"Step up" di Anne Fletcher

Le storie di questi lungometraggi si assomigliano un po' tutte, ma evidentemente quello della danza è un tema che non stanca mai il pubblico, soprattutto il target adolescenziale che premia sempre questo genere di pellicole

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Nuovo film dedicato al ballo e a tutte le sue varie sfaccettature: l'amore, la voglia di riscatto verso una condizione sociale avvilente, l'amicizia. Le storie di questi lungometraggi si assomigliano un po' tutte, ma evidentemente quello della danza è un tema che non stanca mai il pubblico, soprattutto il target adolescenziale che premia sempre questo genere di pellicole. Dunque in Step Up ci sono tutti gli ingredienti giusti per catturare l'attenzione degli spettatori: lui (Channing Tatum), reietto del ghetto di Baltimora, lei (Jenna Dewan), ricca e viziata con la puzza sotto il naso, e poi la scuola di arti dello spettacolo, il saggio della scuola come momento topico di rivincita, l'amicizia tradita. La regista Anne Fletcher però non riesce a dire nulla di nuovo rispetto ai predecessori – come per esempio era avvenuto in Ti va di ballare? dove si operava una sorta di  interessante contaminazione filmica tra classico e moderno dando vita a un ibrido cinematografico esplosivo – limitandosi a mostrare una (furba) storia americana. Ma non è questo che infastidisce di più, spesso una storia ruffiana – per di più hollywoodiana – risulta infatti godibile dal punto di vista squisitamente cinematografico, ciò che lascia perplessi è raccontare un film musicale dove le sequenze coreografiche dei balli si contano nelle dita di una mano. Si potrebbe obiettare che la danza qui è mero pretesto per narrare invece una storia drammatica, ma qui il dramma non si vede mai, a parte una sequenza negli ultimi dieci minuti del film che però è girata in modo qualunquistico ed eccessivamente sbrigativo, tanto da lasciare indifferente lo sguardo dello spettatore.  Non siamo nemmeno nelle vicinanze della commedia, non ci sono momenti particolarmente divertenti e frizzanti anzi, il ritmo è alquanto fiacco e devitalizzato. Ecco che allora il film non comprende alcun genere, ma si limita ad inglobarli tutti (musical, dramma e commedia) dando vita ad un pastiche  inconcludente, a tratti noioso. In sostanza, la materia filmica rimane in superficie, non viene approfondito nessun tema sopra descritto. La mdp non ci fa provare l'ebbrezza della danza con inquadrature ardite, l'occhio della camera non riesce a trasmettere dolore, gioia e passione. Le immagini sono freddamente neutre, dando l'impressione che Anne Fletcher non riesca a gestire nel miglior modo possibile un materiale che avrebbe potuto dare risultati ben diverso da quelli che invece scorrono davanti ai nostri occhi.

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Titolo originale: id.


Regia: Anne Fletcher


Interpreti: Channing Tatum, Jenna Dewan, Damaine Radcliff, De'Shawn Washington


Distribuzione: Medusa


Durata: 98'


Origine: USA, 2006

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