SUNDANCE 2013 – i cortometraggi in concorso

SUNDANCE 2013, i corti. Broken City di Guillermo Arriaga

AUno sguardo ai corti provenienti da tutto il mondo in concorso al Sundance Film Festival 2013: Boneshaker, con la piccola Quvenzhané Wallis di Beast of the Southern Wild; Le futur proche, cinema sperimentale canadese; Broken City, horror digitale di  Arriaga e Kaminski;  e poi ragazzi selvaggi, favole gotiche, animazione da Corea e Portogallo

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SUNDANCE 2013 - i cortometraggi in concorsoDiamo uno sguardo ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo in concorso al Sundance Film Festival 2013: Boneshaker, con la piccola Quvenzhané Wallis di Beast of the Southern Wild; Le futur proche, cinema sperimentale canadese; Broken City, horror digitale di Guillermo Arriaga e e Janusz Kaminski; The Captain di Nash Edgerton e Spencer Susser; e ancora ragazzi selvaggi, favole gotiche, animazione da Corea e Portogallo.

Con Boneshaker, diretto da Frances Bodomo, filmmaker ghanese che opera a Brooklyn, si torna dalle parti dell'acclamato Beasts of Southern Wild di Benh Zeitlin, che proprio al Sundance dello scorso anno ha vinto il Gran Premio della Giuria. La protagonista è la stessa: Quvenzhané Wallis, a soli 9 anni, la più giovane attrice protagonista mai nominata agli Academy Awards (la vedremo a breve anche nel nuovo Steve McQueen Twelve Years a Slave). Finanziato attraverso Kickstarter (aumentano vertiginosamente i progetti realizzati grazie alle piattaforme di produzione dal basso) Boneshaker segue una famiglia africana smarrita tra le chiese pentecostali del sud degli Stati Uniti, in Louisiana, alla ricerca di una cura per una bambina piena di rabbia. Una storia "sui sentimenti dei senza-tetto, senza-terra, e sulla mancanza di radici che accompagna gli immigrati".

SpostiaSUNDANCE 2013, i corti. Broken City di Guillermo Arriagamoci in Messico: in Broken City una giovane donna guida attraverso un desolato paesaggio collinare, portando con sè la figlia di quattro anni. Tutto sembra procedere bene, finchè un incidente non porta con sè le tenebre. In tutti i sensi: due inquietantissimi adolescenti che sembrano usciti da I figli del grano di Stephen King portano via la bambina senza proferire parola, lasciando la madre ferita a trascinarsi disperatamente, un passo alla volta, fuori dall'automobile.

Un corto girato in soli due giorni con una Nikon D800 e la regia del messicano Guillermo Arriaga, scrittore (Il bufalo della notte, Un dolce odore di morte) sceneggiatore (Amores Perros, 21 grammi, Babel, Le tre sepolture) regista (The Burning Plain, a breve Rio, eu te amo) e produttore (il film collettivo Words with Gods).
Per Broken Night, Arriaga ha rubato a Spielberg il grande direttore della fotografia Janusz Kaminski. Sul sito ufficiale, diversi video del making of e il trailer.
 

Le futur proche è un viaggio poetico che si fonda sui contrasti tra frastuono e silenzio, aereo e terrestre, rurale e urbano, vita e morte. Robin, pilota francese trasferitosi in Québec, riceve un appello telefonico che fa vacillare il suo mondo interiore. Invisibile per tutti gli altri, il dramma cresce dentro di lui fino a provocare uno scollamento dalla realtà. La giovane regista Sophie Goyette si è distinta vincendo diversi premi per i suoi cortometraggi precedenti, tra cui La Ronde (2011), presentato a Locarno, e ha già scritto il suo primo lungometraggio, Les Lauréats, una produzione micro_scope (Tiresia di Bertrand Bonello, Incendies di Denis Villeneuve, Monsieur Lazhar di Philippe Falardeau).
 

 

SUNDANCE 2013, i corti. The Captain di Nash Edgerton e Spencer SusserDall'Australia arrivano due nomi familiari. Nash Edgerton: stuntman, a volte anche attore – di recente in Zero Dark Thirty – già regista dei corti Spider e Bear, scritti con il regista di Animal Kingdom, David Michôd; e Spencer Susser, regista di I love Sarah Jane e Hesher. I due lavorano insieme da tempo – sono colleghi nel collettivo di produzione Blue Tongue Films, insieme al fratello di Nash, Joel Edgerton (Animal Kingdom, Zero Dark Thirty, Il grande Gatsby, Jane Got a Gun) – ma dirigono insieme un corto per la prima volta. The Captain, girato a bassissimo budget e in poco tempo, vanta però il direttore della fotografia della Bigelow, Greig Fraser. Interpretato dal Taika Waititi di Lanterna Verde, è la storia di una giornata post sbornia, di un incidente d'auto e di un ragazzo che cerca di rimettere insieme i pezzi...

Per quanto riguarda l'animazione, desta particolare curiosità, per stile e linguaggio, Bite of the Tail, della giovane filmmaker Song E Kim, coreana di stanza a Los Angeles, già autrice di un fantastico video in stop motion per gli OK GO: Last Leaf. Il suo corto racconta di una donna in cerca di un rimedio per il suo inspiegabile mal di stomaco, di un uomo che va a caccia di un serpente e della vita come "lotta continua per trovare la risposta giusta".
 

 
Tra gli altri corti troviamo Reindeer di Eva Weber, ritratto impressionistico dell'allevamento di renne in una Lapponia desertica e inquietante, Scrubber, diretto dall'attrice Romola Garai, ritratto di una svogliata giovane madre divisa tra i doveri familiari e le sue fantasie;  il dramma Black Metal di Kat Candler, già autrice di corti pluripremiati e presentati al Sundance, Slamdance, SXSW Festival, Los Angeles e San Francisco, finanziato tramite Indiegogo, storia del leader di una band che si trova in difficoltà quando un suo giovane fan uccide il proprio professore di matematica;SUNDANCE 2013, i corti. Reindeer di Eva Weber la fiaba gotica, tra film e videoinstallazione (The Capsule di Athina Rachel Tsangari). You Are More Than Beautiful, del regista coreano Tae-yong Kim, è uno dei "microfilm" all'interno del progetto Beautiful 2012, di cui fa parte Walker di Tsai Ming-Liang.

In Hanford è una piccola perla dell'artista Chris Mars, storia vera di una città avvelenata dalla produzione di armi nucleari, animato, come il delizioso e strapremiato Oh Willy di Emma de Swaef e Marc James Roels, realizzato in stop motion. The Cub del texano Riley Stearns, è la storia di una bambina che viene consegnata ai lupi selvatici dai suoi genitori, desiderosi di donarle un'educazione superiore. Un ragazzo selvaggio abituato a vivere nei boschi e condotto in un mondo che non conosce è il protagonista di Feral, poetico lavoro animato di Daniel Sousa, animatore capoverdiano cresciuto in Portogallo.

 

 

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