DVD – "Il Mondo Nuovo", di Ettore Scola


Il Mondo Nuovo è una parabola sulle stagioni della vita più che sulla Storia: la fine della monarchia in Francia, la fuga dei reali per sottrarsi alla ghigliottina è solo l'inevitabile epilogo di una situazione umana, che si ripete nel tempo. La visione della Storia da parte di Scola è distaccata, straniante, se vogliamo periferica (Parigi si vede solo all'inizio come su una vecchia stampa) e un po' astratta. Edita Multimedia San Paolo. VIDEO

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Titolo originale
: La Nuit de Varennes
Anno
: 1982
Durata
: 120'
Distribuzione
: Multimedia San Paolo
Ge
nere: drammatico
Cast
: Marcello Mastroianni, Hanna Schygulla, Jean-Louis Barrault, Harvey Keitel, Didi Perego, Caterina Boratto, Daniel Gélin, Dora Doll, Michel Vitold, Laura Betti, Jean-Claude Brialy, Enzo Jannacci
Regia
: Ettore Scola
Formato DVD/video: 1.66:1
Audio
: Italiano Dolby 5.1 surround remastered; Italiano Dolby 2.0; Francese Dolby 2.0
Sottotitoli
: italiano; italiano per non udenti

 

IL FILM
Nel 1982 Ettore Scola ha cinquantuno anni e nessun recensore ha pensato al legame visibile, concreto tra la fine di un mondo e l'inizio di un altro, vale a dire la giovinezza che si allontana definitivamente e si trasforma in patetica nostalgia e ricordo, per questo la risata tra Restif e Casanova, e l'incertezza della vecchiaia coi suoi numerosi acciacchi e per questo i numerosi riferimenti alle malattie tipiche del tempo come la gotta. Il Mondo Nuovo è dunque una parabola sulle stagioni della vita più che sulla Stori
a, laddove la fine della monarchia in Francia, la fuga dei reali per sottrarsi alla ghigliottina è solo l'inevitabile epilogo di una situazione umana, che si ripete nel tempo. La visione della Storia da parte di Scola è distaccata, straniante, se vogliamo periferica (Parigi si vede solo all'inizio come su una vecchia stampa) e un po' astratta, amplificata dagli inserti extradiegetici in cui i personaggi si confidano allo spettatore, ancorché la scrittura di Amidei (al quale il film è dedicato) e dello stesso Scola fissi i vari personaggi in un resoconto quotidiano molto forte, nel quale le fatiche di ciascuna esistenza (anche quella di un re: “chi vuol apparire grande, grandi pene deve subire”) sono percepibili e spesso mascherate da un'aura di leggenda. Per questo motivo il personaggio di Giacomo Casanova è emblematico. La sua fama in vecchiaia lo precede, però il suo destino sarà quello di un buffone di corte al servizio di un re straniero sassone. L'impasto di lingue è quanto mai gradevole, dalla Schygulla austriaca che ha seguito Maria Antonietta, sovrana per esigenze politiche, alla Betti che sfoggia il bolognese coatto, con battute fulminanti, infarcite di imprecazioni e umorismo. Il viaggio in diligenza potrebbe senz'altro ricordare quello famoso di Ombre rosse di John Ford, ma si ha la sensazione che lo sguardo di Scola sia più pessimista e c'è peraltro una percezione del corpo, completamente assente in Ford, che si lacera, si dimena fra le sue mille esigenze, e le sue possibilità, compresa una sessualità che si esprime a trecento sessanta gradi. Finalmente. E non è tanto facile trovare un film tanto imbevuto di memoria storica e così intenso nella ricostruzione di un mondo vicino e lontano. Tanto che perfino il titolo italiano sembra scelto per sottolineare il livello grottesco della rappresentazione, rispetto al più neutro originale La nuit de Varennes. Nella sua prolissità, il film che era centocinquanta minuti, tende a ripetersi, a lasciarsi andare in un flusso disordinato di sequenze in cui colpiscono spesso le realizzazioni da parte dell'impastata fotografia di Armando Nannuzzi ed il decor perfetto di Dante Ferretti. Nella versione ridotta di centoventi minuti alcuni dialoghi sono assottigliati. Ci si chiede pertanto che senso ha non aver proposto la versione integrale almeno come contributo extra. Ne riparliamo sotto.

 

IL DVD
Non ci sono contenuti speciali. Grave, perché si tratta di un film ricomposto in una durata inferiore di ben trenta minuti. Non è che siamo maniaci delle varie versioni, ma se le edizioni dvd non servono a questo, si perde anche il gusto di una ricostruzione/visione filologica di un'opera del passato e che adesso va per i trent'anni. A proposito dell'età, si è accennato anche alla recente mostra di Venezia 2008 che il recupero dei film dovrà adesso interessare soprattutto i film che hanno venti trent'anni e non solo i muti
perché l'usura delle pellicole non risparmia nessuno. In questo caso, abbiamo la sensazione che il riversamento digitale sia stato compromesso da un master mediocre, nel quale risultavano in difficoltà le scene in condizioni di oscurità. La fotografia di Armando Nannuzzi è ancora apprezzabile, ma la definizione ed il contrasto sono ai minimi termini e basta un televisore con una risoluzione un po' elevata per accorgersi di tutti i vari difetti delle immagini. Oltre a continue sgranature, che sono il minimo, si evidenziano ripetuti fenomeni di artefatti dei pixel abbastanza fastidiosi poiché interessano per intere sequenze parti cospicue del fotogramma. Per quanto riguarda l'audio è inspiegabile il dolby 5.1 in italiano, oggetto di rimasterizzazione surround che ha creato rumori e suoni che s'impastano in maniera del tutto confusa, tanto da rendere l'ascolto davvero insostenibile. La colonna in italiano è oltretutto in totale contrasto con il girato, visto che i dialoghi sono in francese, come quelli di Mastroianni con la Shygulla e i passaggi da una lingua all'altra sono naturali solo nella colonna in francese; il doppiaggio di Harvey Keitel in italiano fa sorridere. Il formato cinematografico originale di 2.35:1 è sgonfiato verso un formato full screen inusitato abbastanza vicino al quadrato: scelta davvero inspiegabile.

 

 

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