"Conciati per le feste" di John Whitesell

Peccato saperlo già dall'inizio. Finirà bene, in ogni caso. Troppi indizi. Tutto procede alla stessa velocità, su percorsi già battuti, sicuri quanto monotoni. Megalomani fantasie di un uomo terrorizzato dall'invisibilità.

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A Natale si mangia tutti insieme attorno a una grande tavola imbandita. A Natale ci si scambiano baci infuocati sotto il vischio e si scartano regali ammonticchiati sotto un albero carico di decorazioni. Vecchi rancori finiscono seppelliti da una montagna di zucchero a velo e basta accendere una candela per sentire un canto levarsi all'unisono. Perché a Natale siamo tutti più buoni. Ed ecco Buddy e Steve, ancora affannati per la gran battaglia, tendersi la mano in segno di pace. Tutto merito del Natale e di quella neve che scende bianca e leggera, pronta a perdonare.

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Peccato saperlo già dall'inizio. Finirà bene, in ogni caso. Troppi indizi. Le canzoncine natalizie in sottofondo, i viali ghiacciati, le renne, le decorazioni. E poi le due famiglie e i litigi tra vicini. La spietata guerra tra dirimpettai che Buddy-De Vito promette sin dall'inizio non sarà altro che un pretesto, un'occasione per parlare d'amore, di amicizia e di bontà. Qualche albero andrà a fuoco, qualcuno quasi ci rimette la pelle e qualcun altro perfino la famiglia. Un misero assaggio per chi si aspettava un combattimento senza esclusione di colpi, un crudele scontro tra nemici amanti della scorrettezza. Piccole scaramucce presto dimenticate da un pubblico in attesa. Niente sangue, niente cuore. Inutili tentativi di strappare risate e si ricomincia da capo, sfidando la sorte. Occasioni sprecate di potenziale comicità. Sorrisi stentati e delusione dilagante.


Forse è colpa dell'equilibrio che il film sembra continuamente ricercare, costretto poi a dimenarsi all'interno di quelli schemi che si è imposto da sè. Mai un colpo di testa, un'accellerazione improvvisa. Tutto procede alla stessa velocità, su percorsi già battuti, sicuri quanto monotoni. Capitoli differenti di uno stesso naufragio, avvenimenti isolati di un'unica storia. Per un attimo si può sperare, ma è già troppo tardi. Buddy e Steve che si strofinano gli occhi con l'acqua santa, in cerca di assoluzione. Un incontro fugace tra Danny De Vito e Matthew Broderick, sulla stessa lunghezza d'onda di uno spettatore in astinenza di divertimento. Poi più niente, solo abbaglianti luminarie con le quali agghindare tetto, casa e giardino, tanto da vederli brillare dallo spazio. E ancora luci, su un finale di solidale condivisione di valori e sentimenti. Luci di telefonini, che sostituiscono, con imbarazzante freddezza, le fiammelle di candele insufficienti. Le megalomani fantasie di un uomo terrorizzato dall'invisibilità vengono così ridimensionate, sepolte anch'esse sotto il manto indistinto della tipica commedia natalizia disgustosamente corretta.


 

Titolo originale: Deck the Halls


Regia: John Whitesell


Interpreti: Danny De Vito, Matthew Broderick, Kristin Davis, Kristin Chenoweth, Sabrina Aldridge, Dylan Blue


Distribuzione: 20th Century Fox


Durata: 95'


Origine: USA, 2006

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