CINEMAFRICA – Loubia Hamra (Bloody Beans) di Narimane Mari: la guerra vista dai bambini

loubia hamra

Primo lungometraggio di finzione della regista e produttrice algerina Narimane Mari, Loubia Hamra è stato presentato nel 2013 al FIDMARSEILLE (Festival International de cinéma de Marseille) e da allora è stato presentato in molti altri festival, tra cui il 31°TFF e l’ultima edizione del MedFilmFestival. Articolo a cura di www.cinemafrica.org 

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La guerra in Algeria continua ad essere una ferita aperta e anche il cinema continua a scavare nel passato e a riflettere sulle conseguenze della storia. Conferma di questa continua evoluzione dell’elaborazione di una buia e complessa pagina della storia algerina è anche Loubia Hamra (Bloody Beans), primo lungometraggio di finzione della regista e produttrice algerina Narimane Mari.
Loubia Hamra è stato presentato nel 2013 al FIDMARSEILLE (Festival International de cinéma de Marseille) e da allora è stato presentato in molti altri festival, tra cui il 31°TFF e l’ultima edizione del MedFilmFestival.
Narimane Mari ha scelto di raccontare la guerra attraverso gli occhi di un gruppo di bambini e non ha solo diretto e scritto, ma anche prodotto Loubia Hamra, con la Allers Retours Film, casa di produzione fondata dalla Mari in Algeria nel 2010 proprio con lo scopo di produrre documentari e film di finzione.

loubia hamraUna giornata di sole, un gruppo di bambini gioca nel mare blu di una spiaggia algerina. Arriva una bambina che porta frutta per merenda ai suoi amici e racconta di aver visto molti militari sulla strada: la guerra li circonda. Il gruppo sente le urla e il pianto di una donna maltrattata da un uomo (con in volto una maschera da maiale), interviene e porta la donna in salvo dalla madre di uno dei ragazzi del gruppo. I 17 ragazzini decidono di “giocare” alla guerra, si preparano e di notte entrano in azione e riescono a fare un prigioniero, un giovane soldato francese.
La regista mette in scene una rappresentazione allegorica della Guerra d’Algeria e della storia della Nazione: il cuore del film infatti si concentra nella lunga notte della “battaglia”. I bambini si preparano dipingendosi i volti e indossando capi da guerrieri, in un primo momento non vogliono portare le bambine che però alla fine riescono a far parte del gruppo: è una guerra che coinvolge tutti. Poi c’è il passaggio nel cimitero, una prova di forza, e poi l’individuazione dell’obiettivo e la cattura.

loubia hamraIl gioco, ingenuo e simbolico, del racconto della guerra vista con gli occhi ancora non corrotti dalla violenza di un gruppo di ragazzi, non riesce a sostenere i settantacinque minuti di Loubia Hamra. Questo però non oscura la possibilità di notare la grazia e la delicatezza del racconto della Mari, soprattutto nella descrizione delle dinamiche all’interno del gruppo composto da bambini e bambine di varia età e nel rapporto che s’instaura con il sodato “prigioniero”.
Sicuramente la caratteristica di Loubia Hamra è nell’uso del suono: il corpo del film è la notte della battaglia che la regista racconta con un gioco di ombre, luci e colori esaltato dalla musica elettro-pop, tutta rigorosamente extradiegetica, che trasforma la guerra dei bambini in un video musicale. L’uso della musica di queste scene è realizzata dal duo francese Zombie Zombie e trasforma il gioco del gruppo di bambini in dinamici e simbolici dipinti allegorici.
L’alba sul mare dei bambini e del soldato segna la distensione, i bambini fanno cantare il soldato, la musica diventa diegetica, tutti i bambini cantano e ballano insieme, di fronte al mare e al sole che sorge.

Loubia Hamra di Narimane Mari è un film allegorico/simbolico che colpisce per la sua forza evocativa e rappresentativa, ma allo stesso tempo, l’idea di base sulla quale il film si fonda non riesce a mantenere l’equilibrio per tutta la durata del film che in molti momenti sembra allentare il ritmo e perdersi in vuoti narrativi.

Articolo a cura di www.cinemafrica.org 

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