DVD – “Le occasioni di Rosa”, di Salvatore Piscicelli

le occasioni di rosaRipley’s Home Video ripropone in dvd il prezioso secondo lungometraggio di Salvatore Piscicelli. La Napoli scomoda e fuori dagli stereotipi pietistici delle nuove periferie primi anni ’80 è sfondo e protagonista del film insieme all’esordiente Marina Suma, che vinse il David di Donatello per l’interpretazione di Rosa
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le occasioni di rosaAnno: 1981
Durata: 85’
Distribuzione: Ripley’s Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Marina Suma, Angelo Cannavacciuolo, Sergio Boccalatte, Gianni Prestieri, Antonella Patti, Martin Sorrentino, Enzo Salomone
Regia: Salvatore Piscicelli
Formato dvd/ video: 1.85:1
Audio: Italiano Mono
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Francese
Extra: Trailer, Intervista a Salvatore Piscicelli, Incontro con Marina Suma
 
 

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IL FILM
Nel 1981, quando Le Occasioni di Rosa usciva nei cinema italiani, Napoli era appena sopravvissuta al terremoto che aveva devastato l’Irpinia qualche mese prima. Nei quartieri della periferia Nord, Secondigliano, Scampia, gli ambiziosi e, con il senno di poi, catastroficamente irresponsabili, progetti di modernizzazione urbanistica di architetti (archistar si farebbero forse chiamare le occasioni di rosa valentina gentileoggi ) d’ispirazione lecorbusieriana si erano già rivelati l’incubo di cemento armato e degrado consacrato dalla cronaca degli ultimi 20 anni. Da queste parti c’era, e c’è ancora, una zona con un numero al posto del nome. La 167, in onore della Legge che permise la costruzione dei suoi alloggi. Rosa ci vive con la sua famiglia; madre, fratellino e, ma è solo una figurina che appare per qualche frazione di secondo, forse un padre. Non ne vuole sapere della vita da operaia dell’Alfasud e della fabbrica dove invece la madre aspira a vederla sistemata. Ha vent’anni, è molto bella. Preferisce prostituirsi. Come in qualche modo fa il suo ragazzo Tonino, amante di Gino, un ricco e volgare commerciante. Proprio Gino convince i due ragazzi a sposarsi. Anzi, fa di più: li mantiene economicamente comprando loro un bell’appartamento nel cuore di Napoli e trovando un buon lavoro per Tonino. Il sodalizio dura finché Rosa abortisce, troncando così il progetto di Gino di “avere” un figlio da Tonino.
Storia scarna, essenziale e diretta come le immagini che la popolano, Le occasioni di Rosa è un film raro e sorprendente. Quasi unico nella testardaggine con cui si ostina a voler occultare la miseria e nobiltà dell’usuale Napoli da cartolina. Non c’è traccia di povertà da pietismo. Il vuoto è altro e altrove, sembra dirci Piscicelli. Niente pizza né scugnizzi. Il mare appare solo di sfuggita, sullo sfondo in movimento di un viaggio in treno.
L’approccio socio-antropologico è forse punto di partenza, ma come tale è a priori, nella scelta stessa di fare il film. Non nel film stesso, che non vuole mostrare o dimostrare alcuna tesi.
Piscicelli nel 1981 aveva alle spalle un esordio molto promettente, Immacolata e Concetta del 1979, che gli era valso diversi riconoscimenti da parte della critica.
le occasioni di rosaLe occasioni di Rosa mantiene degnamente quella promessa. Ancora la Campania, ancora Napoli. Città nuova, di macerie postmoderne e colori violenti immersi in luci smorzate. Grigia e fosforescente allo stesso tempo.
I brani d’ispirazione elettronica tedesca che accompagnano le immagini, soprattutto quelle in cui Marina Suma attraversa, in campi lunghi o lunghissimi, gli spazi infiniti e avvilenti della 167, coadiuvano la lenta, esasperata amarezza estraniata che pervade il film e i suoi personaggi.
Giovane e veramente bellissima, con le sue mise inconsapevolmente post-pop-punk del tutto inaspettate eppure così stranamente credibili, Marina Suma è perfetta. Incredibile peccato che si sia, subito dopo, persa nella stagione di film giovanili finiti con la fine del decennio ‘80.
E peccato anche per Salvatore Piscicelli, regista che meriterebbe molta più attenzione.
Le occasioni di Rosa è un film da vedere. Per la sua onesta riluttanza ad essere quello che ci si aspetta da un film girato a Napoli, per la verità che lo pervade e che supera il concetto ovvio di realismo. Per la modernità fatiscente dell’ amarezza che rende le sue immagini bellissime.
 
 
IL DVD
L’edizione della Ripley’s è perfetta.
Prima di tutto va lodata l’idea stessa e la scelta coraggiosa di portare in dvd un film di rara intensità purtroppo semisconosciuto ai più.
le occasioni di rosaLa resa fotografica è ottima. La luce, come racconta lo stesso Piscitelli, ebbe un ruolo fondamentale nel film. Il regista decise di dare alla Napoli di Rosa dei colori e una luce nuova, ben lontani dallo stereotipo chiassoso partenopeo. Praticamente tutti gli esterni del film furono girati in giornate buie, uggiose. Il grigio asfissiante dell’interland, bucato a tratti da inutili raggi di sole è riprodotto alla perfezione in dvd. Le occasioni di Rosa fu girato, cosa abbastanza rara nel cinema italiano, in presa diretta. Questo, unito all’uso di un dialetto napoletano vero e non edulcorato potrebbero rendere in alcuni momenti un po’ meno immediata la comprensione. Ma l’audio è comunque ottimo.
Il dvd è accompagnato da un interessantissimo booklet, con le recensioni che all’epoca scrissero, tra gli altri Lino Micciché, Alberto Moravia e Natalia Aspesi. Ci sono anche le note di regia di Piscicelli e un altro suo breve scritto sulla figura dei femminielli napoletani.
Infine un’esauriente intervista a Salvatore Piscicelli, un incontro pieno di tenerezza con Marina Suma e il trailer dell’epoca.
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