Newsletter 2/10/2011

Massimo Troisi – serata Hitchcock – Condivisione+Borse di Studio – ANTI DRIVE – David Cronenberg – Céline Sciamma – Pearl Jam Twenty – After Effects – Reportage – SAN SEBASTIAN 59 – SOME PREFER CAKE 2011

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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 SENTIERI SELVAGGI NEWSLETTER inviata a 29.521 lettori

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Da Sentieri selvaggi è possibile organizzare presentazioni (libri, dvd, film, altro), conferenze stampa, proiezioni private, eventi, ecc….

per informazioni


 
…e alla fine, vent'anni dopo, lo abbiamo ristampato per voi:
 

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CORSO ONLINE SCRIVERE UNA SERIE TV DALL’8 MAGGIO

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Massimo Troisi Il comico dei sentimenti 2011

 

MASSIMO TROISI Il comico dei sentimenti

Il comico dei sentimenti – a cura di Federico Chiacchiari e Demetrio Salvi

 

nuova ristampa settembre 2011 – Sentieri selvaggi

176 pp.

formato 21 cm  x 15 cm (ca, 70 illustraz. b/n)

prezzo € 15,00

 

 

ORDINALO QUI


 

La ristampa del volume pubblicato nel 1991 con la collaborazione di Massimo Troisi, rieditato nel 1996 e aggiornato al suo ultimo film, Il postino. Questa edizione è la ristampa del libro del 1996 con la copertina del 1991, a suo tempo scelta proprio da Massimo Troisi.

 

 


GLI EVENTI DELLA SETTIMANA, da Sentieri selvaggi:
 
giovedi 6 ottobre – dalle 18.00 SERATA TI PIACE HITCHCOCK?
 
venerdi 7 ottobre – dalle 18.00 SERATA CONDIVISIONE, con Premiazione delle Borse di Studio 2011/2012 della Scuola Sentieri selvaggi
 

Giovedì 6 ottobre Serata“TI PIACE HITCHCOCK?”

Giovedì 6 ottobre alle ore 18 presso la nostra sede di Via Carlo Botta 19 a Roma dedicheremo una serata ad Alfred Hitchcock, attraverso un doppio omaggio reso dalla penna insanguinata degli sceneggiatori italiani, Franco Ferrini.

Alle 18 inizieremo con la presentazione di Agapornis. Suite Hitchcock,romanzo/saggio scritto a quattro mani da Franco Ferrini e Pia Arletti, di cui gli autori discuteranno insieme a Carlo Valeri, caporedattore di www.sentieriselvaggi.it

E a seguire la proiezione di un film a sorpresa sceneggiato da Franco Ferrini, fortemente ispirato alla filmografia hitchcockiana….

Ingresso gratutito!

Info e Contatti: Sentieri selvaggi Via Carlo Botta 19 Roma
Tel: 06.96049768 Mail:
info@sentieriselvaggi.it

 

 


 

Venerdi 7 ottobre, dalle ore 18.00

 

Serata SHARE/CONDIVISIONE

 

il cinema nell'epoca del Crowdsourcing

 

interverranno i responsabili del Progetto CINEAMA

che ci racconteranno come si sta sviluppando il progetto di piattaforma per la creazione, produzione e distribuzione di film indipendenti, un laboratorio e una community aperta ai professionisti, ai creativi e agli appassionati di cinema e dintorni.

a seguire avverrà la premiazione del Concorso per le Borse di Studio della Scuola Sentieri selvaggi

 

e dalle 20.30

 

STORIE DEL CINEMA

HE SONG REMAINS THE SAME – Estetica del film-concerto
Da Woodstock a D.A. Pennebaker, da Scorsese a Jonathan Demme, passando per gli esperimenti estremi di Blank Generation di Amos Poe e Awesome! I fuckin' shot that dei Beastie Boys, dissezioniamo l'arte di riprendere le esibizioni live al cinema sino ai recenti concerti in streaming curati per Arcade Fire e Duran Duran rispettivamente da Terry Gilliam e David Lynch. La jam session delle immagini incontra le sceneggiature scritte sugli spartiti musicali, e a volte filma la tragedia a latere della celebrazione rock, come in Gimme Shelter dei fratelli Maysles sul celebre omicidio tra il pubblico di Altamont 1969 durante la performance dei Rolling Stones. 
lezione di Sergio Sozzo, caporedattore di Sentieri selvaggi
a seguire: film a sorpresa (NEIL YOUNG?)

 

Ingresso gratuito


 

 

Corso Salani, per sempre

 


 

la crisi si combatte con la formazione…e con il fare!

