VENEZIA 69 – Après Mai di Olivier Assayas: clip, nuove foto e soundtrack

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Ecco la prima clip e le nuove foto da Après Mai (Something In The Air) scritto e diretto da Olivier Assayas, in concorso alla 69° Mostra del cinema di Venezia (poster e foto dal set, foto ufficiali).

Si apre con una citazione di Blaise Pascal, intesa come una possibile definizione della gioventù, che vive completamente concentrata sul presente: «Tra noi e l'inferno o tra noi e il cielo c'è solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo.» E infatti il regista francese racconta il legame di questo nuovo film con quello che è forse il suo capolavoro, L'Eau Froide, uno dei ritratti più intensi dell'adolescenza mai girati:

--------------------------------------------------------------
THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

--------------------------------------------------------------
Après Mai di Olivier Assayas: clip, nuove foto e soundtrack "Ho spesso l’impressione che i film nascano da soli, che quasi mi si impongano. È successo con Après mai. Da molto tempo sentivo molto forte l’esigenza di dare non esattamente un seguito, ma un prolungamento, ad un mio film del 1994, L’Eau froide.
Lo considero come un secondo primo film, un modo di rimettere in gioco la mia pratica del cinema. Un film che mi aveva un po’ preso alla sprovvista. Poi ho capito che mi aveva spalancato delle porte, in particolare quelle dell’autobiografia. Ricordo lo stupore al montaggio nel vedere le scene della festa notturna (che corrisponde solo ad alcune pagine della sceneggiatura, ma costituisce quasi un terzo del film finito): il fuoco, gli adolescenti, il fumo
" .
E in  Après Mai torna la scena di una festa all'aperto, descritta come molto simile a quella, indimenticabile, di L'Eau froide.

L'intento dichiarato del film è anche quello di restituire visibilità e dignità a un periodo che Assayas ritiene spesso frainteso, quello del post '68:

"Avevo l’impressione di aver colto qualcosa della poesia di quell’epoca, quella della mia adolescenza, all’inizio degli anni ’70. Restava la sensazione che un giorno questa materia poteva originare un film più vasto su quell’epoca poco conosciuta, appassionante, ma di cui il cinema diffida molto, al punto da saperla trattare solo attraverso l’ironia. Nel pensare che la storia collettiva è mostrata piuttosto male o non lo è affatto, si è insinuata in me l’idea che forse la dovevamo raccontare proprio noi, che forse, a nostra insaputa, siamo detentori di una parte dell’avventura della nostra generazione…

Après Mai di Olivier Assayas - Lola Créton e Clément MétayerQuello che mancava in L’Eau froide, era la politica, l’attrazione per l’Oriente, la musica che ascoltavo allora (quella di L’Eau froide rimandava al collettivo, quella di Après mai è più intima), e più ampiamente tutto l’underground degli anni ‘70, che ha nutrito la mia formazione estetica ed intellettuale.

Ancora prima di cominciare Carlos (2010) avevo iniziato a prendere appunti su quello che poi sarebbe diventato  Après mai. Istintivamente avevo ripreso i nomi dei due personaggi principali di L’Eau froide, Gilles e Christine [Virginie Ledoyen e Cyprien Fouquet, ndr]. Ne è rimasta, tra l’altro, una continuità, anche fisica, tra gli uni e gli altri".

In Après Mai i giovani protagonisti, che si chiamano appunto ancora Christine e Gilles, sono Lola Créton (vista in Barbe Bleue, En Ville, Un amore di gioventù, descrive così il suo ruolo: "un personaggio molto cartesiano che si chiude nella politica e nasconde a se stessa i suoi sentimenti") e Clément Métayer ("non mi sembrava di ricreare un personaggio, Gilles mi assomiglia;come lui disegno, faccio musica, vorrei diventare regista") esordiente assoluto come buona parte del cast, composto perlopiù da studenti che hanno appena conseguito la maturità, ai quali Assayas ha dato carta bianca: una precisa scelta di regia, come spiega lui stesso in una recente intervista rilasciata a Libération.

HAprès Mai di Olivier Assayas - posterugo Conzelmann è Jean-Pierre, fortemente impegnato in politica ma soggiogato da un militante più adulto, Léa Rougeron è Maria, un'altra componente del movimento molto schierata, come Vincent, interpretato da Mathias Renou – che racconta di aver letto materiali d'epoca per comprendere il linguaggio politico dei tempi, così lontano da quello odierno.

Carole Combes è Laure, "l’amore idealizzato di Gilles, la sua musa ispiratrice, anche al di là della morte", Félix Armand è Alain, miglior amico di Gilles e come lui diviso tra politica e pittura, India Salvor Menuez è Leslie, che con Alain vive un amore "messo alla prova dalla morte e dalla disillusione", dotata di "un ottimismo un po'americano" – il suo, un personaggio ritagliato sulla vera identità di questa giovane studentessa, scoperta per caso da Assayas, che ha fondato un collettivo artistico a New York.

Il film si apre su una manifestazione alquanto rappresentativa dell'epoca, quella del 9 febbraio 1971 di Place de Clichy, a Parigi, organizzata dal Secours Rouge, organizzazione nata dalla corrente maoista, per sostenere la richiesta di status di prigionieri politici di due dirigenti della Sinistra Proletaria.

