"Ti va di pagare?", di Pierre Salvadori

Buona sintesi di respiro e immersione, panoramico e intimo, il film di Salvadori attualizza il senso più classico della commedia: pochi efficaci tratti per disegnare i personaggi, equivoci e rovesciamenti, crudeltà, realismo senza cadute di stile
--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
Cagnolini, gioielli e soldi. Solitudine al caviale, di immagini abbaglianti, popolata e tenuta a galla dagli oggetti. Di mano in mano, di personaggio in personaggio, seguiamo il passaggio dei beni materiali. Alla luce piatta e scintillante di scenari che sembrano impermeabili anche ad oscuramenti provvisori, Salvadori contrappone la penombra della solitudine senza appelli né simulacri, quella pacata dell’intimità dell’io, del confronto con se stessi. Irène (Audrey Tatou) è aggrappata con le unghie e con i denti a quella luce di superficie, Jean (Gad Elmaleh) non perde, invece, mai di vista il proprio sè. Un’arrampicatrice contro un tenero, e tutti e due si faranno largo. Il caso e gli equivoci li mettono e li rimettono uno di fronte all’altro: due perfetti sconosciuti al bar, in ascensore, a letto. Ti va di pagare? si muove con sicurezza tra ampiezza e profondità, restituisce semplice e intatta l’anima dei protagonisti senza mai perdere di vista l’ambiente: una sintesi riuscita che, senza scrutare mai troppo da vicino né perdersi nei dettagli della mondanità di sfondo, tocca con leggerezza lo sguardo, diverte senza eccessi, costringe a stare al passo senza alcuna costrizione. Crudeltà fin troppo realistica, svolte imprevedibili e qualche luogo comune da romanticismo o da analogia forzata, subito però ammorbidito con la grazia di una commedia garbata, girata con stile e altrettanto ben interpretata. Una regia fatta di piccoli spostamenti e senza scossoni, di soluzioni comiche che non mirano a strappare la risata, quanto a far riflettere sullo spirito e l’evoluzione dei personaggi, soprattutto quello di Jean. Peccato per il finale, non all’altezza dell’intelligenza che caratterizza il resto del film; Salvadori realizza comunque una buona sintesi di respiro e immersione, panoramico e intimo, e attualizza il senso più classico della commedia – pochi efficienti tratti per disegnare i personaggi, equivoci e rovesciamenti, crudeltà tangibile, realismo senza cadute di stile.
 
Titolo originale: Priceless
Regia: Pierre Salvadori
Interpreti: Audrey Tatou, Gad Elmaleh, Marie-Christine Adam, Vernon Dobtcheff, Jacques Spissier, Annelise Hesme
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 104’
Origine: Francia, 2006
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array