Scuola Sentieri selvaggi

La Passione e la Forza

Il cinema da FARE, SCRIVERE, PENSARE

 

scuola di cinema 2011/2012

 

 

I WORKSHOP IN ARRIVO

 

After Effects – seminario  novità!

 

domenica 13 novembre 2011

Un corso indirizzato a chiunque voglia saperne un po' di più sul mondo degli effetti speciali, dai grandi colossal hollywoodiani passando per le serie tv, fino a quelli che è possibile aggiungere alle nostre riprese tramite software come Adobe After Effects.
La presenza degli effetti visivi è ovunque nel mercato audiovisivo e non si limita certamente alle sole scene più spettacolari a base di raggi laser ed esplosioni: gli effetti digitali infatti servono non solo a rendere possibili le fantasie dei registi, ma anche a ridurre in modo significativo i costi di produzione.
Un seminario propedeutico a soli 65€ a cui seguirà, a marzo 2012, un nuovo workshop operativo.
Docente: Alfredo Felaco (aka TheJakal)

 

Reportage videogiornalistico novità!

reportage videogiornalistico

sabato 19 e domenica 20 novembre

Un corso necessario a mettere assieme competenze diverse, ad amplificare la forza dello sguardo, una full-immersion di due giorni utile ai reporter, ai giornalisti, ai filmmaker, agli operatori, ai registi, documentaristi e fondamentale per tutti coloro che operano o che intendono operare sfruttando la forza del web…
Da un gruppo di giovani e agguerriti video-filmaker (“Matite Spezzate”) il nuovo workshop di Sentieri selvaggi

 

Riduzione dialoghi per sottotitoli

 

 LOST IN TRANSLATION  La traduzione nel cinema come ri-scrittura del testo cinematografico

 sabato 26 e domenica 27 novembre

 

L'obiettivo del corso è quello di scoprire un aspetto poco conosciuto ma molto creativo della professione del traduttore, quello della traduzione di dialoghi destinati al doppiaggio o alla sottotitolazione di un film; la parte più divertente sarà, invece, scoprire le differenze di traduzione dalla lingua madre di alcune frasi di grandi film. Docente: Sebastiano Cuscito

 

 

 

 

 


 

UNA SELEZIONE DEGLI ARTICOLI DELLA SETTIMANA

 

“A Dangerous Method”, di David Cronenberg

a dangerous method
In A Dangerous Method il teorema cronenberghiano è messo a contatto con il suo versante razionale, la definizione precisa di un conflitto che disegna universi ignoti nel dispendio di energie passionali, di vettori sentimentali, di immaginazioni inaudite. Michael Fassbender è Gustav Jung, Viggo Mortensen Sigmund Freud, Keira Knightley Sabina Spielrein: siamo nel cuore della psicanalisi come "liaison dangereuse". Scrive, del resto, Christopher Hampton


 

DRIVE/ANTIDRIVE

“Drive”, di Nicolas Winding Refn


Refn passa la gran parte del tempo speso dietro la macchina da presa per girare Drive a tentare di convincersi e convincerci che no, non sta girando un action di quelli basati sui motori rombanti, né tantomeno un bel b-movie secco, duro e spedito com’è il romanzo noir di James Sallis su cui il suo film si basa. Per carità – come al solito nel cinema dell’autore danese, ogni cosa è qualcos’altro 

 

ANTI-DRIVE – Je n'entend plus la voiture
Non manca solo una 'n' nel titolo rispetto al dolente Stallone del
film di Renny Harlin del 2001. Il tanto acclamato cineasta danese agisce come quei dottori che sono stati ex-criminali nazisti nei confronti del post-noir metropolitano privando del suo cuore pulsante quel cinema da brividi di William Friedkin, Walter Hill e Michael Mann. Seduce molto all'inizio poi inganna come il peggiore dei tradimenti. Nei confronti di chi guarda e del genere

 

"Valhalla Rising", di Nicolas Winding Refn

 

Il film finisce per non avere un'anima, indeciso tra lo sporcarsi appieno nel fango e nelle budella delle storie dei suoi eroici e spietati vichinghi, e il trasfigurare i vichinghi stessi in problematiche figure allegoriche che si interrogano sulla vita, la morte, la perdizione e il paradiso. Ma forse il senso sta proprio in questo vagare, una serie di tentativi di venire fuori dalla fitta nebbia, girando in cerchio senza alcuna possibilità né di uscita, né di reale entrata o passaggio

 

“Bronson”, di Nicolas Winding Refn
A Refn non basta comprimere il corpo del suo protagonista, quasi fosse un gas sottopressione. Lo teatralizza, proiettando la realtà furiosa della sua carne nello spazio 'astratto', o meglio 'ideale' della rappresentazione. Duplice discorso, dunque: la violenza del singolo contro la violenza istituzionale, ma anche la violenza come arte, istinto che cerca la via dell'espressione e della sublimazione. Due discorsi, in ogni caso, dichiaratamente cerebrali

