"Lo Spaccacuori", di Peter e Bobby Farrelly

Per i Farrelly lamore è un virus che si insinua soprattutto dentro i corpi, modificandoli, lavorandoli ai fianchi, sfinendoli, succhiando loro energia vitale come un’enorme medusa incollata con caparbietà sulla nostra schiena. Un cinema sempre più armonioso e ‘classico’ continuamente attraversato da scosse e sussulti, un grande film dolente e potentissimo.

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Ecco come ci riduce l’amore. Eddie Cantrow bloccato in Messico senza documenti tenta più volte di passare il confine con gli Stati Uniti in maniera clandestina insieme a gruppi di messicani, per ritrovare la donna di cui si è innamorato mentre con la sua insopportabile neo-mogliettina era in viaggio di nozze, e che è fuggita da lui appena lo ha scoperto ‘impegnato’: finisce puntualmente beccato dalla Polizia di frontiera, malmenato, e ricacciato a forza da dove è venuto. Gli cresce la barba, gli si strappano i vestiti, il viso è smunto e provato, ormai parla correttamente messicano. E’ così malconcio, sporco e maleodorante, che si presenta alla porta della casa di lei, Miranda (Michelle Monagan, assolutamente strepitosa), quando finalmente dopo mille peripezie torna in America. E lei vive con un altro: ecco come ci riduce l’amore. Per contro, Lila, la donna che Eddie ha sposato, in luna di miele si trasforma in un essere alieno e mostruoso (e in questo l’apparente trivialità della rocambolesca sequenza degli ‘altarini che si scoprono’, con quella orripilante vagina dell’orrore che si schiude minacciosa mostrando il piercing come un dente affilato e pronto a colpire, inquadrata con un esplicito zoom ultragrottesco, conferma invece tutta la genialità dell’acutissimo lucido occhio dei due autori)  – esponendosi alla luce (del sole), Lila cambia pelle in tutto e per tutto, esibendo una serie ributtante di bubboni, pustole e bolle lungo tutto il corpo. Di nuovo: ecco come ci si riduce. Lila è una donna che visse due volte (doppio-e-altro-da-sé-stessa nonché da Miranda…): non a caso, la prima parte del film è ambientata in una favolosa San Francisco illuminata da luci che davvero sembrano richiamare quelle di Robert Burks nel cult di Hitchcock. D'altronde, i Farrelly sembrano dircelo da sempre: l’amore è un virus che si insinua soprattutto dentro i corpi, modificandoli, lavorandoli ai fianchi, sfinendoli, succhiando loro energia vitale come un’enorme medusa incollata con caparbietà sulla nostra schiena. In maniera simile e opposta a quello che fu il loro capolavoro, Amore a Prima Svista, in questo Heartbreak Kid (ma per una volta il titolo italiano, Lo Spaccacuori, è ancora più meravigliosamente esplicito nel delineare la figura di un sentimento che squarcia il corpo e ne mette in mostra intestini e frattaglie) il lavoro sulle apparenze e sulla vacuità di un’immagine comunque interiormente irrevocabilmente malata (si pensi solo all’abisso lambito da Osmosis Jones o Fratelli per la pelle…) diventa per prima cosa soprattutto un lavoro sul corpo dell’attore – e Ben Stiller, mostrando sicuramente la sua prova attoriale più matura ad oggi (alzandosi di peso dal tavolino dei bambini a cui pare costretto a inizio film come un chiaro rimando alla sua carriera recente di notti al museo…), si rivela magnifico portatore sano della limpida ambiguità dello sguardo dei Farrelly sulla vita – trattenuto nei suoi eccessi surreal-demenziali, ma sempre prontissimo ad esplodere in segni di una comicità nervosa e disturbante, è in questo modo che rappresenta incarnandola l’estetica di rottura che sembra sottendere al cinema dei due fratelli (pensiamo, di nuovo, all’insostenibile finale ‘rivelatore’ di Amore a Prima Svista…) – un cinema sempre più armonioso e ‘classico’, continuamente attraversato da scosse e sussulti dalla dirompente forza grottesca e demenziale (come la vita…). Un'opera percorsa da una continua tensione (di desiderio) mai risolta (folgorante in quest'ottica il micidiale doppio ribaltamento del finale), davvero tra Vertigo e Gli Uccelli (Eddie assalito da vari animali, più volte mira di oggetti volanti che gli piovono in testa, ossessionato da padre e suocera…): un grande film dolente e potentissimo capace di improvvise sospensioni (debito in parte dei tempi comici di Ben Stiller) che rivelano  la perenne struggente condanna di uno sguardo perdutamente innamorato, ma pur sempre in trappola…

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Titolo originale: The Heartbreak Kid
Regia: Peter Farrelly, Bobby Farrelly
Interpreti: Ben Stiller, Michelle Monaghan, Malin Akerman, Jerry Stiller, Rob Corddy

Distribuzione: UIP
Durata: 115’
Origine: USA, 2007

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