DVD – "Negli occhi", di Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso

negli occhiUn viaggio alla ricerca del padre che vuole raccontare soprattutto la vicenda personale e familiare di Vittorio Mezzogiorno. Assecondando forse eccessivamente la naturale centralità che la figlia Giovanna assume in questo mosaico di ricordi e interviste, i due registi realizzano un omaggio sincero e rispettoso, ma che tende a sfiorare il suo protagonista più che a metterlo davvero a fuoco. Direttamente in dvd da 01 Distribution
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negli occhiAnno: 2009
Durata: 73’
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: documentario
Cast:Giovanna Mezzogiorno, Vittorio Mezzogiorno, Marco Bellocchio, Peter Brook, Giuliano Montaldo, Cecilia Sacchi
Regia:Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso
Formato DVD/video:1.78:1 anamorfico
Audio: italianoDolby Digital 5.1
Sottotitoli:inglese, italiano non udenti
Extra:

 

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IL FILM
NEGLI OCCHIÈ quasi un doppio ritratto questo ricordo di Vittorio Mezzogiorno fortemente voluto dalla figlia Giovanna, che lo ha pensato e prodotto con l’aiuto di una piccola casa di produzione romana, la Vega’s Project. C’è il segno marcato del filtro che il suo sguardo sovrappone alla memoria, alle testimonianze, allo sguardo dello stesso Vittorio sin dal titolo, riferimento quasi obbligato a quello che fu uno dei maggiori elementi di fascino del grande attore napoletano e insieme la traccia più evidente (pur nella diversità delle personalità) del legame tra padre e figlia, al punto che è impossibile fissare gli occhi dell’una senza pensare all’altro e viceversa. La centralità che Giovanna Mezzogiorno, nel doppio ruolo di intervistatrice e intervistata, finisce per assumere nel film sembra dovuta, più che a invadenza narcisistica, alla scelta di raccontare non tanto il percorso professionale di Vittorio quanto la sua vicenda personale e familiare, in cui la testimonianza diretta e sentita della figlia non può non avere un peso particolare. Un peso che la regia di Anzellotti e Del Grosso non riesce a bilanciare del tutto nel suo tentativo di restituire, attraverso un mosaico di interviste ai familiari e ai molti protagonisti del mondo dello spettacolo che lavorarono con Mezzogiorno, unite a materiale di repertorio, il ritratto di un uomo schivo e vitale, con un carattere ostinato che rendeva difficile vivergli accanto ma grazie al quale poté raggiungere i propri traguardi artistici e professionali con serietà e spirito di sacrificio.
Quando nel 1994 morì, a soli cinquantadue anni, per una grave malattia di cui pochissimi erano a conoscenza, Vittorio Mezzogiorno era noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo da protagonista nelle stagioni 5 e 6 de La Piovra. Ma nel corso della sua carriera aveva cercato e sperimentato ogni genere di ruolo e di messa in scena, passando dal filone poliziesco degli anni Settanta alle produzioni televisive, da Giordana e Bellocchio a Tarkovskij, Herzog e Gitai, dal teatro di Eduardo al Mahabharata di Peter Brook. C’era in lui un’ansia di apprendere e di conoscere, una voracità che lo guidava nelle scelte professionali e private. Imperfetto, inflessibile, rapace, appassionato: sono questi gli aggettivi che ricorrono tanto nelle testimonianze dei colleghi che in quelle dei familiari. Si avverte il segno – e il vuoto – lasciato da Mezzogiorno nel ricordo commosso che ne danno, tra gli altri, Peter Brook, Giuliano Montaldo e Michele Placido, ma è ben altra l’eco che risuona nella rievocazione della moglie Cecilia, che parla del suo amore per il marito come di una “bellissima malattia” (ricordando i momenti felici come il dolore e lo shock per la relazione extra coniugale da cui Mezzogiorno ebbe un’altra figlia), e naturalmente di Giovanna, figlia che ebbe troppo poco accanto a sé quel padre girovago, un padre che ha dovuto dividere con il cinema, le tournées teatrali, gli amici che riempivano sempre la casa, persino una sorella sbucata dal nulla. Ecco allora che in questo viaggio alla ricerca del padre, la volontà di Giovanna di riappropriarsi di una memoria affettiva, di tenere vive le sue radici che sono anche quelle del genitore, rende a tratti il suo vissuto troppo centrale, per non dire ingombrante, rispetto a quello di Vittorio. E la scelta di affidarsi quasi esclusivamente al potere evocativo del racconto verbale, alternando le lunghe interviste al poco materiale di repertorio e tralasciando le immagini dei film e dei lavori teatrali – praticamente, fatta eccezione per un breve frammento del Mahabharata, senz’audio, non si vede mai Mezzogiorno recitare –, contribuisce a tenere il film nei limiti dell’omaggio sincero e rispettoso, che tende a sfiorare il suo protagonista più che a metterlo davvero a fuoco.
 
 
NEGLI OCCHIIL DVD
Presentato alla 66esima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Controcampo italiano, Negli occhi esce direttamente in dvd nella buona edizione proposta da 01 Distribution. L’audio, disponibile nella sola traccia italiana in Dolby Digital 5.1, è nitido e chiaro, ben definito sia nei toni che nel volume. La qualità video è soddisfacente per quanto riguarda le immagini girate oggi, meno naturalmente per quelle di repertorio, non molto numerose ma abbastanza compromesse, specie le riprese delle prove del Mahabharata provenienti dagli archivi del Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi. La scelta di non inserire contenuti extra è abbastanza comprensibile considerando l’abbondanza delle testimonianze presenti già all’interno del documentario.
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