 

Il sistema Refn

 
La violenza e l’eccesso, sembrano queste le due caratteristiche del cinema di Nicolas Winding Refn, il cineasta danese, nato nel 1970 a Copenaghen, a cui il Torino Film Festival ha dedicato la retrospettiva completa nella sezione Rapporto confidenziale. Resta, però, una mancanza di fine, di compiutezza: l'atto del mostrare non si risolve quasi mai in una chiara e compiuta riflessione, ma sembra quasi il frutto dell'idea di un momento, l'esplosione di un genio visivo a cui manca la cognizione del proprio lavoro


 

"Ho girato con pochi soldi e in poco tempo, il mio film è un atto politico" – Incontro con Céline Sciamma regista di Tomboy


Reduce da 
svariati premi e consensi nei festival di tutto il mondo, questa mattina è stato presentato anche in Italia il secondo film della ventottenne regista francese Céline Sciamma: Tomboy. Film che tratta con molta delicatezza e rispetto il problema della crisi di identità sessuale di una ragazzina che si finge maschio agli occhi dei suoi coetanei, frutto quasi di un flusso di coscienza artistico della regista che ha scritto la sceneggiatura in tre settimane e completato le riprese in meno di un mese

 

(doc) “Pearl Jam Twenty”, di Cameron Crowe

Crowe sembra non perdere mai di vista la tensione costante di un mood riflessivo, buio, introverso, sincero, senza compromessi. Una storia di fantasmi,il pantagruelico home movie di tutta la generazione di Seattle degli anni '90, che aveva a ben vedere ben poco a che fare con la rabbia urlata quanto con la frustrazione repressa del sentirsi impotenti rinchiusi nelle camerette di una città di boscaioli

 

The Deep Blue Sea, il ritorno di Terence Davies

Ecco il primo trailer, una clip e le foto di The Deep Blue Sea, tratto dall'omonima pièce di Terence Rattigan del 1952. Una  drammatica storia d'amore sullo sfondo dell'Inghilterra del dopoguerra, e il ritorno alla regia di Terence Davies a distanza di 11 anni dal suo ultimo film di finzione (La casa della gioia, 2000)

 

Ruggine e ossa: Jacques Audiard da Craig Davidson

Il talentuoso regista francese di De battre mon coeur s'est arrêté, Sulle mie labbra e del capolavoro Un profeta girerà un adattamento di Rust an Bone, esordio del trentenne canadese Craig Davidson, una raccolta di racconti realistici e durissimi che utilizza la boxe, i combattimenti tra cani come sfondo per ritrarre un'umanità allo sbando e la natura vulnerabile ma indistruttibile di un corpo percorso da mille ferite fisiche e spirituali.

 

“Baciato dalla fortuna”, di Paolo Costella

La rivisitazione dell’archetipo del giocatore accanito circondato da una varia umanità di personaggi infidi, meschini e interessati – aggiornato al clima da fantasticherie milionarie tipico dei tempi di crisi –, pesca abbondantemente dall’esperienza teatrale di Salemme; in presenza di dialoghi raramente brillanti, di un repertorio di gag decisamente riciclate e di caratterizzazioni che non vanno oltre la consueta (e autocompiaciuta) parata di vizi e malcostumi italici, l’attore partenopeo è quasi l’unico a strappare, occasionalmente, qualche risata

 

 

 

CORRISPONDENZE DAI FESTIVAL

 

SOME PREFER CAKE 2011 – "No gravity", di Silvia Casalino
Silvia Casalino, giovane ingegnere areospaziale, decostruisce il mito di una eroica conquista dello spazio bianca, maschile e separatista, in un originale oggetto ibrido tra documentario storico, autobiografia e stream of consciousness, in cui le teorie gender, la cultura pop, le storie delle prime donne astronaute di questo secolo e l'identità multipla e trasversale del cyborg di Donna Haraway si fondono a mostrare l'aderenza tra science e fiction nel racconto di un sogno reale

 

SAN SEBASTIAN 59 – “Rampart”, di Oren Moverman

Moverman si appropria della scrittura contratta e ossessiva di Ellroy, co-sceneggiatore e autore del soggetto, e la trasforma in immagine. Eccessivo e frenetico, immerso in un rumore che stravolge ogni cosa, proprio come la presenza di Woody Harrelson, Rampart è un film senza pace, perché nella discesa all’inferno non si può fare altro che spronfondare ancora e ancora, in una spirale senza fine

 

 

 

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