Il trailer di Into the Abyss: Werner Herzog tra i condannati a morte


E' pronto a uscire in USA (11 novembre) il nuovo film di Werner Herzog, girato in un carcere di massima sicurezza in Texas (infoprime foto e tre clip). 

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Il trailer è vsibile anche qui in HD

 

Dopo le anteprima a Toronto, al Telluride Film Festival e a Londra, dove ha vinto il Grierson Award come miglior documentario, è pronto a uscire in USA (11 novembre) il nuovo film di Werner Herzog, girato in un carcere di massima sicurezza in Texas: Gazing into the Abyss: A Tale of Death, a Tale of Life (info, prime foto e tre clip).

 

Herzog parla con i detenuti, che raccontano i loro crimini, le loro vite, le loro famiglie, e più in generale conversano con il regista su questioni fondamentali che hanno a che fare con la vita e con la morte. Tra di loro, il 28enne Michael Perry, condannato per triplice omicidio, giustiziato il primo luglio 2010, otto giorni dopo la conversazione con  Herzog, e Jason Burkett, co-imputato di Perry, protagonista di una vicenda misteriosa: avrebbe sposato in carcere una giovane donna che sarebbe riuscita a restare incinta malgrado i divieti previsti dal carcere (i due potevano solo toccarsi le mani sotto la supervisione di una guardia).

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INTO THE ABYSS - Werner Herzog nel braccio della morteHerzog, che ha dichiarato di voler guardare nel profondo dell'abisso dell'animo umano come ha sempre fatto in tutta la sua carriera di artista e di uomo ("Into the Abyss sarebbe stato un buon titolo per Cave of Forgotten Dreams, ma anche per Aguirre") e di non voler assumere una posizione politica sulla pena di morte con questo film, recentemente si è spiegato meglio in un'intervista rilasciata a The Wrap:

"Tutti affermano che questi crimini sono mostruosi, e che gli uomini che li hanno commessi sono mostri e meritano di essere uccisi. Io, pur rispettandoli, sono in disaccordo. Sì, esatto, i crimini che hanno commesso sono mostruosi, ma i colpevoli sono ancora esseri umani, che hanno commesso qualcosa di insensato, violento, malvagio. Eppure sono ancora esseri umani, non mostri. Io li tratto come esseri umani, e credo che il governo non dovrebbe avere il potere di giustiziare nessuno".
 

Herzog comunque tiene fede alla sua promessa e nel film non prende posizione in merito all'innocenza o alla colpevolezza delle persone che incontrato. "Se parlo con te, non significa necessariamente che sono come te" dice Herzog a uno dei condannati a morte nei primi minuti del film. Ma ecco le eloquenti note di regia:
 
 

"Io non sono un sostenitore della pena di morte. Non ho nemmeno argomenti: ho solo una storia, la storia della barbarie della Germania nazista. Ci sono stati migliaia e migliaia di casi di pena capitale, c'era un programma sistematico di eutanasia, e soprattutto lo sterminio industrializzato di sei milioni di ebrei, un genocidio che non ha precedenza nella storia umana. La tesi secondo cui sono stati giustiziati uomini e donne innocenti, a mio parere, è perfino secondaria. A uno stato non dovrebbe essere consentito – in qualsiasi circostanza – giustiziare nessuno, per nessun motivo. Fine della storia.":

 

Il Guardian ha pubblicato in esclusiva una clip in cui lo stesso Herzog racconta il suo viaggio Into the Abyss.
Il poster e due nuove foto sono nella nostra gallery.

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