SPECIALE – "IL TEMPO DELLE MELE" – "Teenage Wasteland" – MariaMarceau, Sofia e Sophie

Sophie e Sofia/Maria Antonietta, visioni già serial(izzate), sguardo-madre (di un po' tutta la tv adolescente a seguire…) e sguardo-figlia seppure antecedente: davvero queste due teenagers alle prese con la teenage wasteland della loro età si rassomigliano nella consapevolezza di essere (già) (post)moderne, figlie delle stessa colonna sonora.

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Dunque Pinoteau è stato l'assistant director di Max Ophuls per Lola Montès – film in cui tra l'altro il regista di La Boum compare anche nella parte del cocchiere Claudio Pirotto: un sublime capolavoro ophulsiano in costume ma che davvero già sembrava parlarci del cinema come infinito circo dei sentimenti, vita come messinscena vertiginosa di numeri da giocoliere, colorati, ammalianti e da togliere il fiato, ma con quelle zone d'ombra così tipiche e frequenti nei nostri ricordi – momenti in cui l'inquadratura delle immagini-ricordo si autopreclude, si restringe, e per un attimo nella Versailles fiorita della nostra adolescenza ti pare di scorgere il presagio della rivoluzione (francese) che verrà, a spazzare quel bel salone elegante per trasformarlo in-fine nell'istantanea dello sfascio e della desolazione. Con il suo straordinario Maria Antoinette Sofia Coppola sembra allora fare sua la lezione più puramente ophulsiana, la storia di questa donna-giocattolo-bambola-iconapop-fenomenodabaraccone, mentre sposa in pieno il feticismo dei sentimenti tipico del cinema del regista de La ronde (ma anche in qualche modo addirittura scorsesiano, autore da sempre 'aspiranteophuls'…)almeno nella misura in cui anche Il tempo delle mele si dimostra feticista e sentimentale: davvero queste due teenagers alle prese con la teenage wasteland della loro età (they're all wasted…) si rassomigliano non solo nell'istante comune in cui provano i diversi vestiti davanti allo specchio prima di recarsi ai rispettivi, irresistibili party, ma anche, e soprattutto, nella consapevolezza di essere (già) (post)moderne, figlie delle stessa colonna sonora, nel momento in cui un ralenti è un ralenti solo se qualcuno in voce off dice di odiare i ralenti smielati nei film mentre lo vediamo attuarsi ("Tuttavia c'è una soluzione. Si potrà dire: 'Come direbbe Liala, ti amo disperatamente'"). Sophie e Sofia/Maria Antonietta, visioni già serial(izzate), sguardo-madre (di un po' tutta la tv adolescente a seguire…) e sguardo-figlia seppure antecedente, ma entrambi in tutto e per tutto femminili, ottiche rosa che posano sul mondo uno sguardo innamorato della vita, puro e cristallino, un'alba vista nascere con gli amici dopo una notte di bagordi, e un ballo ad una festa insieme al ragazzo di cui si è pazze con nelle cuffie la canzone del cuore.

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