"Domino", di Tony Scott

Il fratello di Ridley frammenta il tempo e soprattutto lo spazio, in un affresco dell'avventurosa vita di Domino Harvey orientato più al portafogli che a trasferire sullo schermo l'inquietudine esistenziale di una donna problematica. E la protagonista, per giunta, è Keira Knightley.

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Torna "l'altro" Scott: questa volta con una woman on fire, decisa quanto Denzel Washington ma con molto meno carisma. Perché la fisicità esile e slavata di Keira Knightley, nonostante i suoi agenti continuino a farle accettare improbabili ruoli in film d'avventura, la condanna a commedie (più che drammi) borghesi: d'epoca o no. Ma Keira ha solo vent'anni, e tutto il tempo necessario per trovare la strada giusta.

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Il sentiero imboccato con Tony Scott l'ha portata invece ad interpretare un personaggio spregiudicato, al limite della personalità borderline. Domino Harvey, morta neanche trentaseienne nel 2005 per un'overdose di farmaci, era ancora minore di età quando diede un taglio ad una preordinata vita di agi; girando gli Stati Uniti era stata ora modella, ora tuttofare in un nightclub, aiutante in un ranch, volontaria dei vigili del fuoco. Ma il film la ritrae all'opera nel costruire la più inusuale (ed ultima) riga del suo curriculum: bounty hunter, cacciatrice di taglie. Un lavoro onesto e ben pagato, negli Stati Uniti: dove chi si mette sulle tracce dei fuggiaschi, che pagata la cauzione non vogliono sottoporsi al processo, può dove le forze dell'ordine non possono.


Un breve prologo mostra a quale vita Domino fosse destinata: la patinata esistenza della figlia di una modella e di un attore famoso come Laurence Harvey, che Scott omaggia con un clip di Và e uccidi. Dopodiché Richard Kelly, qui sceneggiatore, lancia subito un fucile a pompa nelle braccia della Knightley, che con una smorfia di fatica lo afferra e, aggrottate le sopracciglia, inizia la propria avventura.


Accantonata per un momento la questione della credibilità dell'attrice inglese nei ruoli da dura – tutto sommato la sua interpretazione beneficia degli schizzi di maestria e carisma che provengono da Mickey Rourke, Delroy Lindo, Christopher Walken – il dubbio su cui s'impronta la valutazione di Domino nasce dal rifiuto programmatico della possibilità di sfruttare complessivamente lo spazio scenico, dal susseguirsi trafelato di sequenze fratturate: come se l'action movie del ventunesimo secolo, per Scott, non possa costruirsi senza privilegiare inquadrature fatte di particolari, senza privarsi di un montaggio serrato che non concede respiro e ampiamento di orizzonti. Il sospetto è che queste scelte estetiche, più che corrispondere ad un tributo all'inquieta visione esistenziale di Domino Harvey, non possiedano altra anima che non sia quella dell'immediato utilizzo commerciale. Domino, in fondo, è come un gioco da playstation: da sfuttare subito, finchè la pubblicità ne stimola le vendite.


 


Titolo originale: id.


Regia: Tony Scott


Interpreti: Keira Knightley, Mickey Rourke, Edgar Ramirez, Delroy Lindo, Jacqueline Bisset, Christopher Walken


Distribuzione: Eagle Pictures


Durata: 2h 05'


Origine: USA/Francia, 2005

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