Roberto Rossellini era pronto a girare un film sulla storia del pensiero dell'Islam. Lo testimoniano le testimonianze al centro delle giornate dedicate al maestro del cinema italiano durante il Festival di Procida, Il Vento del Cinema, conclusosi il 25 settembre. Un lungometraggio televisivo curato secondo il metodo didattico che Rossellini, nella seconda parte della sua carriera, aveva sperimentato per molti film storici dedicati ad altrettante tematiche: Socrate, Pascal, La presa del potere di Luigi XIV.  Qui di seguito segnaliamo alcuni passaggi dei suoi scritti, che alla luce degli ultimi avvenimenti a noi contemporanei – 11 settembre, e l'esplosione del terrorismo di matrice religiosa – sembrano assumere una valore particolare.

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"Ora che il mondo è ancora più lacerato da nuove incomprensioni e da inusitati risentimenti, diventa urgente fare qualcosa di utile. Una nuova frattura assai profonda si è creata tra il mondo occidentale, orgoglioso del suo preteso pragmatismo, e il mondo musulmano che, finalmente risvegliato, ha il coraggio di rivalersi. E' solamente un contrasto di interessi? No, il problema è più ampio, molto più ampio. Ora, noi in Occidente, per colpa della struttura della nostra educazione, ma anche per presunzione e per sciovinismo, non conosciamo affatto il mondo musulmano. Non sappiamo quanto ha contato per la nostra stessa cultura; non sappiamo quanto è stato fondamentale anche per lo sviluppo della scienza e della tecnica di cui siamo tanto orgogliosi. Potrà succedere qualunque cosa. Ma per odiarci bene o per distruggerci bene oppure per sopportarci bene o per collaborare bene, dovremo comunque conoscerci bene?".

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