanti e sanguinose ad altri più introspettivi di Giovanna, inframmezzato da continui flash che ci rappresentano "le voci", i messaggi che Giovanna riceve o si convince di ricevere. Perché alla fine, quando sarà messa sotto processo, persino la sua fede fortissima vacillerà in un "dibattito" con la sua coscienza (interpretata da Dustin Hoffman) che seminerà mille dubbi sulla natura "divina" delle sue gesta (era una santa, un'eroina o una strega, infine? Besson non vuole sciogliere l'enigma, nonostante la beatificazione da parte della Chiesa). Fantastico, spettacolare e crudele, a tratti anche ironico, Giovanna d'Arco di Besson è un qualcosa che mette assieme uno spirito molto europeo con meccanismi produttivi "hollywoodiani", e il risultato è emozionante ed avvincente, anche se quasi per "necessità" semplificato nella sua struttura arrativa. Non è la "Storia" che interessa Besson, ma l'ossessione del personaggio di Giovanna, e la sua capacità di trascinare gli altri con sé.

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GIOVANNA D'ARCO di Luc Besson
con Milla Jovovich, Dustin Hoffman, John Malkovich;
giovedì 30 marzo, ore 21 Rete 4.

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