HOME CINEMA – "Prima della rivoluzione"

La morale e i sentimenti, la passione per il cinema e quella per la vita, e le due cose si intrecciano, sovrappongono, mescolano completamente. I “sognatori” di Bertolucci, quarant’anni fa, in uno splendido DVD, imperdibile.

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“Il cinema è un fatto di stile e lo stile è un fatto morale” spiega l’amico cinefilo (interpretato da Gianni Amico) al giovane Fabrizio, che in quel preciso istante sta solo pensando al suo innamoramento. Sembra quasi una scena di raccordo, tra le altre, con i due uomini seduti in una sala da biliardo, a parlare di cinema, mentre il cuore del protagonista sembra battere in altre direzioni. Eppure basta questa piccola scena a dare il segno della complessità e ricchezza di questo “secondo esordio” bertolucciano (visto che troppi davano per eccessivamente pesante l’influenza di Pasolini sul suo primo film, La commare secca). In una sola sequenza abbiamo la morale e i sentimenti, la passione per il cinema e quella per la vita, e le due cose si intrecciano, sovrappongono, mescolano completamente. Proprio come fanno le musiche del film, che sembrano avvolgere i protagonisti, spesso andando sopra le loro voci, o sostituendosi ai dialoghi, come i testi di Gino Paoli che raccontano le emozioni di Gina e Fabrizio, quasi un commento “fuori campo” che, vent’anni prima del video-clip e qualcuno prima dei “musicarelli”, usasse/vivesse la musica come elemento narrativo dentro l’immagine.  Eppure Bertolucci ha solo 22 anni quando nel 1963 dirige questo film, e lo vediamo in un vecchio “Cinema d’oggi” presente negli extra del DVD, con quell’aria spavalda e sbarazzina raccontare il suo cinema, il suo non cercare il pubblico ma voler a tutti i costi raccontare le proprie storie. Che sono le storie di quei “sognatori” che oggi, quarant’anni dopo, il regista parmense ha ritrovato nel suo ultimo film. E’ la storia di Fabrizio, giovane figlio della borghesia di Parma, che davvero, con anticipo, sembra raccontare tutto quello che saranno i “ragazzi del ‘68”: arroganti, presuntuosi, convinti di capire tutto, come gli griderà Gina, la zia/amante, nella scena del fiume, ma anche capaci di immaginare un “altro mondo”. Fabrizio vive il malessere di chi non vuole aspettare più la rivoluzione, di chi pretende i cambiamenti subito e in tutti i momenti della vita, mentre Gina, la giovane zia che vive a Milano, sogna con il cuore, e tra i due nasce un sentimento forte quanto la consapevolezza reciproca che non potrà durare. In mezzo ci sono gli altri: Cesare, la guida spirituale di Fabrizio (interpretato dal critico Morando Morandini), l’amico Agostino, il cui furore e la cui angoscia lo porterà, forse, al suicidio, c’è Clelia, che quasi non si vede ma rappresenta “la città, la dolcezza del vivere che io non voglio accettare” come dirà all’inizio Fabrizio, e c’è soprattutto la città, con la messa domenicale, con le sue strade, le sue chiese, la sua ricchezza, il suo essere “perbene” e soffocante per il giovane protagonista. E Prima della rivoluzione diventa quindi una sorta di diario intimo, dei monologhi che si intrecciano e si accavallano, mentre la macchina da presa di Bertolucci scavalca i limiti imposti dal rigore del cinema classico, giocando con stacchi, interruzioni, ripetizioni, allontanamenti, infischiandosene delle “regole grammaticali”, perché per raccontare di questa generazione c’è bisogno non solo di nuove storie ma anche di un nuovo stile, perché, appunto, lo stile è un fatto morale, come lo può essere un carrello o un piano sequenza.

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Questo imperdibile romanzo di formazione, che con I pugni in tasca rappresentò la “nouvelle vague italiana”, viene presentato dalla Ripley’s Home Video in uno straordinario doppio DVD di cui uno con ben 180’ di contenuti speciali: interviste agli attori, al regista (un lungo “autoritratto”), ai “compagni di viaggio” di Bertolucci, ai tecnici, ai critici, ai registi Bellocchio e Giordana, e poi il documentario di Giuseppe Bertolucci, il confronto tra la copia di lavorazione e la copia definitiva, una galleria fotografica, il trailer, oltre al curioso “Cinema d’oggi” del ‘63 cui accennavamo in precedenza. Per un DVD riproposto nel formato originale 1.85:1, con audio rielaborato in Dolby Digitale 5.1, con sottotitoli per non udenti e in inglese. Insomma come dovrebbero realizzarsi i DVD! Immancabile nelle nostre collezioni.

 

Contenuti speciali

   Compagni di viaggio (Enzo Siciliano, Adriano Aprà, Giovanni Bertolucci)

   Autoritratto

   Gina e Fabrizio

   La bottega dei giovani maestri (Roberto Perpignani, Vittorio Storaro, Ennio Morricone)

   Riletture (Francesco Casetti, Giovanna Grignaffini, Lucilla Albano)

   Dopo la rivoluzione (Marco Tullio Giordana, Marco Bellocchio)

   Varianti d’autore

   Trailer

   Cinema d’oggi (1963)

   Effetti personali (1984)

  Galleria fotografica

 

La storia di un incesto

Racconta Bertolucci: “Ho iniziato a capire Prima della rivoluzione soltanto quindici anni più tardi, dopo La luna. Anche Prima della rivoluzione racconta la storia di un incesto, ma più inconsapevole e rimosso. Gina è la zia di Fabrizio. Mentre giravo ero convinto che l’amore fra una zia e un nipote fosse solo un modo, non troppo insolito, anzi abbastanza classico, di presentare un rapporto dove l’uomo è più giovane, più immaturo e più inesperto della donna. Non mi rendevo conto che la sorella della madre è quasi una madre. Un dato che mi ostinavo a considerare strumentale e anagrafico celava il desiderio di mettere in scena la storia d’amore fra una madre e un figlio. Il film risulta allagato da instanze inconsce e sono stati necessari più di dieci anni di analisi perché Prima della rivoluzione diventasse La luna e la zia diventasse la madre”.

 

 

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