CANNES 61 – "I film devono raccontare delle storie…", Incontro con Wim Wenders

Wim Wenders - Photographer: Steffen Roth - www.droppingknowledge.orgWim Wenders parla del suo ultimo film, Palermo Shooting, presentato in Concorso a Cannes 2008, dove l’autore tedesco ha vinto già la Palma d’Oro con Paris, Texas, la miglior regia con Il cielo sopra Berlino e il Gran Premio della Giuria con Così lontano, così vicino. Il film però non è stato certo accolto benissimo dalla critica alla sua prima proiezione.

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Wim Wenders - Photographer: Steffen Roth - www.droppingknowledge.orgCominciamo dalla dedica finale: perché Bergman e Antonioni?
Se fai un film sulla fotografia non puoi certo non pensare a Blow Up e allo stesso modo se fai un film dove la morte si personifica non puoi non pensare a Il settimo sigillo. E io, quando sono morti Ingmar e Michelangelo, stavo scrivendo la storia di un fotografo che incontra la morte, per cui…

Palermo Shooting dà l’impressione di essere un film in continua metamorfosi. Come hai lavorato alla sceneggiatura di questa pellicola?
Sono sempre stato libero di girare i mie film senza avere alle spalle una sceneggiatura, non dico di ferro, ma nemmeno tanto abbozzata…Così ho realizzato Alice nelle città, Lo Stato delle Cose o Lisbon Story. Il giorno prima di iniziare le riprese di Paris, Texas avevo sì e no metà sceneggiatura. Questo per far capire come ho lavorato per i miei film e come ho continuato a fare per Palermo Shooting: sono partito senza sapere come sarebbe finita la storia di Finn, preferendo continuare ad esplorare il “territorio” insieme allo stesso protagonista del film.

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Come di consueto anche Palermo Shooting è una pellicola che trova linfa vitale dalla musica, anche se stavolta pare ti sia lasciato molto ispirare dal rock’n’roll. È vero?
Ho sempre sognato di fare un film rock’n’roll, di quelli coraggiosi che non devono assolutamente dire nulla, senza schemi precostituiti, che possono sperimentare nuovi territori dell’immagine. Io invece mi sono sempre trovato meglio nel delineare un humus, uno stato d’animo inquieto nei confronti del tempo e dello spazio, che la musica, in questo caso il rock, riesce ad interpretare perfettamente.

Cosa significa per te girare un film?
I film devono essenzialmente raccontare delle storie. Tutto ciò che può essere una storia, dunque, può tranquillamente divenire parte di un film. L’unico problema viene dal fatto che molte storie vengono schiacciate dal soggetto che rappresentano perché si ha la tendenza a mettere tutto quanto dentro al film, invece bisogna cercare di mostrare solamente ciò che concorre a soddisfare lo sviluppo drammatico della pellicola. Niente più.

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