DVD – "Alle soglie della vita", di Ingmar Bergman






alle soglie della vitaSono i film “minori” dei grandi cineasti a farci capire la differenza tra cinema vero e masturbazione per immagini al secondo. Bergman qui va dritto al punto: perché la nascita? Che senso ha l’evento biologico per la donna? Come può viverlo, in tanti modi diversi?. Edita  Ripley’s Home Video

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alle soglie della vitaTitolo originale: Nara Livet
Anno: 1958
Durata: 84’
Distribuzione: Ripley's Home Video
Genere: drammatico
Cast: Eva Dahlbek, Ingrid Thulin, Bibi Andersson, Barbro Hiort af Ornäs, Erland Josephson, Max von Sydow, Gunnar Sjöberg, Ann-Marie Gyllenspetz, Inga Landgré
Regia: Ingmar Bergman
Formato DVD/video: 1,37:1
Audio: Mono
Sottotitoli:
Extra:

IL FILM
Sono i film “minori” dei grandi cineasti a farci capire la differenza tra cinema vero e masturbazione per immagini al secondo. Bergman qui va dritto al punto: perché la nascita? Che senso ha l’evento biologico per la donna? Come può viverlo, in tanti modi diversi? alle soglie della vitaMentre l’uomo maschio procreatore sta a guardare lontano anni luce dal mistero della comparsa al mondo di un nuovo individuo. Sta lontano l’uomo, e si avvicina al letto della partoriente compagna o moglie o amante, scaraventando come nel sarcofago di una defunta mazzi di fiori. Quanti fiori in questo film… e che asfissiante kammerspiel, girato soltanto in una camera, la stanza delle tre partorienti protagoniste e poi qualche breve corridoio e la sala parto dell’ospedale che mai vedremo dall’esterno. Non è neanche un caso che il film si chiude con le porte che sbattono. Indietro non si torna, mai più. Se “minore”, sempre tra virgolette (eh eh… ), è il film, dobbiamo anche considerare che nel 1957, un anno prima, Bergman dirigeva Il posto delle fragole, uno dei suoi più conosciuti capolavori, pertanto il momento creativo del cineasta svedese era alle stelle. Basta un primo piano, uno sguardo, alcuni dialoghi per farci respirare quell’umanità greve, dolorosa e pesante di tutta la cinematografia di Bergman. Umanità maleodorante, soffocata dal destino di Morte, che cerca una via di riscatto e qualche volta la trova proprio nella vita stessa. Il titolo italiano, che dovrebbe essere in sintonia con quello originale fa riferimento preciso a quella parte dell’esistenza che è sospesa tra la vita e la morte. Tanto che il medico spiegherà l’aborto come rifiuto alla vita, o meglio il nascituro non era fatto per la vita. E nonostante avesse già vissuto come una scatola cinese nel ventre materno, la sua vita, non è continuata. Si è fermata per sempre, nell’attimo in cui doveva (ancora) nascere!

IL DVD
Perfetto il dvd dal punto di vista tecnico. Il bianco e nero è bello saturo e granuloso come la pellicola. La fotografia di Max Wilén si gode in tutta la bellezza degli incarnati del viso durante i primi piani che sono tantissimi come in tutta la filmografia bergmaniana. L’audio mono si comporta benissimo, è pulito e non sono presenti passaggi gracchianti o rumori di fondo. Purtroppo in questa edizione della Ripley’s Home Video mancano completamente i contenuti speciali. Peccato, sarà per la prossima volta!

 

 

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