"Magic Trip": Ken Kesey e i Merry Pranksters. Alex Gibney recupera il 16mm degli anni '60


Alex Gibney ha avuto accesso per la prima volta al raro materiale in 16mm girato da Ken Kesey e i Merry Pranksters nel 1964, in viaggio sullo psichedelico "Magic Bus" guidato da Neal Cassady

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Alex Gibney
e la sua montatrice di fiducia, l'australiana Alison Ellwood, hanno avuto accesso per la prima volta al raro materiale in 16mm girato da Ken Kesey e i Merry Pranksters nel 1964. All'epoca l'autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo, da cui il celebre film del '75, si univa al gruppo in viaggio sullo psichedelico "Magic Bus" guidato da Neal Cassady.

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MAGIC TRIP, di Alex Gibney e Alison EllwoodGibney –  documentarista premio Oscar per Taxi to the Dark Side, già autore di Enron: The Smartest Guys in the Room e Gonzo: The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson – è sempre stato attento a temi di forte impatto sociale, ma anche osservatore pungente e acuto della storia americana e della sua controcultura.
Per Magic Trip ha lavorato insieme alla Elwood sulle riprese dell'epoca, recuperando oltre 100 ore di materiale video e audio, con l'aiuto della Film Foundation di Martin Scorsese, di History Films e degli archivi dell' UCLA.

Il restauro di un materiale originale spesso fragile e delicato ha richiesto oltre un anno. A parte le condizioni dovute al tempo, i nastri, registrati in modo caotico a riflettere gli umori del viaggio, spesso presentavano registrazioni addizionali sulla traccia originale, altri contenevano la narrazione del viaggio fatta da Ken Kesey da un lato, l'audio originale di quanto accadeva nel bus dall'altro.

Laddove possibile, Gibney e Ellwood hanno lavorato su queste testimonianze preziose e uniche; ma per gestire questo flusso indisciplinato – con le riprese fortemente influenzate dall'uso dell'LSD – hanno pensato di creare un personaggio immaginario (la voce è di Stanley Tucci) che intervista Kesey. Le risposte dello scrittore provengono dai nastri originali. Inoltre, Gibney e Ellwood hanno affidato ad altri attori la lettura di alcune trascrizioni di interviste con i Pranksters, sopravvissute alla scomparsa dei file audio originali, essenziali nello sviluppo dei personaggi.
 

 

KEN KESEY - MAGIC TRIP, di Alex Gibney e Alison EllwoodGibney ha affidato il lavoro su audio, foto, lettere e manoscritti a un vero luminare: Don Fleming, direttore dell'Alan Lomax Archive di New York, già consulente per il documentario su Hunter S. Thompson. Gibney and Fleming hanno esteso le loro ricerche nella fattoria di Kesey (scomparso nel 2011) a Pleasant Hill, in Oregon, per accertare le fonti di diversi materiali originali rilevanti nel documentario. Il tutto è stato identificato, catalogato e digitalizzato sul posto. In Oregon Gibney ha incontrato anche alcuni dei Merry Pranksters ancora viventi.

 

Un lavoro particolare è stato richiesto alla Imaginary Forces, chiamata a creare il design e le animazioni necessarie a rappresentare sul grande schermo l'esperienza delle droghe psicotrope. "Più che all'alta tecnologia, volevamo rifarci a uno stile che richiamasse quanto accadeva nel mondo dell'arte degli anni '60, ispirandoci agli scarabocchi dello stesso Kesey, ai fumetti che amava, ma anche a un cinema in qualche modo affine a quel momento, come graffiato o dipinto sulla pellicola, penso a Stan Brakhage o Len Lye" spiega la direttrice creativa Karin Fong.

 

 

Nel documentario vediamo personaggi come Ken Kesey, Allen Ginsberg, Neal Cassady, Timothy Leary, Jack Kerouac, Jerry Garcia, i Grateful Dead.
"The Road è stato il totem della nostra generazione. L'idea di una Strada aperta, brulicante, è stata amata da poeti come Whitman, Ginsberg, Kerouac; anche da Ken Kesey. Significava ottimismo, attesa gioiosa, un'anticipazione delle più radiose possibilità. Abbracciare il rischio in un atteggiamento di piena fiducia che guardava al progresso di quanto dentro di noi era più nobile, più generoso e più giusto. Le nostre aspettative erano spropositate, le nostre richieste eccessive; le cose erano più difficili di quanto ci aspettassimo…".
Così lo scrittore Robert Stone rievoca l'avventura dei Merry Pranksters.

