Con una mossa distributiva che ha colto di sorpresa un po' tutti , il nuovo lungometraggio di Alex Infascelli, H2Odio, è disponibile dalla settimana scorsa in tutte le edicole preceduto da una breve spiegazione del regista: meglio migliaia di edicole piuttosto che un pugno di sale cinematografiche. Secco, provocatorio forse, ma più che condivisibile per chi proprio con un film di genere ha rischiato grosso (Il Siero della vanità) incontrando poi un clamoroso flop. La scelta di Infascelli però ricade in un momento molto particolare per il nostro cinema, ed ha dei precedenti che vale la pena di menzionare: da Ti piace Hitchcock? di Dario Argento a The Torturer di Lamberto Bava, passando per Monamour di Tinto Brass e l'imminente AD Project di Eros Puglielli, il dvd sembra essere divenuto oggi lo strumento privilegiato per la trasmissione di un certo tipo di opere; ma se per il film di Argento questa scelta è stata solo un'alternativa alla programmazione televisiva (il film fu infatti realizzato per la Rai) e quello di Bava appositamente pensato per il supporto digitale, tutto un altro discorso merita il caso riguardante Tinto Brass. Al di là delle proteste avanzate dal regista riguardo al presunto boicottaggio del suo film, resta il fatto che negli ultimi anni tutti i suoi lavori abbiano registrato risultati imbarazzanti al botteghino, salvo poi ottenere la media più alta di noleggi in tutte le videoteche del paese. Secondo un'ottica strettamente commerciale quello del dvd sembra quasi rappresentare un passo obbligato: logico quindi che due registi giovani ed emergenti come Infascelli e Puglielli (di quest'ultimo ricordiamo il suo Occhi di cristallo, anch'esso uno scarso successo nelle sale), abbiano deciso di affidarsi al supporto digitale piuttosto che affrontare l'ennesimo "bagno di sangue" nei cinema. Ma allora, parafrasando un interrogativo che in queste settimane va per la maggiore nei diversi forum specializzati, è proprio questa la nuova via del cinema italiano di genere? Preferendo evitare facili sensazionalismi lasciamo questa domanda senza una risposta, limitandoci semmai a registrare un fenomeno che c'è e con il quale, piaccia o meno, d'ora in avanti bisognerà sempre di più fare i conti.

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Ma il film in questione? H2Odio è un oggetto sfuggente, indefinibile, che non appartiene a nessuna facile catalogazione preferendo andarsene per la propria strada: proprio come l'acqua che lo caratterizza, ci scorre via tra le mani senza lasciarci in mano nulla di concreto. E' un film fatto di dissolvenze e di pensieri fuori campo, di passati che riemergono e di un presente difficile da gestire; quello inseguito da Infascelli è un cinema personalissimo e ai limiti dello sperimentale, che rifiuta le convenzioni con lo spirito di chi è intenzionato a tracciare nuovi sentieri. Ma, va detto, è anche una sperimentazione che non porta da nessuna parte: con H2Odio il giovane regista conferma la discontinuità che sinora ha caratterizzato il suo cinema, impreziosito da un talento visivo non comune che però non trova mai la forza per giustificare l'insieme. E' un film che spiazza e che, una volta terminato, lascia lo spettatore incerto su cosa pensare veramente: il che è certamente un bene, ma anche volendo tornare indietro con la memoria alle immagini non si riesce mai ad andare a fondo; come nella sequenza dei titoli di testa (bellissimi, tra l'altro), H2Odio viaggia sulla superficie, mostrandoci da lontano le meraviglie e gli orrori che si nascondono nelle profondità, ma senza riuscire mai a farcele toccare con mano. 

IL DVD

Per la distribuzione nelle edicole il dvd è stato ideato nella forma più concisa possibile, presentando cioè solamente il film. Non sono presenti infatti contenuti speciali nè la divisione in capitoli, in previsione – come spiegato nel breve fascicoletto interno, contenente informazioni su regista e cast – di una eventuale futura distribuzione tramite cellulari, internet e, forse, nelle sale cinematografiche. La resa audio e video è buona, ma nei televisori che non sono dotati di uno schermo anamorfico la visione può creare qualche piccolo problema.

Regia: Alex Infascelli

Interpreti: Chiara Conti, Mandala Tayde, Anapola Mushkadiz, Olga Shuvalova

Distribuzione: 52 srl

Durata: 88'

Origine: Italia, 2006

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