DVD – "L'incidente" di Joseph Losey

l'incidenteMultimedia San Paolo distribuisce uno dei film più belli di Jospeh Losey, nato dalla collaborazione con Harold Pinter. Feroce ritratto di un ambiente incapace di riconoscere le proprie emozioni, L’incidente è visibilmente influenzato da L’avventura di Antonioni

 
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l'incidenteTitolo originale: Accident
Anno: 1967
Durata: 100’
Distribuzione: Multimedia San Paolo
Genere: Drammatico
Cast: Dirk Bogarde, Stanley Baker, Jacqueline Sassard, Michael York, Vivien Merchant, Delphine Seyrig, Terence Rigby, Harold Pinter, Carole Chaplin, Nicholas Mosley
Regia: Joseph Losey
Formato dvd/video: 1.66:1
Formato audio: Inglese 2.0 Mono, Italiano 2.0 Mono
Sottotitoli: Italiano, Italiano per non udenti
Extra:  
 
 
 

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IL FILM
Tre minuti circa di inquadratura fissa su una casa di campagna, un rumore violento, di una macchina schiantata, di un incidente. Ma non lo vediamo, lo sentiamo solo. Lo sguardo resta fisso sulla casa. Il dramma è altrove, oppure è lì, ma nessuno vuole riconoscerlo. La storia comincia dalla fine.
l'incidente E l’inizio è qualche giorno prima, a pochi chilometri da lì; ad Oxford, negli anni ’60. Stephen è un professore universitario, sposato e padre di due bambini, e s’invaghisce della bella e distante Anna, studentessa austriaca fidanzata con William, di cui Stephen è tutore.
Quando il ragazzo gli chiede un consiglio su come comportarsi con Anna, la faccenda si complica e Stephen ne approfitta: invita i due giovani a casa sua, la casa di campagna dell’inquadratura, sperando di avere la possibilità di avvicinarsi ad Anna. Arriva inaspettatamente Charley, collega più esibizionista e arrogantemente virile, che, Stephen lo scoprirà dopo poco, con Anna ha una relazione.
Tratto da un romanzo di Nicholas Mosley e vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, nel 1967, L’incidente è uno dei film più riusciti di Joseph Losey, anche grazie alla sceneggiatura di Harold Pinter che nel film ha un piccolo cameo.
Caustico, spietato e insieme distaccato: L’incidente è un attacco feroce all’Inghilterra degli anni ’60, swinging e profondamente sciatta nei sentimenti.
L’impianto teatrale sottolinea lo straniamento e l’inconsistenza dei personaggi, in particolare dei due uomini ridicoli, sembra dirci Losey, protagonisti e antagonisti. Stephen e Charley sono due facce speculari dello stessa enigma malato: narcisisti ed egoisti fino alla violenza, entrambi epigoni di un’atavica quanto modernissima impossibilità d’espressione, accecati da ambizioni confuse ed esorbitanti. Svelano un mondo mitizzato, di piccolo-borghesi pretenziosi e inconsistenti, invidiosi della gioventù, della forza e dell’agiatezza dei loro studenti, esemplare a questo proposito la scena della festa nella casa nobiliare. Un mondo dove la cultura è un simulacro per occultare la ferocia.
Gli attori sono straordinari, tutti, nella loro tensione inespressiva: Bogarde con la sua crisi di mezza età silenziosamente dirompente, e per questo crudelmente inquietante.
Vivien Merchant-Rosalind, la paziente, colta moglie di Stephen, è un personaggio riuscitissimo, centrale anche se tenuto volutamente fuori dallo schermo, come il marito la tiene all’oscuro di quello che prova o pensa di provare. William-Michael York è quasi ovvio nell’ingenuità da cui si fa trascinare, e  Anna-Jaqueline Sassard, la “principessa” immobile e remota, si rivelerà sorprendentemente capace di agire e di cambiare, e di rimando – almeno così fanno sperare le lacrime – anche di sentire. Stanley Baker è l’alter ego brutale, quadrato e altrettanto vuoto di Bogarde. Delphine Seyrig regala un cameo intenso quanto breve, nella parte dell’ex-fiamma Francesca.
Impianto teatrale e cuore antonioniano per questo bellissimo film di Losey: le inquadrature fisse, ferme sui personaggi indipendentemente dall’azione, che spesso è sospesa, scavalcata, l’inizio e la fine, speculari e  capovolti ,  rimandano  alla sospensione di L’Avventura ( 1960), proprio come fa la falsa pista dell’incidente, della morte iniziale e in quella finale. A l'incidenteproposito: Michael, è suo il corpo nella macchina. Capro espiatorio emotivo, dopo la sua morte e la partenza di Anna – è ancora Antonioni: sono le donne le uniche portatrici di sentimenti, di emozioni, persino Anna -, tutto torna come se niente fosse mai stato.
 
 
IL DVD
Qualità audio e video molto buoni. La resa fotografica è eccellente, com’è evidente sia nelle scene di interni che in quelle di esterni. Per esempio nella scena iniziale, quando i singoli fotogrammi raccolgono come indizi sparsi sull’erba scura le piume del boa di Anna, facendole risaltare nell’oscurità. O anche nell’incontro di Stephen con Francesca, a Londra, raccontato attraverso i grigi della pioggia incessante. Peccato non ci siano extra. 
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