Ci sarà un violento conflitto con la polizia, che ha l'ordine di reprimere il corteo con la violenza. Durante gli scontri Richard Deshayes, 24 anni, militante di VLR (Viva la Rivoluzione) verrà colpito in pieno viso da una granata fumogena (lanciata ad altezza d’uomo): perderà un occhio, e l’altro sarà gravemente compromesso (alcune foto e manifesti dell'epoca).

Richard Deshayes, ferito dalla polizia nel 1971Ai margini della manifestazione, un liceale apolitico, Gilles Guiot, viene arrestato mentre rientra a casa e condannato a sei mesi di prigione, di cui tre con la condizionale, per fantomatiche «violenze a un agente di polizia».
Après mai si snoda intorno alla forte mobilitazione creatasi intorno a questi eventi, compreso il disaccordo tra le due anime del movimento, una più propensa a restare intorno ai gruppi trozkisti maggioritari, l'altro a continuare una battaglia non organizzata.

C'è anche una componente autobiografica, lo spunto di Une adolescence dans l’après-mai, una lettera (pubblicata nel 2005 dai Cahiers du cinéma) scritta da Assayas e indirizzata alla vedova di Guy Debord, Alice Becker-Ho, anche lei scrittrice.

"È un testo che fa eco ad Après mai in quanto è la stessa persona che scrive, sullo stesso periodo della sua vita; al di là di questo sono, in tutta evidenza, due progetti diversi. Après mai descrive alla lettera quello che volevo raccontare: l’eco del maggio ‘68. Un periodo in cui risuona un’esperienza rivoluzionaria unica nella storia francese del XXmo secolo. Certo, in quegli anni, la nostalgia del maggio ‘68 non esiste. Gli eventi sono appena accaduti: l’unico orizzonte è la rivoluzione, un maggio ‘68 in meglio, un maggio ‘68 riuscito. I miei personaggi vengono al mondo in un contesto in cui la fede nella rivoluzione è da tutti, anche dal nemico, anche dallo Stato. È evidente. La questione è piuttosto: «In nome di cosa questa rivoluzione avverrà?»

Après Mai  si rivela inoltre l'occasione, per il regista francese, di fare una riflessione molto lucida sulla mancanza di coscienza politica, nel senso più ampio del termine, sul disagio e sulla disillusione dei giovani contemporanei, in particolare europei (il film è stato girato tra tra Francia, Italia e Inghilterra):
 

"Nell’estrema sinistra, nel 1971, si festeggia il centenario della Comune di Parigi, si diventa esperti dei dissensi tra Trotsky e Lenin, tra Trotsky e i libertari, ci si informa sulla scissione tra l’URSS e la Cina Popolare, si studiano le divergenze all’interno del blocco dell’Est, conoscenze  che saranno preziose quando scoppierà la rivoluzione. La gioventù degli anni 2010 vive in un presente amorfo. È fuori dalla Storia, ciclica, immutabile. L’idea che si possa avere presa sulla società, che se ne possa ripensare la natura stessa, è diventata molto vaga e convenzionale. Si riassume pressappoco in termini di esclusione e inclusione.

Si dice spesso che tutto è Una scena da Après Mai di Olivier Assayas, in concorso a Venezia 69dovuto alla diffusione della disoccupazione giovanile. Questa spiegazione mi è sempre sembrata semplicistica ed insoddisfacente. Non ci si proietta più verso un futuro radioso e utopico, si chiede allo Stato di combattere l’esclusione. Le rivendicazioni sono frammentarie, settorizzate; ci si rivolta contro le ingiustizie ma senza un’analisi globale. Negli anni ‘70 ci si opponeva all’idea stessa dello Stato. Nessuno voleva esservi incluso, l’obiettivo era piuttosto quello di esserne esclusi."


La fotografia è di Eric Gautier (Into the wild, On the road, Vous n'avez encore rien vu, Le capital, e per Assayas Les destinées sentimentales, Clean e L'heure d'été) il montaggio di Luc Barnier, già collaboratore di Assayas per Carlos.

Come sempre, la musica ha un'importanza primaria nel cinema di Assayas:
 

"Il regista di Après Mai Olivier AssayasLa musica al cinema deve funzionare come una sorta di libera appropriazione, di «détournement», nel senso che dava Debord al termine. Un pezzo di musica è abitato da una poesia che trova un nuovo senso quando è associato alle immagini, a una storia. Può impregnare la narrazione, esserne assorbito."

E la soundtrack di Après Mai è strepitosa: comprende brani di Syd Barrett, Phil Ochs, Nick Drake, Incredible String Band, Mike Heron, Robert Wyatt, Tangerine Dream, Dr. Strangely Strange: tutti nomi che il regista dichiara provenire dai suoi gusti più intimi e personali:
"Fino ad ora, le citazioni musicali mi si imponevano secondo logiche trasversali e misteriose. Per Après mai è la prima volta che i pezzi a cui pensavo scrivendo hanno trovato il loro posto nel film. Sicuramente perchè è esattamente ciò che ascoltavo quando avevo l’età dei protagonisti."

Dopo la proiezione veneziana, Après Mai – prodotto e distribuito da MK2 – sarà ospite del 37° Toronto Film Festival, del 60° San Sebastián Film Festival, del 50° New York Film Festival e uscirà in Francia e Belgio il 14 novembre. In Italia verrà distribuito in Italia da Officine Ubu, ma la data di uscita non è stata ancora resa nota.
Intanto, tutte le foto e i poster sono nella nostra gallery.

 

[le dichiarazioni di Olivier Assayas sono estratte dal pressbook di Après Mai]

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array