 

"Così come si parla di cinema vérité, qui possiamo parlare di archivio-vérité, insomma, di qualcosa di diverso dal classico documentario storico" " racconta Gibney. "Siamo in viaggio con i protagonisti, che sono essi stessi narratori KEN KESEY - Qualcuno volò sul nido del cuculo carismatici ma del tutto inaffidabili. Viviamo il loro mitico viaggio giorno per giorno, compresi gli stupidi errori, le gioiose contraddizioni, la confusione. magnifico e ridicolo al tempo stesso. Non è uno sguardo all'indietro verso il passato: abbiamo tentato questo approccio, e subito l'abbiamo abbandonato. Invece, è un'immersione nell'inizio di una nuova era, con una parte intensamente critica di ciò che è stato poi conosciuto come 'anni sessanta'.

"Ognuno porta il proprio bagaglio di quest'epoca. Molti ragazzi sono stanchi – e giustamente – delle chiacchiere dei loro genitori su un tempo di 'peace &love'. Al tempo stesso penso che ciascuno abbia diritto a una certa nostalgia per un'epoca in cui la 'bottom line' non era l'unico principio morale" racconta Gibney.
"In questo viaggio si possono vedere le radici del movimento ambientalista, la rivoluzione culturale della libertà sessuale e personale, e l'idea che l'arte trasmette un po' di magia,  altrettanto importante per la condizione umana quanto possedere una casa e una macchina […] I  Pranksters sono stati i precursori del futuro, nel bene e nel male."
"Il punto di vista del film non è determinare ciò che è andato bene o male, ma procurare allo spettatore un posto in prima fila nel bus, quasi come un passeggero fantasma seduto in quel folle furgone chiamato 'Further'" aggiunge Alison Ellwood.

 

"Kesey aveva in mente uno spettacolo di magia itinerante, capace di strappare le persone alla paura della guerra che imperversava nel paese, di tirare fuori la gente dai loro rifugi, in strada, dicendo loro che era ancora importante divertirsi. Magic Trip è anche un ritratto impressionista dell'artista Kesey, un narratore nato in cerca della sua personale balena bianca. […]  La droga aveva aperto alcune porte – gran parte della narrazione mistica del Capo Bromden in Qualcuno volò sul nido del cuculo è stata scritta con l'ausilio del peyote – il che ha condotto in luoghi imprevedibili. Ma dopo il successo straordinario dei primi due romanzi, Kesey ha abbandonato il mondo della letteratura per qualcosa di ancor meno limitante.

MAGIC TRIP, di Alex Gibney e Alison EllwoodProbabilmente influenzato da Fino all'ultimo respiro di Godard e dal cinema di Leacock, Maysles e Pennebaker, partì per catturare la vita così come si dischiudeva davanti ai suoi occhi, con le nuove cineprese leggere (purtroppo diffidava degli 'esperti", quindi non abbiamo riprese effettuate da un cameramen o da qualcuno che si occupasse del suono).

Ma non si trattava solo di guardare. Kesey è stato al centro del viaggio, ha guidato l'azione, praticato la magia di parlare con altre persone. E la magia di Kesey non era fatta di trucchi da salotto: era lo spirito anarchico del trickster, il personaggio che non vive secondo le regole di tutti gli altri. E alla resa dei conti, raccontare la storia mitologica del bus, mentre accadeva e dopo, è stato il suo più grande lavoro."

Sempre in tema di beat generation, nel 2012 uscirà On the Road, di Walter Salles, proprio ispirato al celebre romanzo di Kerouac. Nel 2008, Gus Van Sant aveva annunciato un adattamento cinematografico di The Electric Kool-Aid Acid Test, reportage romanzato scritto nel 1968 da Tom Wolfe, sempre dedicato all'esperienza dei Merry Pranksters, ma a oggi il progetto sembra essersi definitivamente arenato.

Magic Trip, presentato al Sundance Film Festival 2011, è distribuito da Magnolia Pictures. Tutte le immagini nella nostra gallery.

 

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