"Onora il padre e la madre", di Sidney Lumet

Sceneggiato e girato dal regista di La parola ai giurati, Il verdetto, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Serpico, Quinto potere, è un thriller terribilmente premeditato, in ordine logico che non tradisce e contrasta assolutamente i salti cronologici e i cambiamenti sottili di prospettiva nei quali i suoi personaggi sembrano decomporsi e ricomporsi poco a poco. Presentato fuori concorso alla Festa del cinema di Roma

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Sceneggiato e girato dal regista di opere memorabili come La parola ai giurati, Il verdetto, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Serpico, L’uomo del banco dei pegni, Quinto potere, il film presentato Fuori Concorso alla Festa di Roma è un thriller terribilmente premeditato, in ordine logico che non tradisce e contrasta assolutamente i salti cronologici e i cambiamenti sottili di prospettiva nei quali i suoi personaggi sembrano decomporsi e ricomporsi poco a poco. Due fratelli (meravigliosi Philip Seymour Hoffman e Ethan Hawke) tentano disperatamente di affrontare le terribili conseguenze di un piano criminale che sembrava perfetto e che invece è andato in fumo sfuggendo al loro controllo. Per fare fronte ad una situazione drammatica per le loro finanze, decidono di svaligiare addirittura la gioielleria della madre, che resterà gravemente ferita. Il devastante evento si intreccia con le decadenti esistenze di una famiglia che lentamente si frantuma per avidità, sensi di colpa, tradimenti, vendetta. Lumet decide di procedere avanti e dietro con la storia, decomponendo la ricostruzione e scartando però ogni delirio estetizzante e di effetto, che giochi al semplice incastro e alla consolante simmetria di sguardo. Il suo teatro non inverte stavolta “palcoscenico” e “platea”, ma si fa equilibrista tra gli scarti e le derive per stringere la distanza tra i luoghi dove vorremmo abbandonarci e il fuori, l’alterità, la minaccia che ci viene inesorabilmente a cercare. Il film comincia con una scena di sesso anale tra uno dei protagonisti e sua moglie. Si scopre che quella sequenza precede il “colpo” ma è in mezzo ad una crisi coniugale, vanamente recuperabile, è in mezzo però anche alla visione di un mondo imprendibile e ricomposto solo per un attimo, attraverso lo specchio in cui i due si ritrovano “penetrati”. Solo apparentemente l’incipit scombussola la proverbiale linearità di stile, la costanza e abile sagacia che Lumet eredità dalla televisione probabilmente: lo stesso dramma e finale incalzante sono il senso di uno sguardo che non è affatto un occhio più potente: è altro, una tragica piega della vita.

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Titolo originale: Before the Devil Knows You’re Dead

Regia: Sidney Lumet

Interpreti: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney, Marisa Tomei

Distribuzione: Medusa

Durata: 123’

Origine: Usa, 2007

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